Mattinata dedicata al decathlon (a parte le ripetizioni delle staffette), quindi senza italiani. Decido di riposarmi e saltare 110hs e primo gruppo del disco e partire dal secondo gruppo del disco, se non dall'asta. decido anche di esplorare i dintorni facendomela a piedi: a Budapest non l'avevo mai fitto, anche se la distanza era simile (poco meno di 3 km). Arrivo verso le 11,20 e mi chiedo se il disco sarà ancora in corso, ma temo di no, essendo gruppi piccoli. Scopro che non solo è finito il disco, ma che è già cominciato il gruppo A dell'asta, che hanno anticipato.
Dalla parte della seconda curva e della seconda metà del rettilineo opposto (dove sono anch'io) il secondo anello e la metà bassa del terzo sono abbastanza pieni, nel primo anello ci sono più vuoti, dall'altra parte c'è poca gente. attorno a me ci sono solo (presumibilmente) giapponesi, intorno ci sono molti estoni e tedeschi. Il gruppo A è composto da 7 atleti, il gruppo B da 10. Al mio arrivo, sono alla prima quota, 4,70: la provano in 5 e uno non lo supera. Anche nel gruppo B ci sarà poi uno zero (l'estone Tilga, che è già al secondo) e Victor si ritirerà dopo un salto. Spero che dopo quest'ecatombe World Athletics si convinca ad aumentare i partecipanti alle prove multiple. Rimangono poi in tre ai 5,20. Solo l'americano Williams li supera a fatica al terzo e non va oltre.
Il gruppo B comprende due dei primi tre in classifica: Garland e Owens-Delerme. L'americano si presenta già alla prima quota, 4,40 e arriva fino a 4,80. Il portoricano rimane solo a 5,00 che supera alla seconda, poi supera con sicurezza 5,10 alla prima. Si sta facendo tardi ed è un po' che pensavo di andarmene: se il primo tentativo a 5,20 fosse stato senza speranze me ne sarei andato, invece esce, ma in almeno due tentativi su tre dà l'impressione di potercela fare. In classifica guida Garland, ma con Neugebauer e Owens-Delerme a meno di 100 punti. Kaul (che lo speaker continua a pronunciare all'inglese "Koul") è a quasi 500, probabilmente troppi anche per uno specialista delle ultime due prove come lui.
Per la sessione serale, la mia idea era di arrivare per il secondo gruppo del giavellotto dei decathlon, con i primi 7 in classifica, anche cominciato. Arrivo, anche stavolta, un po' in ritardo anche perché scendo alla fermata sbagliata della metro. Mi affaccio, prima di cercare il mio posto, e vedo gli ultimi 3-4 lanci. Vedo poi che Neugebauer ha fatto il sorpasso in classifica. Sono verso la fine del primo anello, all'inizio del rettilineo opposto. Alla mia destra c'è un gruppo di britannici, che prende tre file, nelle file davanti ci sono molti tedeschi. Nei dintorni si vedono anche belgi, svedesi e persino un samoano (come il discobolo Rose). In giro, anche tanti americani, Credo che sia la serata più internazionale tra il pubblico.
Trovo cominciato anche l'alto donne: quando mi affaccio sono al secondo tentativo a 1,88, quando arrivo al mio posto sono già passate a 1,93. Altra progressione rapidissima: 1,88-1,93-1,97, come nel 2013 e nel 2016, A 1,88 esce già una, a 1,93 altre 4 (su 16), a 1,97 rimangono in 6. C'è anche il fatto che durante il terzo tentativo a 1,97 si mette a piovere e a 2,00 aumenta, fino a quando dopo 5 salti, di cui solo quello della Olyslagers riuscito, la gara viene sospesa.
Nel frattempo c'erano state due finali su pista. Prima gli 800 femminili: Mary Moraa parte forte e fa gara di testa, ma nell'ultima curva viene superata dalle due britanniche, che a loro volta nel finale vengono beffata dall'altra keniana Odira. Prime tre sotto l'1'55". I britannici accanto a me non esultano, nonostante la doppia medaglia: l'oro mancato è una grossa delusione, Seguono i 5000 maschili: si parte abbastanza forte, primo chilometro in 2'40", secondo e terzo anche più veloci. Al quarto rallentano e Ingebritsen, che si stava staccando, va in testa, ma nel finale si staccherà di nuovo. Si arriva all'ultimo giro con quasi tutti in gruppo, anche se sgranato: in volata vince un americano, che poi apprenderò essere Hocker. Nessun africano sul podio, uno solo nei primi 10.
Era tutto pronto per la gara del disco, dopo che avevano cambiato le fettucce a tempo di record dopo il giavellotto. La pioggia però è forte e la pedana è già bagnata, per cui, dopo un primo lancio (mediocre) di Alekna, il secondo, l'australiano Denny, butta via il disco (fuori settore) come fosse una cosa vecchia: la gara viene sospesa e dopo un po' annunciano che ricomincerà daccapo.
Le staffette si svolgono su una pista già zuppa. Si parte con la 4X400: dopo due frazioni la lotta sembra tra USA e Botswana (che schiera i tre finalisti della gara individuale e Tebogo), ma in terza frazione il Sudafrica rimonta con Van Niekerk e la lotta diventa a tre. Sul rettilineo finale gli USA sembrano aver preso il sopravvento e che debbano temere più il Sudafrica che il Botswana, ma nel finale il campione della gara individuale (perdonatemi se non scrivo il nome) recupera: oro al Botswana, USA a 7/100, Sudafrica terzo con lo stesso tempo. Segue la gara femminile, con l'unica presenza italiana della giornata: già dopo due frazione USA, Giamaica Olanda e Belgio sono ai primi quattro posti, ben distanziate. Chiudiamo la terza frazione al sesto posto, dopo una buona prova della Coiro: Nella quarte, Polonia e Norvegia sono troppo più forti, ma speravo che ce la giocassimo almeno con la Francia, invece arriviamo ultime, staccate.
Ci sono poi i 1500 del decathlon. Owens-Delerme parte forte, mentre Neugebauer e Garland si marcano nelle retrovie. Poi l'americano crollerà: Neugebauer vince con 20 punti sul portoricano e 101 su Garland, quarto Kaul. Col record italiano si arrivava settimi. Solo quando sta per partire la 4X100 femminile mi accorgo che la fine del programma era prevista un'ora prima rispetto agli altri giorni. Si sa già però che si finirà più tardi per via dei concorsi. il disco non accenna a riprendere, l'alto era ripreso quando la pioggia era calata: avevano finito i 2,00, con la Mahuchikh che si era conservata due tentativi la polacca Zozdik che li aveva superati (molto a fatica) al terzo e le altre che erano uscite, ma poi avevano dovuto sospenderlo di nuovo.
Nella 4X100 femminile USA e Giamaica arrivano vicine all'ultimo cambio, poi gli USA sembrano prendere il largo, ma alla fine vinceranno solo di 4/100, mentre per il terzo posto viene fuori la Germania. Nella gara maschile stavolta gli USA prevalgono nettamente sul Canada, mentre terza arriva l'Olanda.
Si rimane in attesa della fine dei concorsi, che non si sa quando riprenderanno. Spero di riuscire a vedere almeno la fine dell'alto, che dovrebbe riprendere prima, per il disco non si muove niente. Accanto a me, gli inglesi ballano con una tedesca e mi unisco anch'io. La tedesca nota la mia maglietta dei mondiali di Budapest e mi dice che anche lei c'era. Le dico che sono al nono mondiale, lei risponde che è solo al terzo (e sembra avere qualche anno più di me). Mi chiede se andrò a Pechino, dico che spero di sì. Intanto gli inglesi ricordano che prima c'è Birmingham.
L'alto riprende: nessuno dei tentativi a 2,02 ha successo, quindi oro alla Olyslagers, argento alla Zodzik, bronzo ex aequo a Mahuchikh e Topic. Quando annunciano che prima del disco faranno la cerimonia di chiusura e le premiazioni (alla medal plaza, che non ho mai capito dove fosse), decido di andarmene. Certo, se fossi stato svedese, sloveno o lituano sarei rimasto, probabilmente anche se fossi stato tedesco (ma mi sarebbe andata male). Uscendo incontro ancora parecchi americani e un gruppo di australiani col tipico canguro gonfiabile.
Una volta aspettavo con impazienza l'edizione successiva pensando che non poteva che andar meglio, peggio era impossibile, e a volte mi sbagliavo. Adesso la aspetto sperando che vada ancora meglio di questa. Ad ogni modo, prima di Pechino ci sono le Olimpadi invernali e, per l'atletica, gli Europei allievi di Rieti e forse quelli assoluti a Birmingham.
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