Prendo il tram poco prima delle 20, dopo un paio di tentativi falliti di mangiare qualcosa (troppa ressa nei fast food sulla strada): non è pienissimo, ci sono soprattutto laziali, ma anche qualche interista, tutti comunque silenziosi. Anche andando verso la stadio si vede poca gente: sono già tutti dentro? O allontanati dal brutto momento della squadra di casa? Non penso invece che c'entri la vicinanza delle feste, altre volte la partita si era giocata in questo periodo. Un mio vecchio amico, con cui ricordo di aver visto questa partita nei primi anni 2000, scrive di essere già dentro da un paio d'ore, solo che è in curva Sud, quindi non lo vedrò.
Dopo essermi preso un panino al volo, arrivo ai cancelli del prefiltraggio, ed è lì che si comincia a vedere la folla. Penso però che dipenda anche dal fatto che la colonna del Foro Italico è recintata per lavori e quindi il passaggio è ristretto, Si passa abbastanza rapidamente, ma ora che sono dentro si sono fatte le 20,25: sento lo speaker annunciare la formazione della Lazio, mi sembra presto, ma poi mi ricordo che il prepartita all'Olimpico, sponda biancazzurra, ha un lungo rituale. Comincio a preoccuparmi perché devo ancora passare il secondo cancello e c'è coda. Vado al primo ingresso che trovo, ma la coda non va aventi, quindi mi sposto al secondo, anche se non c'è molta meno gente, Anche qui rimango fermo per un po' ma poi scorre rapidamente: per velocizzare hanno aggiunto un varco con controllo manuale dei biglietti, ma io passo dal tornello, che legge il biglietto al primo colpo. Mi viene incontro il mio amico laziale /diverso da quello di prima che è interista), ma abbiamo appena il tempo di salutarci e farci la foto per la chat,
Entro che stanno suonando "My way". Il mio posto è l'ultimo della Tevere, prima del divisorio coi distinti Sud-Est, una decina di file sopra il livello dell'ingresso. Curva Nord e settore ospiti sono pienissimi, nella Tevere c'è qualche vuoto, nella curva Sud forse un po' di più (ma non vedo bene, c'è il divisorio), ma la Monte Mario invece non si riempie neanche a metà. Negli stadi italiani è la regola: ci sono sempre dei settori a prezzi irrealistici, qualche volta tutti. Appena ho preso posto entrano le squadre: l'Inter è travestita da nazionale olandese. A me verrebbe da dire da Pistoiese, ma mi capirebbero solo quelli del posto e quelli che hanno l'età per ricordarsi la Pistoiese in serie A (stagione 1980-81, io mi ricordo Inter-Pistoiese a San Siro). L'Inter in maglia arancione evoca anche ricordi non certo belli: ci fu un anno (2000-01?) in cui la indossò per due partite, una persa 3-0 e l'altra 6-1.
Minuto di raccoglimento per Juliano (che viene rispettato, più di tanti altri), poi si parte. Dal mio lato attacca l'Inter. Dopo 2', Barella pesca in area Thuram, che però viene anticipato, dalle reazioni mi accorgo che nel mio settore sono quasi tutti interisti: davanti a me c'è uno zaino della Lazio, ma si sentirà solo il tifo nerazzurro. Molti arrivano a partita iniziata , anche la coppia seduta accanto a me formata da un bengalese e una slava (almeno dall'aspetto). Io intanto cerco anche di capire come si vede la pista d'atletica (che è coperta) dal mio posto: devo ancora comprare i biglietti per gli Europei di giugno e questa potrebbe essere una buona opzione, si vede bene sia l'arrivo, sia il settore dei salti in estensione, e rispetto al settore di fronte sosta la metà.
La partita prosegue con azioni da entrambe le parti, ma mai veramente pericolose: arrivati al 21', mi meraviglio sia passato così poco. Segue una fase di stanca, in cui tiene più palla la Lazio: gli interisti arrivano sempre in ritardo, non sembra proprio giornata. Verso il 35' Thuram cerca di risolverla con un tiro in diagonale, che va fuori di poco. Siamo arrivati al 40' e ormai sono rassegnato al fatto che il primo tempo finisca 0-0 e spero che ci sveglieremo nella ripresa, come quest'anno abbiamo fatto tante volte. Invece Lautaro sfrutta un errore su un retropassaggio e s'invola verso la porta: scarta il portiere, ma è decentrato, non sarà facile concludere e non vedo se avrebbe qualcuno da servire. Invece riesce ad accentrarsi, scarta un difensore e segna. Lo speaker annuncia il marcatore con un tono da funerale, mentre tutta la squadra va a festeggiare sotto il settore ospiti.
Nell'intervallo scendo, penso di prendermi da mangiare, ma vedo che c'è troppa coda, quindi faccio due passi e risalgo. Si riparte, e l'azione del gol rischia di ripetersi a ruoli invertiti: è Rovella a recuperare palla ed arrivarer solo sotto porta, ma Sommer (altro giocatore accolto con scetticismo quest'estate) respinge con le gambe. Per tutta la prima metà del secondo tempo la Lazio non avrà altre vere occasioni, ma la palla stazionerà spesso nei dintorni dell'area interista, tanto che uno comincia a temere che prima o poi entri, ma al 23' Barella, dopo un primo tentativo fallito, libera Thuram, che segna. Altro annuncio funereo dello speaker, e con questa la partita è davvero morta: l'Inter avrà ancora due occasioni, su cui Provedel si supererà. Già a 10' dalla fine lo stadio comincia a svuotarsi, dovrò continuamente spostarmi per far passare.
Io aspetto comunque il fischio finale per alzarmi: devo incamminarmi da solo verso l'uscita, non posso contattare i miei amici perché ho il cellulare scarico. Alla fermata, non si vedono arrivare tram, quindi ho la sciagurata idea di prendere un pullman che dovrebbe arrivare a Termini. Non si sente parlare della partita: non c'è molta gente, quelli che ci sono sono in prevalenza interisti, ma taciturni. L'anno scorso tutti a parlare delle colpe di Inzaghi, stavolta nessuno parla dei suoi meriti. Il pullman rimane imbottigliato nel traffico, cosicché scendo e riprendo il tram (il percorso era ancora lo stesso e ne avevo visti passare almeno due), ma non ce la faccio per l'ultima metro: devo aspettare un bel po' che passi il bus sostitutivo e sul primo non si riesce nemmeno a salire, troppo pieno. Arrivo a casa all'1,20.
Con l'Olimpico ci rivediamo a giugno per gli Europei di atletica, mentre il prossimo appuntamento sportivo è per i primi giorni del 2024, ma per scaramanzia non dico qual è: non ho ancora il biglietto.
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