mercoledì 15 maggio 2024

Internazionali d'Italia di tennis (14-05-2024)

 Anche quest'anno sono stato troppo ottimista sui tempi per arrivare al Foro Italico (rileggendo il post di allora mi sono ricordato che l'anno scorso era andata anche peggio), in compenso la ricerca del parcheggio va un po' meglio del previsto (ma ho pur sempre parcheggiato ad almeno 1,5 km di distanza, L'ingresso è abbastanza rapido: alla fine sono dentro verso le 11,40. Visto tutto quello che si era detto sulla febbre del tennis italiano (per quanto sgonfiatasi dopo la rinuncia di Sinner) e le foto del weekend, ero convinto di trovare una ressa da non riuscire a camminare, invece c'è anche meno folla degli altri anni. Certo, non ci sono italiani in singolare, ma di anni senza italiani protagonisti ne abbiamo visti tanti (ok, gli altri anni il torneo durava solo una settimana e quindi al martedì o anche al mercoledì qualcuno c'era ancora). Poi, anche se Sinner ci fosse stato, non l'avrei certo visto, l'avrebbero messo nel serale.



Ho preso il posto dal lato opposto rispetto agli altri anni, per evitare di dover fare il giro attorno al Centrale per aggirare il corridoio d'ingresso dei giocatori: scoprirò poi che il problema non c'era più perché il corridoio è stato abolito, sostituito da un ponte. Entro che è appena iniziato il secondo set tra Fritz e Dimitrov, stavolta mi fanno entrare anche a scambi in corso. Arrivo alla mia fila, la 17, boccheggiando (le scale sono molto ripide) e mi siedo al primo posto: vedo che il mio sarebbe molto più in là e darei troppo fastidio ad andare fin lì. Ci sono molti vuoti, soprattutto dal lato opposto al mio, quello verso il Pietrangeli (inteso come campo), che invece è affollatissimo per l'incontro di doppio di Bolelli-Vavassori (che vinceranno). Si vede qualche bulgaro (anche una famiglia nella fila davanti a me) e in generale il pubblico sembra più per Dimitrov,

Il secondo set è molto bello: tanti colpi vi v sciupa una palla break sul 2-1: smash fuori con campo apertissimo. Fritz serve a 210-220 senza dare neanche l'impressione di forzare, Quando si arriva all'epilogo del set sono combattuto tra il desiderio che la partita continui e quello di andare a mangiare (sono quasi le 13), ma quando si arriva al tie-break tifo decisamente per il terzo set. Nel tie-break, però, il livello cala: ci sono molti più errori che colpi vincenti, soprattutto in occasione dei set e match point. Finisce 13-11 per Dimitrov: si va quindi al terzo set, che però non sarà paragonabile al secondo. Dimitrov perde il servizio al terzo game con una serie di errori, poi Fritz rischia di regalargli il controbreak, ma poi Dimitrov perde ancora il servizio dopo tre doppi falli (e l'unico punto fatto servendo la prima come fosse una seconda). A questo punto spero che l'incontro finisca il prima possibile, e così è: 6-1. Si fa sentire anche il caldo, meno male che stavolta ho tutto l'equipaggiamento necessario: cappellino, occhiali e crema solare. Prima di andare vedo che cambiano la rete e per un attimo mi chiedo perché, poi mi ricordo che il torneo femminile ha altri sponsor.




Naturalmente c'è coda in tutti gli stand gastronomici: provo ad andare a quello di Eataly all'ingresso,, ma vedendo coda anche lì, non provo neanche ad entrare. Di passaggio incontro i Carota Boys, che raccontano di come siano partiti la mattina presto. Rispetto agli altri anni, gli stand gastronomici sono più banali, non ci sono specialità regionali. Alla fine prendo un pezzo di pizza bianca al prosciutto crudo, e non devo neanche aspettare tanto.


Mi accorgo che nel frattempo è già finito il primo set dell'incontro Swiatek-Keys, quindi mi affretto a tornare al campo, senza nemmeno andare prima in bagno, nel timore che la partita finisca presto. Stavolta mi fanno aspettare all'uscita del tunnel: riesco comunque a vedere il gioco, siamo nel primo game del secondo set e la Keys avrà anche una palla break. Entro al cambio campo dell'1-0: visto che la pausa è breve (il primo set era finito con punteggio pari) mi siedo al primo posto che trovo, in prima fila, accanto a una famiglia polacca, Al cambio successivo salgo un po', ma non arrivo alla mia fila, mi fermo alla 10, tanto di posto ce n'è. Ci sono molti più vuoti che nel primo incontro: il primo anello sarà pieno poco più di metà, Si notano tanti polacchi. Il secondo set è molto più equilibrato del primo: la Keys ha un game no sul 2-1 e subisce il break che sarà poi decisivo, ma per il resto sarà la Swiatek (che serve tra i 175 e i 190, velocità che quando hanno cominciato le rilevazioni erano buone per un uomo) a faticare di più a tenere il servizio. Finisce 6-3





Noto con piacere che l'incontro di doppio di Errani-Paolini sul Pietrangeli è ancora in corso e spero di vederne il finale, ma vedo che è impossibile entrare: c'è già una lunga fila in attesa e non ci sarò certo tanta gente che uscirà nel momento decisivo. Lo guardo quindi sul maxischermo sulle pareti esterne del Centrale: le immagini arrivano però con un certo ritardo, quindi l'esito dei punti ci viene anticipato dalle reazioni del pubblico. Le italiane perdono il secondo set, ma poi vincono il long tie break decisivo.



Il tempo di mangiare ancora qualcosa e di andare in bagno (solita coda) e sul centrale è già finito il primo set tra Zverev e Borges. C'è più gente rispetto al secondo incontro, più o meno come nel primo: per trovare un posto libero vicino al corridoio devo arrivare quasi alla mia fila. Si vedono, e soprattutto si sentono, un po' di portoghesi, ma anche qualche tedesco. Sono molto stanco, fatico a seguire la partita, che comunque è di buon livello, ma un po' monotona, giocata tutta di potenza. Zverev vince anche il secondo set, 7-5.






Finito il programma sul Centrale, rimane ancora l'incontro tra Hurkacz e Baez sul Pietrangeli, ma anche questo è inaccessibili, in tanti rimangono in attesa di entrare. Perché certo, rispetto agli altri anni c'è meno gente, ma si gioca anche su meno campi. Non mi resta quindi che andar, ma prima faccio un giro nelle parti del complesso che non ho ancora visto, come i campi 1-6, dove negli anni ho visto tanti incontri, ma quest'anno ospitano solo allenamenti, e il camion di RTL. 


Prossimo appuntamento sabato sempre in zona, per il Rome Sprint allo Stadio dei Marmi. 

lunedì 6 maggio 2024

Roma - Inter femminile (05-05-2024)

 Arrivo allo stadio Tre Fontane verso le 12,05: vedo una fila all'ingresso. Devo prima tornare indietro per tornare parcheggio e poi girare attorno al campo per arrivare al mio ingresso, quindi comincio a temere di vedere la partita cominciata. Mentre faccio il giro vedo che il complesso ha anche una pista di pattinaggio a rotelle, dov'è in corso una gara (artistico femminile). Non so come sia il clima del tifo nel calcio femminile, quindi fino all'ingresso del settore ospiti tengo il giubbotto allacciato, nonostante il caldo, per non mostrare la maglia dell'Inter. Fortunatamente all'ingresso del settore ospiti non c'è coda, quindi riesco ad entrare qualche minuto prima dell'inizio. Quello che entra prima di me dice di essere il padre di una giocatrice, mi dice il nome, Polli, che naturalmente non mi dice niente, non so quasi niente, non so quasi niente di calcio femminile. Scoprirò poi che è la centravanti titolare.


Nel settore ospiti c'è poca gente, non più di una trentina di persone, quasi tutte dell'Inter Club "I Belli de Roma" (che poi è il più grande d'Italia), a cui anch'io mi sono iscritto quest'inverno. Vado nella mia fila, la 9, ma non mi siedo al mio posto, vado più avanti, verso il centro del campo. Il resto dello stadio invece è quasi pieno, ma rimangono dei vuoti ai lati (sia nella tribuna di fronte, sia dal lato opposto della mia). La squadra campione d'Italia non riesce a riempire un piccolo stadio: il divario con gli altri maggiori paesi europei è ancora ampio. Speravo di apprendere i nomi delle giocatrici dal tabellone o dallo speaker, invece non c'è né l'uno, né l'altro: dall'altoparlante si sente solo l'inno, lo speaker si sentirà (poco) solo nel secondo tempo. L'unica è quindi leggere i nomi sulle maglie: ci riuscirò più nel secondo tempo che nel primo.

Si parte: nel primo tempo dal mio lato attacca l'Inter. Sono più o meno all'altezza della tre quarti, ma si vede pene anche l'altra area. Dopo un paio di azioni dell'Inter, la prima occasione è della Roma, al 9' c'è un'attaccante libera in area, ma tira sul palo. Il gol arriva al 16': palla persa in area e attaccante (che scoprirò poi chiamarsi Viens che arriva davanti al portiere (normalmente sono per i nomi declinati al femminile, ma "la portiera" mi ricorda troppo un palazzo, o un'automobile) e non sbaglia. Per qualche minuto il divario sembra davvero netto, sembra profilarsi una goleada: c'è di nuovo un'attaccante della Roma liberissima in mezzo all'area, ma esagera un po' nel voler piazzare e prende il palo.

Sulle tribune i tifosi cantano i loro cori, che ricalcano quelli del calcio maschile: i romanisti parlano anche di "curva sud", anche se in questo stadio le curve non ci sono nemmeno, dal nostro lato Biagio dei Belli de Roma chiama i cori e a un certo punto anche noi parleremo di "curva nord". Intanto sul campo l'Inter si rifà sotto: prima la centravanti (che scoprirò poi chiamarsi Polli) arriva a stento su un cross e manda alto da pochi passi, poi su un altro cross una difensora della Roma anticipa l'attaccante, ma la butta nella propria porta: 1-1. Due minuti dopo l'Inter passa addirittura in vantaggio: palla recuperata sulla tre quarti e botta da fuori area. In mancanza dello speaker decidiamo di farci da soli l'annuncio della marcatrice: uno dice il nome e noi dovremmo gridare il cognome, solo che io non lo so: scoprirò essere Magul. Il vantaggio dura poco, altra palla persa in difesa. giocatrice che prova a dribblare il portiere quando forse non sarebbe necessario e quindi ci lascia sperare che sbagli, invece segna. Hanno appena annunciato il recupero (forse il primo annuncio dello speaker) che l'Inter torna in vantaggio con un bellissimo pallonetto della Bonfantini, primo gol non derivato da un errore delle avversarie. Parte un coro in suo onore, e c'era anche un ragazzo con la sua maglia, unico con la maglia di una giocatrice.





L'Inter chiude quindi il primo tempo in vantaggio: difficile pensarlo alla vigila, quasi impossibile a metà del primo tempo. Nell'intervallo scendo a parlare coi tifosi, alcuni li conosco. Si parla soprattutto della sconfitta di ieri della squadra maschile (col Sassuolo, lo scrivo per chi dovesse rileggere questo racconto a distanza dii anni), gli esperti di calcio femminile sono pochi. Quando rinfacciano a uno di non venire mai nel settore ospiti mi rendo conto che anch'io vedo per la prima volta l'Inter dal settore ospiti. finora c'ero stato solo per un Roma-Torino di Coppa Italia. Una fa notare che le tifoserie sono separate (anche se solo da un nastro e senza poliziotti), ma poi al bar si va assieme.

Si riparte, e nel secondo tempo le emozioni sono molto meno che nel primo: a un certo punto mi accorgo che è già passata la metà del secondo tempo, e l'Inter è ancora aventi. La Roma ha un'occasione che sembra in fuorigioco: il portiere (Cetinja) para, poi sull'angolo segnano, ma stavolta il fuorigioco è netto e lo fischiano. Al 30' la Roma fa una rapida verticalizzazione e segna quasi prima che me ne accorga. Passano altri 5' e la difesa dell'Inter sbaglia un passaggio laterale, la palla arriva alla Giacinti (unica giocatrice che avessi sentito nominare prima) che segna 4-3. L'Inter farà qualche tentativo ma finisce così.





Dopo il fischio finale, le romaniste salutano i loro tifosi e anche noi chiamiamo le ragazza "sotto la curva" ("curva" si fa per dire, naturalmente). Alcune escono anche dal campo e vengono in mezzo a noi: la Bonfantini fa qualche selfie, ma soprattutto la Simonetti si ferma a salutare parecchia gente. Noi facciamo la foto di gruppo con lo striscione del club.





Appuntamento a Frosinone con la squadra maschile, ammesso che trovi i biglietti

domenica 7 gennaio 2024

Frosinone-Monza (06-01-2024)

 Arrivo in zona stadio verso le 12,30, a due ore e mezza dall'inizio della partita. e noto che non ci sono parcheggi intorno allo stadio e quelli sulla via cominciano già a scarseggiare. E no, non perché vogliano incentivare ad andare coi mezzi pubblici: non ci sono collegamenti, almeno che abbia visto. Mi allontano per cercare un posto dove mangiare: al ritorno, un'ora dopo, trovo parcheggio sulla via principale, a due rotonde da quella della traversa per lo stadio, la distanza sarà attorno al chilometro.

Mi incammino seguendo il flusso: ce n'è di gente, mi meraviglio anche che vadano allo stadio con tanto anticipo, per una partita non proprio di cartello. Piove sempre più forte, per cui prego che il  mio posto sia al coperto. Mentre cammino, cerco di vedere la partita dell'Inter sul telefonino, ma si blocca sempre: dopo un'interruzione riesco a vedere il pareggio del Verona, poi dovrò rinunciare. Una volta entrato nello stadio saprò del gol di Frattesi, solo dopo l'inizio della partita leggerò del rigore sbagliato dal Verona. Nelle bancarelle dei gadget noto una forte presenza di magliette e felpe per bambini, sono quasi più di quelle per adulti, Tra le maglie dei giocatori prevale nettamente Soulé, è quasi l'unico. Cerco riparo dalla pioggia in un centro commerciale, dove prendo un caffè: le bariste hanno la felpa degli ultras del Frosinone. A un certo punto mi accorgo di aver lasciato lo zaino in macchina, ma penso che forse è meglio così: non c'era niente di essenziale e risparmierò tempo nelle perquisizioni.

L'ingresso dello stadio è un po' nascosto rispetto alla strada: lo trovo subito perché seguo il flusso, da solo avrei avuto qualche problema. Il viale che costeggia i cancelli è decorato da murales, tra cui uno dedicato a un tifoso morto. C'è un solo cancello per il prefiltraggio per mezzo stadio, ma si entra rapidamente: né lì, né ai tornelli mi chiedono i documenti. Andando verso i cancelli, sento uno chiedersi se ci saranno i monzesi e gli rispondo che almeno uno c'è, e sono io. Sul biglietto c'è scritto che posso scegliere tra sette cancelli: vado al primo che trovo, c'è una piccola coda, 10-15 persone, che scorre rapidamente. Mentre sono in fila, sento il boato per i giocatori che entrano in campo.


Guardando lo stadio da fuori, ho l'impressione che le tettoie non coprano tutti i posti, per cui rimane il suspense se il mio posto sarà coperto: una volta entrato nel recinto, scopro che nelle prime 2-3 file magari si rischia di bagnarsi, ma nella nona, la mia, no. Arrivo al mio posto (trovandolo occupato, ma l'occupante me lo cede senza discutere) verso le 14,25: la mia tribuna è già in buona parte piena, alla fine si riempirà quasi del tutto, mentre quella di fronte, la principale, rimarrà più di mezza vuota, soprattutto la metà inferiore. Naturalmente ciò si spiega con la differenza di prezzo: non capisco la logica nel vendere due posti con la stessa vista, uno da un lato e uno dall'altro, a prezzi tanto diversi. Certo, magari nella tribuna principale c'è qualche servizio in più, ma è difficile che valga un prezzo quasi doppio. Sono quasi all'altezza di una linea di porta, quindi vedo molto bene un'area di rigore, ma abbastanza bene anche l'altra, le tribune sono vicine. Anche i tifosi del Monza non sono pochissimi e nel settore ospiti si notano, non scompaiono come all'Olimpico.






A una ventina di minuti dall'inizio lo speaker annuncia, freddamente, la formazione del Monza, in ordine di numero, quindi di non ci si capisce niente. Poi preannuncia quella del Frosinone, ma subito dopo tace: la formazione della squadra di casa non sarà comunicata, dovrò andarmela a leggere su internet. Solo in quest'occasione mi accorgo che non c'è un tabellone: credo di non aver mai visto uno stadio di alto livello senza un tabellone, e dire che è moderno e confortevole. 

Si parte: nel primo tempo il Monza attacca dal mio lato, ma per il primo quarto d'ora il gioco si svolgerà soprattutto dall'altro, anche se la prima conclusione sarà del Monza (Colpani al 6'). Al 18'. poco dopo il primo corner dei biancorossi, oggi neri (nella foto), Colpani trova Mota libero in area, che segna. I giocatori esultano vicino alla porta dove hanno segnato, che si dà il caso sia davanti alla curva degli ultras del Frosinone, che gli lanciano oggetti contro e insultano Mota, anche se il gol non era minimamente contestato. Al 22' i padroni di casa si mangiano un gol, ma poi si scopre che il gioco era fermo, e rimarrà fermo per almeno 4', senza che si capisca il motivo: non ci sono infortunati e non c'è certo bisogno di rinfrescarsi. Solo alla ripresa lo speaker annuncia che c'è un problema col VAR, che rimarrà fuori uso per 10' e poi ancora nei primi minuti della ripresa- Al 31' Harroui mette una punizione nell'angolo basso, ma Di Gregorio ci arriva: la signora dietro di me parla di fortuna (non in questi termini). Per quasi tutto il resto del primo tempo il Frosinone attaccherà senza essere mai davvero pericoloso, ma uno teme che prima o poi entri. Invece al 45' la palla entra di nuovo nell'altra porta: in contropiede Mota libera Carboni, che salta anche il portiere. Esulta molto pacatamente, ma naturalmente vicino al punto in cui ha segnato, che si trova sempre dal lato dei tifosi avversari. Secondo i miei vicini di sedia avrebbe dovuto attraversare il campo per esultare davanti ai suoi (e magari in tal caso l'avrebbero accusato di perdere tempo)!





Trascorro l'intervallo quasi interamente in coda per il bagno. Si riprende con un paio di tiri del Frosinone, che incertezze del portiere di riserva Sorrentino, subentrato all'infortunato Di Gregorio, faranno sembrare insidiosi. Poi, appena il Monza va in avanti, Soulé, completamente solo. devia nella propria porta un cross innocuo. Essendo dalla parte opposta, all'inizio stento a credere che sia gol: ne sarò sicuro solo quando sentirò lo speaker annunciare, con tono da funerale, il risultato. Il 3-0 però dura poco: subito dopo Harroui, con una bella azione personale, segna il 3-1. Seguono una ventina di minuti di pressione dei padroni di casa, ma senza grandi occasioni, fino a quando D'Ambrosio non stende in area Caso, che lo stava scavalcando. Il rigore è netto, ma il pubblico chiede anche l'espulsione, dimenticando che ormai rigore ed espulsione si danno solo in caso di portieri improvvisati. Soulé segna, e sul 3-2 giocatori e pubblico cominciano a crederci, e anch'io comincio a temere la beffa. Dopo un po', però, la pressione calerà e i frusinati perderanno fiducia, La signora dietro di me inveisce contro congiure interplanetarie ai danni di Frosinone "provincia trascurata" (no, Candido, non è una prerogativa dei tuoi conterranei, o almeno non più).





Finisce 3-2: al terzo tentativo, ho visto il Monza vincere. Per di più, ho visto da molto vicino 4 dei 5 gol. All'uscita, seguo il flusso, ma per un po' mi chiedo se sono sulla strada giusta, ci metterò un po' ad orientarmi. Almeno ha smesso di piovere. Spero di tornare a Frosinone il 12 maggio per l'Iner, ma trovare biglietti sarà dura.

lunedì 18 dicembre 2023

Lazio - Inter (18-12-2023)

 Prendo il tram poco prima delle 20, dopo un paio di tentativi falliti di mangiare qualcosa (troppa ressa nei fast food sulla strada): non è pienissimo, ci sono soprattutto laziali, ma anche qualche interista, tutti comunque silenziosi. Anche andando verso la stadio si vede poca gente: sono già tutti dentro? O allontanati dal brutto momento della squadra di casa? Non penso invece che c'entri la vicinanza delle feste, altre volte la partita si era giocata in questo periodo. Un mio vecchio amico, con cui ricordo di aver visto questa partita nei primi anni 2000, scrive di essere già dentro da un paio d'ore, solo che è in curva Sud, quindi non lo vedrò.

Dopo essermi preso un panino al volo, arrivo ai cancelli del prefiltraggio, ed è lì che si comincia a vedere la folla. Penso però che dipenda anche dal fatto che la colonna del Foro Italico è recintata per lavori e quindi il passaggio è ristretto, Si passa abbastanza rapidamente, ma ora che sono dentro si sono fatte le 20,25: sento lo speaker annunciare la formazione della Lazio, mi sembra presto, ma poi mi ricordo che il prepartita all'Olimpico, sponda biancazzurra, ha un lungo rituale. Comincio a preoccuparmi perché devo ancora passare il secondo cancello e c'è coda. Vado al primo ingresso che trovo, ma la coda non va aventi, quindi mi sposto al secondo, anche se non c'è molta meno gente, Anche qui rimango fermo per un po' ma poi scorre rapidamente: per velocizzare hanno aggiunto un varco con controllo manuale dei biglietti, ma io passo dal tornello, che legge il biglietto al primo colpo. Mi viene incontro il mio amico laziale /diverso da quello di prima che è interista), ma abbiamo appena il tempo di salutarci e farci la foto per la chat,

Entro che stanno suonando "My way". Il mio posto è l'ultimo della Tevere, prima del divisorio coi distinti Sud-Est, una decina di file sopra il livello dell'ingresso. Curva Nord e settore ospiti sono pienissimi, nella Tevere c'è qualche vuoto, nella curva Sud forse un po' di più (ma non vedo bene, c'è il divisorio), ma la Monte Mario invece non si riempie neanche a metà. Negli stadi italiani è la regola: ci sono sempre dei settori a prezzi irrealistici, qualche volta tutti. Appena ho preso posto entrano le squadre: l'Inter è travestita da nazionale olandese. A me verrebbe da dire da Pistoiese, ma mi capirebbero solo quelli del posto e quelli che hanno l'età per ricordarsi la Pistoiese in serie A (stagione 1980-81, io mi ricordo Inter-Pistoiese a San Siro). L'Inter in maglia arancione evoca anche ricordi non certo belli: ci fu un anno (2000-01?) in cui la indossò per due partite, una persa 3-0 e l'altra 6-1.





Minuto di raccoglimento per Juliano (che viene rispettato, più di tanti altri), poi si parte. Dal mio lato attacca l'Inter. Dopo 2', Barella pesca  in area Thuram, che però viene anticipato, dalle reazioni mi accorgo che nel mio settore sono quasi tutti interisti: davanti a me c'è uno zaino della Lazio, ma si sentirà solo il tifo nerazzurro. Molti arrivano a partita iniziata , anche la coppia seduta accanto a me formata da un bengalese e una slava (almeno dall'aspetto). Io intanto cerco anche di capire come si vede la pista d'atletica (che è coperta) dal mio posto: devo ancora comprare i biglietti per gli Europei di giugno e questa potrebbe essere una buona opzione, si vede bene sia l'arrivo, sia il settore dei salti in estensione, e rispetto al settore di fronte sosta la metà.

La partita prosegue con azioni da entrambe le parti, ma mai veramente pericolose: arrivati al 21', mi meraviglio sia passato così poco. Segue una fase di stanca, in cui tiene più palla la Lazio: gli interisti arrivano sempre in ritardo, non sembra proprio giornata. Verso il 35' Thuram cerca di risolverla con un tiro in diagonale, che va fuori di poco. Siamo arrivati al 40' e ormai sono rassegnato al fatto che il primo tempo finisca 0-0 e spero che ci sveglieremo nella ripresa, come quest'anno abbiamo fatto tante volte. Invece Lautaro sfrutta un errore su un retropassaggio e s'invola verso la porta: scarta il portiere, ma è decentrato, non sarà facile concludere e non vedo se avrebbe qualcuno da servire. Invece riesce ad accentrarsi, scarta un difensore e segna. Lo speaker annuncia il marcatore con un tono da funerale, mentre tutta la squadra va a festeggiare sotto il settore ospiti.






Nell'intervallo scendo, penso di prendermi da mangiare, ma vedo che c'è troppa coda, quindi faccio due passi e risalgo. Si riparte, e l'azione del gol rischia di ripetersi a ruoli invertiti: è Rovella a recuperare palla ed arrivarer solo sotto porta, ma Sommer (altro giocatore accolto con scetticismo quest'estate) respinge con le gambe. Per tutta la prima metà del secondo tempo la Lazio non avrà altre vere occasioni, ma la palla stazionerà spesso nei dintorni dell'area interista, tanto che uno comincia a temere che prima o poi entri, ma al 23' Barella, dopo un primo tentativo fallito, libera Thuram, che segna. Altro annuncio funereo dello speaker, e con questa la partita è davvero morta: l'Inter avrà ancora due occasioni, su cui Provedel si supererà. Già a 10' dalla fine lo stadio comincia a svuotarsi, dovrò continuamente spostarmi per far passare. 


Io aspetto comunque il fischio finale per alzarmi: devo incamminarmi da solo verso l'uscita, non posso contattare i  miei amici perché ho il cellulare scarico. Alla fermata, non si vedono arrivare tram, quindi ho la sciagurata idea di prendere un pullman che dovrebbe arrivare a Termini. Non si sente parlare della partita: non c'è molta gente, quelli che ci sono sono in prevalenza interisti, ma taciturni. L'anno scorso tutti a parlare delle colpe di Inzaghi, stavolta nessuno parla dei suoi meriti. Il pullman rimane imbottigliato nel traffico, cosicché scendo e riprendo il tram (il percorso era ancora lo stesso e ne avevo visti passare almeno due), ma non ce la faccio per l'ultima metro: devo aspettare un bel po' che passi il bus sostitutivo e sul primo non si riesce nemmeno a salire, troppo pieno. Arrivo a casa all'1,20.

Con l'Olimpico ci rivediamo a giugno per gli Europei di atletica, mentre il prossimo appuntamento sportivo è per i primi giorni del 2024, ma per scaramanzia non dico qual è: non ho ancora il biglietto.

domenica 1 ottobre 2023

Ryder Cup - Day 1 (29-09-2023)

 Clicca qui per la versione italiana

The first problem was where to leave the car and take the shuttle: for a fortnight I had been trying to book a parking space, but I couldn't because of problems on the website. I had also written twice to customer service, without ever getting a reply. I try to go to La Rustica, where the shuttle should take a little less time, but there is no parking, apart from theirs, so I fall back on Ponte Mammolo. Once there, it takes me about ten minutes to figure out where the shuttles leave from, I get sent twice from one floor to the other. I also fear that there is no one waiting for them, that everyone is already there (on the event's Instagram page I saw the crush to run to the first tee at the opening of the gates), but instead a few people are still there: the shuttle leaves immediately and is almost full. Most of them are Americans, some of them dressed as revolutionaries: it is the first of many original outfits I will see.




The shuttle leaves at 8.35. The website said it would take 70 minutes: knowing the distances, it seemed a bit long, but I thought they were taking rush hour traffic into account. Instead in about 20 minutes we arrived: if I'd known that, I wouldn't even have tried to book parking, I would have gone straight to Ponte Mammolo. I have no idea how far the gates are, because the site is completely unrecognisable, even compared to the Open in May: you arrive in about ten minutes. The entrance is quite quick, only I have to wait because my ticket doesn't open on my mobile phone (it was absolutely forbidden to print it out), there wasn't much connection. Moments of panic, but eventually it opens. They pass the backpacks through the metal detector, but it all ends there, they don't make me open it. Everyone speaks to you in English, not here but inside you will also find many staff members who don't speak Italian at all.

 

Only once we get to the course, with hole 9 being the first one we encounter, I understand where we are. I see from the app that the match 1 is right at 9, so I start from there. The crowd is huge and I have a hard time finding a place to watch. It was what I feared, as compared to the Open not only are there a lot more people, but then there were about thirty matches on the course at once, this time only four. In the morning there are the 'foursomes', competitions in pairs in which the players alternate shots. I had already realised that I had forgotten an essential accessory: my binocular, but few people have them and they seem to be able to follow much better than me, from the same distance.






I catch sight of the second shot, it seems to me (the 9th is a par 5, but almost everyone gets to the green or close to it with 2 shots), then I get closer tp the green and catch a glimpse of the putts. I think about going ahead on the course and taking place around a hole before the players arrive, hoping to find fewer people, but as I move I realise that places have opened up near the green of the 9th and that the other group is arriving. I therefore decide to stay and manage to see the putts quite well.

 

Moving towards the "in" part of the course, I see that there are already a few people in the grandstand at the  18th hole. In passing I catch a glimpse of something at the 10th, then I go forward and place myself at the 12th, in a position just beyond the arrival of the first shot, which allows me to see the second shot well and the putts quite well too. I thus follow the second, third and fourth match, which all end tied, also due to errors in putts. I see a lot of Swedes passing by in their national colours, while in the afternoon I will also see Danes. Behind me are two old gentlemen speaking German. Lots of Americans too, with various outfits that recall the national colours, One is mocking MAGA with a T-shirt with the same colours and the words 'make Tiger great again'. I also see a Super Mario costume and others  superhero ones.



After the12th you can cut to the 16th, where there are already a lot of people, but you can still see quite closely. I therefore decide to wait for the players there, but shortly afterwards I notice that the scoreboard begins to mark two points for Europe. I then realise that the first two matches are already over, as they are mathematically won by Europe and will therefore not go through to the 16th. I wait for the third one and for a while there is the risk that it won't go through either: at the 14th they have a 3-shot lead, which will remain so at the 15th (to the relief of the European public too), so they continue playing.  I see a ball coming in a good position, at first I think it's the Europeans', then I discover it's the Americans' one. The Europeans' ball is not clear where it ended up: someone says in the water, then when they go to hit the second shot it becomes clear that it was not. The Americans win anyway, coming in at -2. In the next gmatch the Americans also win and move to -1, but in the meantime I see from the screen that on 17 the Europeans have kept the lead and closed.

 

Also in the last group the Europeans will close  in the 17th, but I am too tired to follow them and, also considering that it is not long before the start of the afternoon matches, I decide to get some food on the hill near the start of the 18th. Food and drink are exorbitantly priced: for a sandwich (even a small one) with a chicken cutlet, a roesti and mojito-flavoured mayonnaise, fries and a drink I spend €23.90. Anyway it's good (and I should hope so...) . I cannot find a seat near the kiosk, I move to another food court nearby and find one. I see a group of fans wearing a jacket with the Union Jack next to the 12 stars of Europe: it's nice to see these two symbols together again, and I hope that they will be back together as soon as possible. In general, the European symbol can be seen more here than in the Berlaymont building (the EU headquarter).

As I eat I also see the grandstand at the tee of the 1st gradually filling up and in fact when I come down hoping to see the starts of the last two matches it is full and they are no longer letting people in. As I walk up to the green of the 1st, I see lots of people camped out at  the 7th, and the first group is still at the 2nd! I see the putts at the 1st of what I think is the fourth matches, but I'll later discover it was the third. The 'fourballs', pairwise competitions where the best of the pair at each hole counts, are harder to follow than this morning's matches with the players on each team dressed alike and difficult to distinguish from the distance I can see them from alone (given also my lack of competence) I struggle to work out how many strokes each one has made. Complicating matters is also the fact that shorter putts are not executed, they are taken for granted.

 I see a group at the 2nd and the tee of the 3rd, then I cut towards the 5th, hoping to find a place in a grandstand and rest: I am tired and it is clear that I would never be able to follow the players all the way. There is a grandstand at the 4th and one at the 6th, but they are full. I therefore stop at the 5th, where incredibly I manage to follow the entire trajectory of some tee shots. Eventually I find a place in the grandstand at the 7th tee, where the first two groups have already passed and the third is waiting. There is a group of fans dressed in yellow with the Europe symbol and the words "Guardians of the Cup": one in particular is leading the cheering and singing hymns in honour of MacIntyre and Fitzpatrick. I see the third and fourth groups, but I don't understand much: already on the tee I am unable to distinguish the players nor understand where the ball ends up, let alone in the putts (it's a par 3). I even risk falling asleep.








I move towards the green of the 9th, but the crowd is huge: I manage to see little of the second match, a little more of the third, then I give up waiting for the fourth, I am too tired. I head towards the 16th, where I hope to sit in the grandstand and end the day there. When I arrive at the grandstand, I see that there is a queue and I think I have no hope, since it is unlikely that anyone will leave before the match arrives, instead seats slowly become free and after a while I manage to get in. The grandstand, like all the others, is in the sun: the heat has been devastating all day, only now it is diminishing. There are two screens, but from my position one is obstructed by trees and one is far away: I can't tell which matches are being broadcast. The wait is long, the 15th hole of the first match seems never-ending, and it is a par 4.

At the end we see the first ball of the first game: it is from Europe and is close to the green (the hole is par 4 but almost everyone arrives close to the green with the first shot, and some even into the green). I see three balls arrive, one of which (American) in the water: I will only see one in the second game and two in the third. Hutton with the second shot arrives at a distance that allows him to avoid the putt. Thomas, on the other hand, has to make it, despite being very close, and misses: a 'football' roar from the crowd. The roar was even louder in the second game, won by Europe with an incredible shot by Rahm, who putted from the rough just off the green. The USA will instead win the third, during which it will be confirmed that the fourth will not make it to the 16th, Europe having closed it early.


On my way to the exit, I read that the first two matches ended in a tie, in the second Europe came back at the 18th, while the third should be won by the USA, they are two shots ahead after the 1th6. I arrive at the bus queue, which is messy, no one checks that there are no more people than there are seats, I see that there are also coaches, with more standing places than sitting places, and I hope I don't have to make the return journey standing up: I finally manage to sit down, after having feared I wouldn't make it. On the coach I learn that the Americans have not even managed to win the third game, which ended in a tie we are 6 1/2-1 1/2. During the journey there will be more football-style chants in favour of Europe.

 

My next appointment with golf is for 1 August 2024 in Paris, the one with the Ryder Cup I fear never and I am sorry because it was a fantastic experience, but, as Italian singer Guccinii, 'it is the expression of the little that we are given to live '.