lunedì 18 dicembre 2023

Lazio - Inter (18-12-2023)

 Prendo il tram poco prima delle 20, dopo un paio di tentativi falliti di mangiare qualcosa (troppa ressa nei fast food sulla strada): non è pienissimo, ci sono soprattutto laziali, ma anche qualche interista, tutti comunque silenziosi. Anche andando verso la stadio si vede poca gente: sono già tutti dentro? O allontanati dal brutto momento della squadra di casa? Non penso invece che c'entri la vicinanza delle feste, altre volte la partita si era giocata in questo periodo. Un mio vecchio amico, con cui ricordo di aver visto questa partita nei primi anni 2000, scrive di essere già dentro da un paio d'ore, solo che è in curva Sud, quindi non lo vedrò.

Dopo essermi preso un panino al volo, arrivo ai cancelli del prefiltraggio, ed è lì che si comincia a vedere la folla. Penso però che dipenda anche dal fatto che la colonna del Foro Italico è recintata per lavori e quindi il passaggio è ristretto, Si passa abbastanza rapidamente, ma ora che sono dentro si sono fatte le 20,25: sento lo speaker annunciare la formazione della Lazio, mi sembra presto, ma poi mi ricordo che il prepartita all'Olimpico, sponda biancazzurra, ha un lungo rituale. Comincio a preoccuparmi perché devo ancora passare il secondo cancello e c'è coda. Vado al primo ingresso che trovo, ma la coda non va aventi, quindi mi sposto al secondo, anche se non c'è molta meno gente, Anche qui rimango fermo per un po' ma poi scorre rapidamente: per velocizzare hanno aggiunto un varco con controllo manuale dei biglietti, ma io passo dal tornello, che legge il biglietto al primo colpo. Mi viene incontro il mio amico laziale /diverso da quello di prima che è interista), ma abbiamo appena il tempo di salutarci e farci la foto per la chat,

Entro che stanno suonando "My way". Il mio posto è l'ultimo della Tevere, prima del divisorio coi distinti Sud-Est, una decina di file sopra il livello dell'ingresso. Curva Nord e settore ospiti sono pienissimi, nella Tevere c'è qualche vuoto, nella curva Sud forse un po' di più (ma non vedo bene, c'è il divisorio), ma la Monte Mario invece non si riempie neanche a metà. Negli stadi italiani è la regola: ci sono sempre dei settori a prezzi irrealistici, qualche volta tutti. Appena ho preso posto entrano le squadre: l'Inter è travestita da nazionale olandese. A me verrebbe da dire da Pistoiese, ma mi capirebbero solo quelli del posto e quelli che hanno l'età per ricordarsi la Pistoiese in serie A (stagione 1980-81, io mi ricordo Inter-Pistoiese a San Siro). L'Inter in maglia arancione evoca anche ricordi non certo belli: ci fu un anno (2000-01?) in cui la indossò per due partite, una persa 3-0 e l'altra 6-1.





Minuto di raccoglimento per Juliano (che viene rispettato, più di tanti altri), poi si parte. Dal mio lato attacca l'Inter. Dopo 2', Barella pesca  in area Thuram, che però viene anticipato, dalle reazioni mi accorgo che nel mio settore sono quasi tutti interisti: davanti a me c'è uno zaino della Lazio, ma si sentirà solo il tifo nerazzurro. Molti arrivano a partita iniziata , anche la coppia seduta accanto a me formata da un bengalese e una slava (almeno dall'aspetto). Io intanto cerco anche di capire come si vede la pista d'atletica (che è coperta) dal mio posto: devo ancora comprare i biglietti per gli Europei di giugno e questa potrebbe essere una buona opzione, si vede bene sia l'arrivo, sia il settore dei salti in estensione, e rispetto al settore di fronte sosta la metà.

La partita prosegue con azioni da entrambe le parti, ma mai veramente pericolose: arrivati al 21', mi meraviglio sia passato così poco. Segue una fase di stanca, in cui tiene più palla la Lazio: gli interisti arrivano sempre in ritardo, non sembra proprio giornata. Verso il 35' Thuram cerca di risolverla con un tiro in diagonale, che va fuori di poco. Siamo arrivati al 40' e ormai sono rassegnato al fatto che il primo tempo finisca 0-0 e spero che ci sveglieremo nella ripresa, come quest'anno abbiamo fatto tante volte. Invece Lautaro sfrutta un errore su un retropassaggio e s'invola verso la porta: scarta il portiere, ma è decentrato, non sarà facile concludere e non vedo se avrebbe qualcuno da servire. Invece riesce ad accentrarsi, scarta un difensore e segna. Lo speaker annuncia il marcatore con un tono da funerale, mentre tutta la squadra va a festeggiare sotto il settore ospiti.






Nell'intervallo scendo, penso di prendermi da mangiare, ma vedo che c'è troppa coda, quindi faccio due passi e risalgo. Si riparte, e l'azione del gol rischia di ripetersi a ruoli invertiti: è Rovella a recuperare palla ed arrivarer solo sotto porta, ma Sommer (altro giocatore accolto con scetticismo quest'estate) respinge con le gambe. Per tutta la prima metà del secondo tempo la Lazio non avrà altre vere occasioni, ma la palla stazionerà spesso nei dintorni dell'area interista, tanto che uno comincia a temere che prima o poi entri, ma al 23' Barella, dopo un primo tentativo fallito, libera Thuram, che segna. Altro annuncio funereo dello speaker, e con questa la partita è davvero morta: l'Inter avrà ancora due occasioni, su cui Provedel si supererà. Già a 10' dalla fine lo stadio comincia a svuotarsi, dovrò continuamente spostarmi per far passare. 


Io aspetto comunque il fischio finale per alzarmi: devo incamminarmi da solo verso l'uscita, non posso contattare i  miei amici perché ho il cellulare scarico. Alla fermata, non si vedono arrivare tram, quindi ho la sciagurata idea di prendere un pullman che dovrebbe arrivare a Termini. Non si sente parlare della partita: non c'è molta gente, quelli che ci sono sono in prevalenza interisti, ma taciturni. L'anno scorso tutti a parlare delle colpe di Inzaghi, stavolta nessuno parla dei suoi meriti. Il pullman rimane imbottigliato nel traffico, cosicché scendo e riprendo il tram (il percorso era ancora lo stesso e ne avevo visti passare almeno due), ma non ce la faccio per l'ultima metro: devo aspettare un bel po' che passi il bus sostitutivo e sul primo non si riesce nemmeno a salire, troppo pieno. Arrivo a casa all'1,20.

Con l'Olimpico ci rivediamo a giugno per gli Europei di atletica, mentre il prossimo appuntamento sportivo è per i primi giorni del 2024, ma per scaramanzia non dico qual è: non ho ancora il biglietto.

domenica 1 ottobre 2023

Ryder Cup - Day 1 (29-09-2023)

 Clicca qui per la versione italiana

The first problem was where to leave the car and take the shuttle: for a fortnight I had been trying to book a parking space, but I couldn't because of problems on the website. I had also written twice to customer service, without ever getting a reply. I try to go to La Rustica, where the shuttle should take a little less time, but there is no parking, apart from theirs, so I fall back on Ponte Mammolo. Once there, it takes me about ten minutes to figure out where the shuttles leave from, I get sent twice from one floor to the other. I also fear that there is no one waiting for them, that everyone is already there (on the event's Instagram page I saw the crush to run to the first tee at the opening of the gates), but instead a few people are still there: the shuttle leaves immediately and is almost full. Most of them are Americans, some of them dressed as revolutionaries: it is the first of many original outfits I will see.




The shuttle leaves at 8.35. The website said it would take 70 minutes: knowing the distances, it seemed a bit long, but I thought they were taking rush hour traffic into account. Instead in about 20 minutes we arrived: if I'd known that, I wouldn't even have tried to book parking, I would have gone straight to Ponte Mammolo. I have no idea how far the gates are, because the site is completely unrecognisable, even compared to the Open in May: you arrive in about ten minutes. The entrance is quite quick, only I have to wait because my ticket doesn't open on my mobile phone (it was absolutely forbidden to print it out), there wasn't much connection. Moments of panic, but eventually it opens. They pass the backpacks through the metal detector, but it all ends there, they don't make me open it. Everyone speaks to you in English, not here but inside you will also find many staff members who don't speak Italian at all.

 

Only once we get to the course, with hole 9 being the first one we encounter, I understand where we are. I see from the app that the match 1 is right at 9, so I start from there. The crowd is huge and I have a hard time finding a place to watch. It was what I feared, as compared to the Open not only are there a lot more people, but then there were about thirty matches on the course at once, this time only four. In the morning there are the 'foursomes', competitions in pairs in which the players alternate shots. I had already realised that I had forgotten an essential accessory: my binocular, but few people have them and they seem to be able to follow much better than me, from the same distance.






I catch sight of the second shot, it seems to me (the 9th is a par 5, but almost everyone gets to the green or close to it with 2 shots), then I get closer tp the green and catch a glimpse of the putts. I think about going ahead on the course and taking place around a hole before the players arrive, hoping to find fewer people, but as I move I realise that places have opened up near the green of the 9th and that the other group is arriving. I therefore decide to stay and manage to see the putts quite well.

 

Moving towards the "in" part of the course, I see that there are already a few people in the grandstand at the  18th hole. In passing I catch a glimpse of something at the 10th, then I go forward and place myself at the 12th, in a position just beyond the arrival of the first shot, which allows me to see the second shot well and the putts quite well too. I thus follow the second, third and fourth match, which all end tied, also due to errors in putts. I see a lot of Swedes passing by in their national colours, while in the afternoon I will also see Danes. Behind me are two old gentlemen speaking German. Lots of Americans too, with various outfits that recall the national colours, One is mocking MAGA with a T-shirt with the same colours and the words 'make Tiger great again'. I also see a Super Mario costume and others  superhero ones.



After the12th you can cut to the 16th, where there are already a lot of people, but you can still see quite closely. I therefore decide to wait for the players there, but shortly afterwards I notice that the scoreboard begins to mark two points for Europe. I then realise that the first two matches are already over, as they are mathematically won by Europe and will therefore not go through to the 16th. I wait for the third one and for a while there is the risk that it won't go through either: at the 14th they have a 3-shot lead, which will remain so at the 15th (to the relief of the European public too), so they continue playing.  I see a ball coming in a good position, at first I think it's the Europeans', then I discover it's the Americans' one. The Europeans' ball is not clear where it ended up: someone says in the water, then when they go to hit the second shot it becomes clear that it was not. The Americans win anyway, coming in at -2. In the next gmatch the Americans also win and move to -1, but in the meantime I see from the screen that on 17 the Europeans have kept the lead and closed.

 

Also in the last group the Europeans will close  in the 17th, but I am too tired to follow them and, also considering that it is not long before the start of the afternoon matches, I decide to get some food on the hill near the start of the 18th. Food and drink are exorbitantly priced: for a sandwich (even a small one) with a chicken cutlet, a roesti and mojito-flavoured mayonnaise, fries and a drink I spend €23.90. Anyway it's good (and I should hope so...) . I cannot find a seat near the kiosk, I move to another food court nearby and find one. I see a group of fans wearing a jacket with the Union Jack next to the 12 stars of Europe: it's nice to see these two symbols together again, and I hope that they will be back together as soon as possible. In general, the European symbol can be seen more here than in the Berlaymont building (the EU headquarter).

As I eat I also see the grandstand at the tee of the 1st gradually filling up and in fact when I come down hoping to see the starts of the last two matches it is full and they are no longer letting people in. As I walk up to the green of the 1st, I see lots of people camped out at  the 7th, and the first group is still at the 2nd! I see the putts at the 1st of what I think is the fourth matches, but I'll later discover it was the third. The 'fourballs', pairwise competitions where the best of the pair at each hole counts, are harder to follow than this morning's matches with the players on each team dressed alike and difficult to distinguish from the distance I can see them from alone (given also my lack of competence) I struggle to work out how many strokes each one has made. Complicating matters is also the fact that shorter putts are not executed, they are taken for granted.

 I see a group at the 2nd and the tee of the 3rd, then I cut towards the 5th, hoping to find a place in a grandstand and rest: I am tired and it is clear that I would never be able to follow the players all the way. There is a grandstand at the 4th and one at the 6th, but they are full. I therefore stop at the 5th, where incredibly I manage to follow the entire trajectory of some tee shots. Eventually I find a place in the grandstand at the 7th tee, where the first two groups have already passed and the third is waiting. There is a group of fans dressed in yellow with the Europe symbol and the words "Guardians of the Cup": one in particular is leading the cheering and singing hymns in honour of MacIntyre and Fitzpatrick. I see the third and fourth groups, but I don't understand much: already on the tee I am unable to distinguish the players nor understand where the ball ends up, let alone in the putts (it's a par 3). I even risk falling asleep.








I move towards the green of the 9th, but the crowd is huge: I manage to see little of the second match, a little more of the third, then I give up waiting for the fourth, I am too tired. I head towards the 16th, where I hope to sit in the grandstand and end the day there. When I arrive at the grandstand, I see that there is a queue and I think I have no hope, since it is unlikely that anyone will leave before the match arrives, instead seats slowly become free and after a while I manage to get in. The grandstand, like all the others, is in the sun: the heat has been devastating all day, only now it is diminishing. There are two screens, but from my position one is obstructed by trees and one is far away: I can't tell which matches are being broadcast. The wait is long, the 15th hole of the first match seems never-ending, and it is a par 4.

At the end we see the first ball of the first game: it is from Europe and is close to the green (the hole is par 4 but almost everyone arrives close to the green with the first shot, and some even into the green). I see three balls arrive, one of which (American) in the water: I will only see one in the second game and two in the third. Hutton with the second shot arrives at a distance that allows him to avoid the putt. Thomas, on the other hand, has to make it, despite being very close, and misses: a 'football' roar from the crowd. The roar was even louder in the second game, won by Europe with an incredible shot by Rahm, who putted from the rough just off the green. The USA will instead win the third, during which it will be confirmed that the fourth will not make it to the 16th, Europe having closed it early.


On my way to the exit, I read that the first two matches ended in a tie, in the second Europe came back at the 18th, while the third should be won by the USA, they are two shots ahead after the 1th6. I arrive at the bus queue, which is messy, no one checks that there are no more people than there are seats, I see that there are also coaches, with more standing places than sitting places, and I hope I don't have to make the return journey standing up: I finally manage to sit down, after having feared I wouldn't make it. On the coach I learn that the Americans have not even managed to win the third game, which ended in a tie we are 6 1/2-1 1/2. During the journey there will be more football-style chants in favour of Europe.

 

My next appointment with golf is for 1 August 2024 in Paris, the one with the Ryder Cup I fear never and I am sorry because it was a fantastic experience, but, as Italian singer Guccinii, 'it is the expression of the little that we are given to live '.

 

sabato 30 settembre 2023

Ryder Cup - 1^ giornata (29-09-2023)

 Il primo problema era dove lasciare la macchina per prendere la navetta: per due settimane avevo provato a prenotare un parcheggio, ma non ce l'avevo fatta per problemi sul sito. Avevo scritto anche due volte al servizio clienti, senza mai ottenere risposta. Provo ad andare a La Rustica, da dove la navetta dovrebbe metterci un po' meno, ma non c'è parcheggio, a parte il loro, quindi ripiego su Ponte Mammolo. Arrivato lì, ci metto una decina di minuti a capire da dove partono le navette, vengo mandato due volte da un piano all'altro. Temo anche che non ci sia più nessuno ad aspettarla, che siano già tutti lì (sulla pagina Instagram della manifestazione ho visto la ressa per correre al primo tee all'apertura dei cancelli), invece un po' di gente c'è ancora: la navetta parte subito ed è quasi piena. La maggior parte sono americani, di cui alcuni vestiti da rivoluzionari: è il primo dei tanti outfit originali che vedrò.




La navetta parte alle 8,35. Il sito diceva che ci avrebbe messo 70 minuti: conoscendo le distanze, mi sembravano un po' tanti, ma pensavo che considerassero il traffico dell'ora di pinta. Invece in una ventina di minuti arriviamo: a saperlo non avrei nemmeno provato a prenotare il parcheggio, sarei andato direttamente a Ponte Mammolo. Non idea di quanto distino i cancelli, perché il sito è completamente irriconoscibile, anche rispetto all'Open di maggio : si arriva in una decina di minuti. L'ingresso è abbastanza rapido, solo io devo aspettare perché non mi si apre il biglietto sul telefonino (era assolutamente vietato stamparlo), non c'era molta connessione. Momenti di panico, ma alla fine si apre. Si passano gli zaini al metal detector, ma tutto finisce lì, non me lo fanno aprire. Tutti ti rivolgono la parola in inglese, non qui ma all'interno si troveranno anche tanti addetti che non parlano proprio italiano.

Solo una volta arrivati al percorso, con la buca 9 che è la prima che si incontra, capisco dove siamo. Vedo dall'app che la prima partita è arrivata proprio alla 9, quindi comincio da lì. La folla è enorme e faccio molta fatica a trovare un posto dove vedere. Era quello che temevo, visto che rispetto all'Open non solo c'è molta più gente, ma allora c'erano una trentina di partite contemporaneamente sul percorso, stavolta solo 4. La mattina ci sono i "foursome", gare a coppie in cui i giocatori si alternano nei colpi. Mi ero già reso conto di aver dimenticato  un accessorio fondamentale come il binocolo, ma pochi ce l'hanno e sembra che riescano a seguire molto meglio di me, a parità di distanza.








Intravedo il secondo colpo, mi sembra della seconda partita (la 9 è un par 5, ma quasi tutti arrivano in green o nelle vicinanze con 2 colpi), poi mi avvicino al green e intravedo i putt. Penso di andare avanti nel percorso e piazzarmi in qualche buca prima che arrivino i giocatori, sperando di trovare meno gente, ma mentre mi muovo mi accorgo che si sono liberati dei posti vicino al green della 9 e che sta arrivando l'altro gruppo. Decido quindi di rimanere e riesco a vedere abbastanza bene i putt.

Andando verso la seconda parte del percorso, vedo che nella tribuna alla buca 18 c'è già un po' di gente. Di passaggio intravedo qualcosa alla buca 10, poi vado aventi e mi piazzo alla 12, in una posizione poco oltere l'arrivo del primo colpo, che consente di vedere bene il secondo colpo e abbastanza bene anche i putt. Seguo così seconda, terza e quarta partita, che finiscono tutti pari, anche per via di errori nei putt. Vedo passare tanti svedesi coi colori nazionali, mentre nel pomeriggio si vedranno anche danesi. Dietro di me due signori anziani che parlano tedesco. Moltissimi anche gli americani, con abbigliamenti vari che richiamano i colori nazionali, Uno prenderà il giro il MAGA con una maglietta con gli stessi colori e la scritta "make Tiger great again". Vedo anche un costume da Super Mario e altri da supereroi.







Dopo la 12 si può tagliare verso la 16, dove c'è già tanta gente, ma si riesce ancora a vedere abbastanza da vicino. Decido quindi di aspettare i giocatori lì, ma poco dopo noto che il tabellone comincia a segnare due punti per l'Europa. Mi accorgo quindi che le prime due partite sono già finite, in quanto matematicamente vinte dall'Europa e quindi non passeranno dalla 16. Rimango ad aspettare la terza e per un po' c'è il rischio che non passi neanche quella: alla 14 hanno 3 colpi di vantaggio, che però rimarranno tali alla 15 (con sollievo anche del pubblico europeo), quindi si continua a giocare.  Vedo arrivare una palla in buona posizione, all'inizio penso sia degli europei, poi scopro che è degli americani. La palla degli europei non si capisce dove sia finita: qualcuno dice in acqua, poi quando vanno a battere il secondo colpo si capisce che non era così. Vincono comunque gli americani, che si avvicinano a -2. Anche nel gruppo successivo gli americani vinceranno e si porteranno a -1, ma nel frattempo vedrò dallo schermo che alla 17 gli europei hanno conservato il vantaggio e hanno chiuso.

Anche nell'ultimo gruppo gli europei chiuderanno alla 17, ma io sono troppo stanco per seguirli e, considerato anche che non manca molto all'inizio delle partite del pomeriggio, decido di prendermi da mangiare sulla collina vicino la partenza della 18. Cibo e bevande hanno prezzi esorbitanti: per un panino (anche piccolo) con una cotoletta di pollo, un roesti e maionese al mojito, patatine e bibita spendo €23,90. Comunque è buono (e ci mancherebbe...) . Non trovo a sedere vicino al chiosco, mi sposto in un'altra area ristori lì vicino e lo trovo. Vedo un gruppo di tifosi con una giacca con l'Union Jack accanto alle 12 stelle dell'Europa: bello rivedere questi due simboli assieme e spero che tornino insieme quanto prima. In generale, il simbolo europeo si vede più qui che a palazzo Berlaymont.


Mentre mangio vedo anche la tribuna al tee della 1 che man mano si riempie e infatti quando scendo sperando di vedere le partenze degli ultimi due gruppi è piena e non fanno più entrare. Mentre risalgo verso il green della 1 vedo tanta gente accampata alla 7, e il primo gruppo è ancora alla 2! Vedo i putt alla 1 di quello che penso sia il quarto gruppo. I "fourballs", gare a coppie dove in ogni buca conta il migliore della coppia, sono più difficili da seguire delle partite di stamattina, con i giocatori di ciascuna squadra vestiti uguali e difficili da distinguere dalla distanza a cui li vedo da solo (date anche le mie scarse competenze) fatico a capire a quanti colpi è arrivato ciascuno. A complicare le cose c'è anche il fatto che i putt più corti non vengono eseguiti, si danno per scontati.

Vedo un gruppo alla 2 e al tee della 3, poi taglio verso la 5, nella speranza di trovare posto in una tribuna e riposarmi: sono stanco ed è chiaro che non riuscirei mai a seguire i giocatori lungo tutto il percorso. C'è una tribuna alla 4 e una alla 6. ma sono piene. Mi fermo quindi alla 5, dove incredibilmente riesco a seguire tutta la traiettoria di alcuni tee shots. Alla fine trovo posto nella tribuna al tee della 7, dove sono già passati i primi due gruppi e si aspetta il terzo. C'è un gruppo di tifosi vestiti di giallo col simbolo dell'Europa e la scritta "Guardians of the Cup": uno in particolare dirige il tifo e canta inni in onore di McIntyre e Fitzpatrick. Vedo il terzo e il quarto gruppo, ma non ci capisco molto: già al tee non sono in grado di distinguere i giocatori né di capire dove finisce la palla, figuriamoci nei putt (è un par 3). Rischio anche di addormentarmi.








Mi sposto verso il green della 9, ma la folla è enorme: riesco a vedere poco della seconda partita, un po' più della terza, poi rinuncio ad aspettare la quarta sono troppo stanco. Mi dirigo verso la 16, dove spero di sedermi in tribuna e concludere lì la giornata. Arrivato alla tribuna, vedo che c'è una fila e penso di non avere speranza, visto che difficilmente qualcuno se ne andrà prima dell'arrivo degli incontri, invece pian piano dei posti si liberano e dopo un po' riesco ad entrare. La tribuna, come tutte le altre, è sotto il sole: il caldo è stato devastante tutto il giorno, solo adesso sta diminuendo. Ci sono due schermi, ma dalla mia posizione uno è coperto dagli alberi e uno è lontano: non riesco a capire quali incontri stia trasmettendo. L'attesa è lunga, la buca 15 della prima partita sembra non finire più, e dire che è un par 4.

Alla fine si vede la prima palla della prima partita: è dell'Europa ed è vicino al green (la buca è par 4 ma quasi tutti arrivano vicino al green col primo colpo, e qualcuno anche nel green). Vedo arrivare tre palline, di cui una (americana) in acqua: ne vedrò invece solo una nella seconda partita e due nella terza. Hutton col secondo colpo arriva a una distanza che consente di evitare il putt. Thomas invece lo deve fare, pur essendo molto vicino, e lo sbaglia: boato "calcistico" del pubblico. Il boato sarà ancora più forte alla seconda partita, vinta dall'Europa con un colpo incredibile di Rahm, che imbuca dal rough poco fuori il green. Gli USA vinceranno invece la terza, durante la quale si avrà la conferma che la quarta non arriverà alla 16, l'Europa l'ha chiusa prima.




Mentre vado verso l'uscita, leggo che le prime due partite sono finite pari, nella seconda l'Europa ha rimontato alla 18, mentre la terza dovrebbero vincerla gli USA, sono aventi due colpi dopo la 16, Arrivo alla fila per i pullman, che è disordinata, nessuno controlla che non salgano più persone di quante ce ne stiano Vedo che ci sono anche pullman di linea, con più posti a piedi che seduti e spero di non dover fare il viaggio di ritorno in piedi: alla fine riesco a sedermi, dopo aver temuto di non farcela. Sul pullman apprendo che gli americani non sono riusciti a vincere nemmeno la terza partita, finita pari: siamo 6 1/2-1 1/2. Durante il viaggio ci saranno ancora cori in stile calcistico in favore dell'Europa.

Il mio prossimo appuntamento con il golf è per il 1 agosto 2024 a Parigi, quello con la Ryder Cup temo mai e mi dispiace perché è stata un'esperienza fantastica, ma per dirla con Guccini", "è l'espressione del poco che vivere c'è dato"

martedì 26 settembre 2023

Empoli - Inter (24-09-2023)

 Due partite di campionato in 16 ore. Per buona parte della mia vita di tifoso sarebbe stato impensabile: fino a 20 anni fa semplicemente perché le partite erano in contemporanea, o comunque troppo ravvicinate per vederne due. Poi anticipi e posticipi sono aumentati, sarebbe stato anche possibile andare a vedere due partite in una giornata, ma fino a due anni fa non avevo motivo per farlo, la partita che mi interessava era una per giornata. Poi è arrivato il Monza in serie A, e quest'anno Lazio-Monza ed Empoli-Inter sono capitati nella stessa giornata e sufficientemente distanziate. Quindi, dopo l'Olimpico, eccomi ad Empoli.

Il treno Firenze-Empoli è pieno, ma soprattutto di turisti, quelli che vanno allo stadio sono una minoranza. Arrivo in zona stadio con ampio margine: vedo passare due pullman del club "I belli de Roma", che non conoscevo. Stavolta il mio posto è dal lato opposto all'anno scorso (inteso come campionato, in realtà sono cinque mesi), la tribuna è quella di due anni fa , mi ricordo che l'ingresso era nascosto, avevo fatto tutto il giro dello stadio per trovarlo. Stavolta è ancora nascosto, dietro il camion della TV: lo trovo molto prima di allora, ma sempre al terzo tentativo. E' comunque quello con meno coda. Una volta dentro, devo fare il giro della tribuna per trovare il mio posto: non vedo la lettera della fila (ma guardavo l'unico lato su cui non c'era).

Sono quindi al mio posto alle 11,55, ossia 35 minuti prima dell'inizio: da quando i posti sono tutti numerati raramente sono arrivato così in anticipo. Avrei tanto voluto arrivare con quest'anticipo ai Mondiali, ma non ci sono mai riuscito. Il mio posto è al di là della linea di fondo: dietro di me un bambino si lamenta che si vede male, ed è difficile dagli torto. Il settore è tutto nerazzurro, solo nel finale si sentirà una voce incitare l'Empoli. Si vedono maglie di diverse epoche, anche di giocatori che non hanno lasciato un buon ricordo: per fortuna io non corro questo rischio perché la mia maglia è personalizzata, solo il numero, riferito all'età di allora, mi ricorda il tempo che è passato. Lo stesso clima c'è in tutta la tribuna e in una delle due curve: i tifosi di casa sono nella tribuna principale (una delle poche squadre che ha gli ultras sul lato lungo dello stadio) e anche loro sono comunque più degli anni scorsi. La tribuna dal mio lato e la curva ufficialmente "ospite" sono quasi completamente piene, la tribuna principale e l'altra curva per buona parte.





Quando arrivo, deve ancora cominciare il riscaldamento: entra prima l'Inter, poco dopo l'Empoli. le squadre escono verso le 12,15; ci si aspetta che annuncino le formazioni, invece niente. L'altoparlante durante la partita annuncerà in cambi, ma non si sentirà niente. Non arriveranno informazioni nemmeno dal tabellone, che per tutta la partita trasmetterà solo pubblicità: solo alla fine comparirà il tabellino.


Si parte: nel primo tempo l'Inter attacca dal mio lato. La sensazione è la stessa della finale del Mondiale  club contro i congolesi: se vinciamo è ovvio, se non vinciamo è una figuraccia epocale. Mi auguro che si risolva nel primo tempo, non solo per non soffrire, m anche per vedere più azione. E all'inizio di azione se ne vede: subito un'occasione con Calhanoglu, poi un'altra: sembra che il gol sia questione di minuti. Poi il ritmo cala, e le poche volte che l'Empoli si fa avanti temo sempre la beffa.  Verso la metà del primo tempo testa di Darmian dall'altro lato rispetto asl mio e salvataggio sulla linea.. Al 35', su azione di calcio d'angolo vedo Frattesi segnare di testa, ma l'arbitro annulla e non capisco perché, ero vicino e non mi sembrava fuorigioco. Leggerò poi che l'ultimo tocco era stato di Thuram, ed era lui in fuorigioco.




Il primo tempo finisce 0-0. Nell'intervallo non mi muovo: troppa folla e non ci sono neanche molti posti dove andare. Si riprende: cambierò qualcosa? Si cerca di capire quali potranno essere i primi cambi, ma non è facile, si scaldano dal lato opposto. Al 50' il gol arriva: diagonale di Di Marco nel sette. Ci sono altre occasioni: ancora Di Marco, poi Thuram, ma rimane 1-0, e l'Empoli si fa sempre più avanti. A un quarto d'ora dalla fine hanno una punizione dalla tre quarti: Sommer si deve tuffare, ma non sembra una parasta poi così impegnativa. 85' e la palla è quasi sempre nella nostra metà campo: chi avrebbe mai pensato di dover guardare così tanto l'orologio contro l'Empoli? Penso che forse mi sto preoccupando troppo, in fin dei conti non sono mai arrivati in area con la palla, ma subito dopo ci arrivano due volte; entrambe le volte finisce con un angolo, su cui esce Sommer. Al'88' restiamo pure in 10, per l'infortunio di Arnautovic. I minuti di recupero sono 5 (magari ne bastava uno in meno) e come al solito al 90' il cronometro del tabellone si ferma: devo guardare il mio una, due, tre volte, ma alla fine il fischio finale arriva.





Si esce un po' più rapidamente degli altri anni, ma all'uscita mi perdo. Tornerò l'anno prossimo? Vista la prestazione dell'Empoli oggi, ci si può sperare.

lunedì 25 settembre 2023

Lazio - Monza (23-09-2023)

 Il tram da Flaminio è pieno, si fatica a salire: strano per una partita non di cartello di una squadra che non va neanche benissimo. Poi scopro che c'è anche un concerto al Foro Italico. Infatti di coda all'ingresso ce n'è pochissima, sia al primo cancello, sia ai tornelli: alle 20,15 sono già ai mio posto. Il mio settore è ancora in gran parte vuoto, tutta la parte alle mia sinistra ancora di più, c'è più gente nella Tevere alla mia destra e nella Curva Nord.




Poco dopo il mio arrivo finisce il riscaldamento e cominciano ad annunciare le formazioni. Prima danno quella del Monza in modo completamente piatto e in ordine di numero (il centravanti è il quarto), quindi non si capisce niente, Quando è il momento di quella della Lazio, scendo a incontrare il mio vecchio amico laziale, con cui ho visto il primo Lazio-Inter nel 2000, quindi me la perdo: sento alla fine che annunciano Immobile 6-7 volte. Quando sto tornando al mio posto, vedo qualcuno con un trancio di pizza e decido di prenderlo anch'io, prima pensavo di non aver fame.

Quando torno al mio posto, mancano pochi minuti e stanno cantando l'inno. Dopo ci sarà anche una versione di "My way", cantata al buio che mescola versi dell'originale con versi sulla Lazio. Lo stadio si è abbastanza riempito, la Curva Nord è quasi completamente piena. la Tevere anche, ad eccezione dei settori più verso sud, dal mio in poi, Sono invece deserte Tribuna Monte Mario e Curva Sud. I tifosi monzesi si disperdono nel settore ospiti e sembrano non esserci quasi: all'inizio della partita si raggrupperanno nelle prime file e si vedrà che sono almeno 200. Prima di cominciare ci dovrebbe essere il minuto di silenzio per Napolitano, ma di silenzio ce n'è ben poco: si sentono prima fischi, poi anche applausi, dopo pochi secondi si preferisce chiuderla lì e cominciare.





Si parte. L'anno scorso sembrava una gara a senso unico, partivo con l'idea che ogni minuto che il Monza resisteva era tanto di guadagnato, adesso è davanti in classifica. Nel primo tempo, il Monza attacca dal mio lato. Dopo un paio di azioni da ciascuna parte, Izzo cerca di fermare Zaccagni che entra in area: cadono entrambi, ma è rigore. Dal poco che avevo visto, effettivamente mi era sembrato. Tira Immobile e segna. A differenza dell'anno scorso, il Monza in svantaggio dopo soli 12', ma si capisce subito che non è finita: i brianzoli si fanno subito sotto e arrivano in area abbastanza facilmente. Intorno al 20' Colombo (così mi era sembrato, leggerò poi che era Gagliardini) potrebbe tirare, ma preferisce servire Mota Carvalho, che segna, ma è in fuorigioco. Il gol arriva al 31', con un'azione manovrata che libera al centro dell'area il tanto vituperato (quando giocava nell'Inter) Gagliardini, Esulto a bassa voce, ma penso che nel silenzio dello stadio (a parte il settore ospiti, che è dal lato opposto al mio) mi si noti lo stesso, comunque nessuno reagisce. Dietro di me c'è un gruppo che parla una lingua che sembra tedesco, ma non lo è, o almeno spero, visto che non capisco una parola (il tedesco dovrei capirlo). Li sento nominare Isaksen, quindi forse sono danesi. Solo dopo un po' mi accorgo che la Lazio schiera un giocatore che conosco solo per le liste del fantacalcio, appunto Isaksen, e uno nemmeno per quelle, Guendouzi.



Il primo tempo finisce con un'altra occasione del Monza: colpo di testa di Mota Carvalho fuori di poco. Nell'intervallo approfitto di un vantaggio che l'Olimpico ha rispetto a stadi più moderni come l'Olimpico di Londra o lo stadio dell'atletica di Budapest: i bagni anche nell'anello superiore. Poi mi prendo da mangiare e rientro giusto in tempo per la ripresa. Nel secondo tempo la Lazio ha due occasioni, una all'inizio e una alla fine, entrambe nate da disimpegni sbagliati del Monza. Nella prima, Immobile prende il palo, nella seconda Di Gregorio esce sempre su Immobile e riesce a togliergli la palla. L'attaccante cade, quindi per un bel po' temo il rigore, anche perché l'azione non si ferma, quindi rimaneva il rischio che tornassero indietro col VAR. In  mezzo ci sono tante occasioni del Monza, anche se nessuna proprio clamorosa. A un certo punto, dopo una mischia, la  palla entra e per un po', nel gelo che cade sullo stadio, non si capisce se il gol è valido o no. Non lo è: non capisco il perché, ma per quello che vedo dalla mia posizione, potrebbe essere successo di tutto.




Il pubblico di casa è sempre più sfiduciato: a 2-3 minuti dalla fine del tempo regolamentare comincia a sfollare. Finisce 1-1 e io ho non oso tanto dire che il Monza è andato più vicino a vincere che a perdere: in fin dei conti la Lazio ha preso un palo. Lo dirà invece il mio amico. All'uscita si vede poca gente: forse per la prima volta in quasi 50 anni che vado allo stadio troverò i mezzi meno affollati al ritorno che all'andata. 

E domani mi aspetta Empoli-Inter