lunedì 26 giugno 2017

Trofeo Sette Colli di nuoto (25-06-2017)

Click here for English version

Arrivo dietro lo stadio intorno alle 18,20 (le gare iniziavano alle 18,30), chiedendomi cos'avranno fatto con i parcheggi. Anche stavolta tutto sbarrato: mi sembra stano che l'abbiano fatto anche per il nuoto, anche se avevo visto dalle foto dei giorni prima che di pubblico ce n'era e soprattutto so che dalla Raggi ci si può aspettare di tutto. Arrivato davanti allo stadio del nuoto e ai cancelli dell'Olimpico comincio ad accorgermi che qualcosa non quadra: c'è gente che aspetti davanti ai cancelli dell'Olimpico, anche se le gare sono già cominciate, e soprattutto si vedono ambulanti vendere souvenir che non sembrano proprio di nuoto. Trovo parcheggio verso le 18,50, quando ormai stavo prendendo in considerazione di tornarmene a casa. Sceso dalla macchina, posso cercare su Google "concerto Roma 25 giugno 2017" e confermare i miei sospetti: all'Olimpico ci sono i Depeche Mode. Non so se sarei andato, se l'avessi saputo, o quanto meno sarei partito  prima.

Prendo un biglietto di Tribuna Tevere, sia perché costa meno, sia per arrivare prima (è la più vicina alla biglietteria). Sono dentro lo stadio verso le 19,05. La Tribuna Tevere è piuttosto piena, anche se meno degli altri giorni (sempre a giudicare dalle foto), la Monte Mario un po' meno.

Le prime gare sono tutte sui 200. Comincio a confrontare i tempi con quelli di quando ho cominciato a seguire il nuoto, una quarantina di anni fa: i passaggi ai 100 sono vicini ai record mondiali di allora, se non inferiori. Il tempo finale dei 200 rana donne, poi, è vicino al record italiano maschile di allora. Il pubblico si scaldo un po' per la Bianchi, che crolla nel finale e manca il podio, mentre i meno noti (anche per me) Pizzini e Panziera lo centrano, destando meno entusiasmo. Stavolta le finali B si svolgono prima di ciascuna finale A (in passato erano state a volte tutte prima, a volte tutte dopo): nei 100 sl maschili ci sono nomi più noti nella finale B che nella A (Cielo, Dotto).

Si chiude con gli 800 sl maschili: in quella che viene presentata come "fastest series" (sì, le scritte sul tabellone sono solo in inglese) c'è un kuwaitiano, e io mi stupisco che adesso ci sia anche un kuwaitiano competitivo, ma in realtà non è così: il kuwaitiano prende già 4" nella prima vasca e termina a 1'40", doppiato da tutti gli altri tranne uno. Anche il penultimo, uno spagnolo, chiude con un tempo superiore al record italiano femminile.

I maggiori applausi sono però per campioni a bordo vasca: Rosolino intervistato, Paltrinieri che ritira un premio, la Pellegrini che dovrebbe ritirarlo, ma non si presenta (aveva annunciato la partenza per allenamenti in quota.

Alla fine non è stato niente di particolare, ma me ne vado comunque soddisfatto perché, dopo aver visto l'orribile copertura televisiva della Coppa Europa di atletica (ne ho viste di gare coperte male, ma questa la batte tutte) avevo proprio bisogno di un po' di sport dal vivo

lunedì 19 giugno 2017

U20 and U23 Italian Athletics Championships (9-6-2017)

Clicca qui per la versione italiana

The day after the Golden Gala I went to Florence for the Italian U20 and U23 athletics  championships. These are the Italian championships I like most, as in three days they have twice the races (actuaaly, every event has the U20 and the U23 race). I arrive in Florence by train around 10:10, in a slight delay, and this time there is no need to walk: the stadium is close to the Campo di Marte station.

I find the stands still empty, but at about 11 at least he area along the last 50 meters of the track is quite full. The rest remains empty, so when, at lunch time, attention moves on the high jump, you can move. It starts with long jump and hammer throw qualifications: there are no track events until 12. In hammer someone gives the impression of risking being dragged away by the tool: so, I think it's good to watch races not of top level every now and then, because you realize how difficult it is. If you see Fajdek (or even Lingua), the hammer seems weightless.

In one of the first breaks I meet a girl armed with three javelins and instinctively I move away. At lunch time, almost all the tables are occupied by the Fiamme Gialle Team, the largest group, but I had already decided to eat something at the counter, to continue following the races.

Around 16 o'clock the program begins to accumulate delays, first in throws, where hammer delays javelin by about half an hour, then in runs. Jumps, instead, start always in a slight advance. The most exciting race women's U23 long jump, with 3 athletes alternating in the lead, even if not with great measures. A good level for Italian standards was also mens's shot put, also U23.

The last race I can see is the 3000 steeple-chase U20 boys', after the four 100 finals. Nice race, very tight. Then I have to run to the station: the races continue for another couple of hours, but 9 hours of athletics can be enough, even for me.

sabato 17 giugno 2017

Campionati italiani juniores e promesse di atletica (9-6-2017)

Click here for English version

Il giorno dopo il Golden Gala sono andato a Firenze per i campionati italiani juniores e promesse di atletica. Sono i campionati italiani che preferisco, in quanto in tre giorni hanno il doppio delle gare (per l'appunto, ogni specialità ha la gara juniores e quella promesse). Arrivo a Firenze in treno intorno alle 10,10, in leggero ritardo, e stavolta non c'è da camminare: lo stadio è attaccato alla stazione Campo di Marte.

Trovo le tribune ancora quasi vuote, ma già verso le 11 la zona corrispondente agli ultimi 50 metri della pista è abbastanza piena. Il resto rimane vuoto, così quando, verso ora di pranzo, l'attenzione si sposta sul salto in alto, ci si può spostare. Si comincia con qualificazioni di lungo e martello: non ci sono gare su pista fino alle 12. Nel martello qualcuno dà l'impressione di rischiare di essere trascinato via dall'attrezzo: penso quindi che fa bene ogni tento vedere gare non di altissimo livello, perché ci si rende conto di quanto sia difficile. A vedere Fajdek (o anche solo Lingua) il martello sembra senza peso.

In una delle prime pause mi imbatto in una ragazza armata di 3 giavellotti e istintivamente mi scanso. A ora di pranzo quasi tutti i tavoli del ristoro sono occupati dai ragazzi delle Fiamme Gialle, il gruppo più numeroso, ma tanto avevo già deciso di mangiare qualcosa al banco per continuare a seguire le gare.

Intorno alle 16 si cominciano ad accumulare ritardi, prima nei lanci, dove il protrarsi del martello ritarda il giavellotto di mezz'ora, poi nelle corse. I salti, invece, cominciano sempre in leggero anticipo. La gara più appassionante è quello del lungo femminile promesse, con 3 atlete che si alternano in testa, sia pure con misure non eccezionali. Di buon livello, per gli standard italiani. anche il peso maschile, sempre promesse.

L'ultima gara che riesco a vedere sono i 3000 siepi maschili juniores, che seguono le quattro finali dei 100. Bella gara, molto combattuta. Poi devo correre alla stazione: le gare proseguono per un altro paio d'ore, ma 9 ore di atletica mi possono bastare.

giovedì 15 giugno 2017

Athletics Golden Gala (8-6-2017)

Clicca qui per la versione italiana

I get  close to the stadium a bit earlier than expected, but I discover that the parking area is closed. I knew it was so for football matches (here), but I thought it was only for football matches Instead, you can always park near the stadium, except when sport events are held: this is also happening in Grillo's Rome. After a long ride I find a park place 2 kms away, at least according to Google Maps (actually slightly less, it points to the center of the field). I walk throwing all possible curses to mayor Raggi, her ancestors, descendants, but most of all to her voters.

I get to the stadium at about 8 p.m., half an hour after I expect. I buy a Tevere Stand ticket to walk a little less. Once inside, another nasty surprise: they had closed most of the grandstand (the upper one) to make the stadium look less empty, so that despite being half-empty, one struggled to find a place and so many people in search of one stopped in the middle, covering your sight. Little by little,, the stadium fills up, until at about 8.45, they decide to open a few more places, and I also move higher.


I'm close to the high jump sector, so I can see closely how slim the Trost has got: I read that he lost 3 kilos: it shows. In long distances there is the problem of distinguishing athletes, all dressed the same. To complicate things, it adds that the sound is terrible and most of the time I cannot understand the speaker: only after I came back I knew who had won the 1500 women. Also when Tamberi greeted the crowd with another person, I found out only then that he was Paltrinieri. In sprints, however, athletes can be distinguished from the lane: the main problem here is to choose whether to follow the leaders or the Italians, often far away. Then 200 come and the problem does not arise: Tortu comes out of the curve in the lead (or at least it looks like), then comes fourth. Seeing the time of  winner De Grasse I thought he had made the Italian U20 record, instead he remained 6/100th shy.


The Golden Gala program ends with 5,000 women, which at the beginning look like two races in one: one for blacks and one for whites (obviously behind), then groups mix. Most of the audience goes away, but there are two Paralympic races. I stay for the first one, the women's, to cheer for the great Caironi and Contrafatto, then I go, thinking of the walk that awaits me. I go through Runfest, where there is a nice atmosphere: there are people on the track and I wold like to take a lap myself, but even if they had let me in, with my legs falling in pieces I would need my equipment (knee and ankle pads). Going back to Ponte Milvio and Flaminia: there are so many people and you feel fine. Rome is always beautiful, despite Raggi.

domenica 11 giugno 2017

Golden Gala (8-6-2017)

Click here for English version

Arrivo nei pressi dello stadio un po' prima del previsto, per poi scoprire che la zona parcheggi è chiusa. Sapevo che era così per le partite di calcio (qui), ma pensavo, per l'appunto, che fosse solo per le partite di calcio. Invece nei pressi dello stadio si può parcheggiare sempre, tranne che quando ci sono eventi sportivi: nella Roma grillina succede anche questo. Dopo un lungo giro trovo parcheggio a 2 km, almeno secondo Google Maps (in realtà leggermente di meno, lui punta al centro del campo). Mi incammino lanciando tutte le maledizioni possibili alla Raggi, ai suoi antenati, discendenti, ma soprattutto ai suoi elettori.

Arrivo allo stadio intorno alle 20, una mezz'ora dopo il previsto. Faccio il biglietto di Tribuna Tevere per camminare un po' di meno. Una volta dentro, altra brutta sorpresa: avevano chiuso buona parte della tribuna (tutta quella superiore) per far sembrare lo stadio meno vuoto, per cui, nonostante fosse semideserto, si faticava a trovare un posto e tanta gente, nel cercarlo, si fermava in mezzo coprendoti la vista. Man mano, lo stadio si riempie, finché verso le 20,45 si decidono ad aprire qualche posto in più e anch'io mi sposto più in alto.

Sono vicino al settore del salto in alto, quindi posso constatare da vicino quanto sia dimagrita la Trost: leggevo che aveva perso 3 chili: si nota. Nelle gare di mezzofondo c'è il problema di distinguere gli atleti, con le maglie tutte uguali. A complicare le cose si aggiunge che l'audio è pessimo e il più delle volte lo speaker non si capisce: ho saputo solo al ritorno chi aveva vinto i 1500 donne. Anche quando Tamberi ha salutato la folla assieme a un'altra persona, ho scoperto solo dopo che si trattava di Paltrinieri. Nella velocità, invece, gli atleti si distinguono dalla corsia: lì il principale problema è scegliere se seguire i primi o gli italiani, spesso molto lontani. Poi arrivano i 200 e il problema non si pone: Tortu esce dalla curva addirittura in testa (o almeno così sembrava), poi arriva quarto. Vedendo il tempo del vincitore De Grasse pensavo avesse fatto il record italiano juniores, invece è rimasto a 6/100.

Il programma Golden Gala termina con i 5000 femminili, che all'inizio sembrano due gare in una: una per nere e una per bianche (ovviamente dietro), poi i gruppi si mescolano. La maggior parte del pubblico se ne va, ma rimangono due gare paralimpiche. Io rimango per la prima, quella femminile, ad applaudire le grandi Caironi e Contrafatto, poi vado, pensando alla strada che mi attende. Passo dalla Runfest, dove c'è una bella atmosfera: c'è gente in pista e mi frei volentieri un giro anch'io, ma, anche ammesso che mi farebbero entrare, con le gambe che mi cadono a pezzi mi serverebbe l'attrezzatura (ginocchiera e cavigliere). Di ritorno passo per Ponte Milvio e per la Flaminia: c'è tanta gente e si sta bene. Roma è sempre bella, malgrado la Raggi.

mercoledì 7 giugno 2017

Franch Open at Roland Garros (2014-2015)

Clicca qui per la versione italiana

It's Roland Garros time. This year, with the  2nd June (a national Holiday in Italy) holiday bridge, it would have been a good opportunity to go to watch it, but I couldn't because of family commitments,  I have been to Roland Garros twice , in 2014 and 2015.

The first time I went on Friday and Saturday of the first week, taking advantage of the Ascension Bridge (still a holiday in Germany). To buy the tickets you have to stay on the website site at the opening time, in March, and queue for at least a couple of hours. There is a limit of 4 tickets for each order for the main courts and 8 for the ground, which gives access to the courts from 2 onwards. Being in 4 (I was with my whole family) I had chosen the ground, so I could take tickets for 2 days.The first day I arrived shortly after 11am (start time). There was a bit of a queue to get in: about 15-20 minutes. Before you have to change the tickets printed at home with other coupons and then with those, you go through the gates. I have to say that it gives a great emotion to cross the "Porte des Mosquieters": few venues give such a feeling at the entrance.



For both days, I could watch only doubles. I tried to enter the courtss where singles were played (especially the second day, where there was an Italian) but I never got there. I saw Errani-Vinci being saved after getting close to elimination. One of the problems was to find the time for lunch: we always had it after 15, even at around 16. Another problem was that the attendance was not always disciplined: on side courts I often heard people talk to each other. Then I had a problem for which I couldn't blame the organizers: fever. In the evenings I had over 39 (102 F), I was beginning to have the symptoms of pneumonia that would take me to hospital a couple of weeks later.

The second year I went to the first two days, Sunday and Monday (Monday of Pentecost, another German holiday). The idea was to take tickets for Lenglen on Sunday and ground on Monday, circumventing the limit by making two orders, one myself and one my wife. The plan failed poorly: we only found places for field 1, both days.


On the way from the underground to the venue we met a New Zealander who with Roland Garros completed the slam: of course the one he had seen most times was the Australian Open with 20. On court 1 we didn't stay long: I only remember a match between a Frenchman and a Portuguese.

We went around on side courts, especially for the Italians: I remember Vanni, but especially Pennetta. At her match I looked among the spectators for Gianni Clerici the great tennis journalist, who surely would not miss a match of his "Little Pen" (translation of Pennetta): I thought I saw him in the stand opposite to mine.

On the second day we had to go out early (about 17) to take the train, but we planned to return as soon as possible. So far, we haven't we hope next year. Next year, however, I also want to try to enter Wimbledon.

martedì 6 giugno 2017

Roland Garros (2014-2015)

Click here for English version

Tempo di Roland Garros. Quest'anno, con il ponte del 2 giugno, ci sarebbe stata una buona opportunità per andarlo a vedere, ma impegni familiari me l'hanno impedito. Al Roland Garros sono stato due volte, nel 2014 e nel 2015.


La prima volta andai il venerdì e il sabato della prima settimana, approfittando del ponte dell'Ascensione (ancora festa in Germania). Per acquistare i biglietti bisogna appostarsi sul sito all'ora dell'apertura, a marzo, e farsi almeno un paio d'ore di code. C'è un limite di 4 biglietti per ordine per i campi principali e 8 per i ground, che dà accesso ai campi dal 2 in poi. Essendo in 4 (ero con tutta la famiglia) avevo scelto il ground, in modo da poter prendere biglietti per 2 giornate.


Il primo giorno arrivai poco dopo le 11 (ora di inizio). C'era un po' di coda per entrare: circa 15-20 minuti. Prima si devono cambiare i biglietti stampati a casa con altri tagliandi e poi, con quelli, si passano i cancelli. Devo dire che dà una grande emozione varcare la "Porte des Mosquieters": pochi impianti danno un'emozione così all'ingresso.


Per tutte e due le giornate, vidi solo doppi. Cercai di entrare nei campi dove si giocavano i singolari (soprattutto il secondo giorno, dove c'era un italiano), ma non trovai mai posto. Vidi Errani-Vinci salvarsi dopo essere state vicine all'eliminazione. Uno dei problemi era trovare il tempo per il pranzo: si finiva sempre per farlo dopo le 15, anche intorno alle 16. Un altro problema era il pubblico non sempre disciplinatissimo: sui campi minori spesso si sentiva gente chiacchierare per fatti loro. Poi io avevo un problema non certo imputabile agli organizzatori: la febbre. La sera superava i 39, cominciavo ad avere i sintomi della polmonite che mi avrebbe portato in ospedale un paio di settimane dopo.


Il secondo anno andai i primi due giorni, domenica e lunedì (lunedì di Pentecoste, altra festa tedesca). L'idea era di prendere i biglietti per il Lenglen la domenica e il ground il lunedì, aggirando il limite facendo due ordini, uno io e uno mia moglie. Il piano fallì miseramente: trovammo solo posti per il campo 1, entrambi i giorni.


Sulla strada dalla metro al campo incontrammo un neozelandese che col Roland Garros completava lo slam: naturalmente quello a cui aveva assistito più volte era l'Australian Open con 20. Sul campo 1 non ci restammo molto: ricordo solo un incontro tra un francese e un portoghese. Andammo in giro tra i campi minori, soprattutto per gli italiani: ricordo Vanni, ma soprattutto la Pennetta. Al suo incontro cercai tra gli spettatori Gianni Clerici, che sicuramente non si sarebbe perso un incontro della sua Piccola Penna: mi sembrò di vederlo nella tribuna opposta alla mia.


Il secondo giorno dovemmo uscire relativamente presto (verso le 17) per prendere il treno, ma ci ripromettemmo di tornare quanto prima. per adesso non ce l'abbiamo ancora fatta, speriamo l'anno prossimo. L'anno prossimo, però, voglio anche dare l'assalto a Wimbledon.