sabato 22 febbraio 2020

Mondiali di biathlon ad Anterselva - staffette (22-02-2020)

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Alla stazione di San Candido si vedono soprattutto tifosi tedeschi (e non è una novità), ma anche norvegesi e svedesi. Il treno non è tanto pieno, si può anche scegliere il posto, si riempirà un po' nelle stazioni successive. Arrivo alla stazione di Valdaora alle 9,44: la prima gara è alle 11,45,  penso quindi di arrivare al centro del biathlon con un buon anticipo. Mi sbaglio.


Comincia la coda per la navetta: veniamo incolonnati tra i binari e la stazione, senza vie di uscita. Mi chiedo cosa succederebbe se qualcuno si sentisse male. Il tedesco accanto a me teme per il coronavirus (non so quanto seriamente). Dopo circa un ora svoltiamo l'angolo e arriviamo sul piazzale, in vista dei pullman. Qui si rompono le righe e scatta un assalto all'arma bianca che non penseresti di vedere a queste latitudini. Dopo 3-4 tentativi riesco a salire e anche a sedermi. Ma non è finita qui, la navetta porta ad Anterselva di Mezzo, e lì bisogna fare 400 metri ed arrivare al parcheggio auto, dove si prende un'altra navetta. Nel 2007 (precedenti Mondiali ad Anterselva) era molto più semplice: si parcheggiava a Valdaora e si prendeva una sola navetta. Stavolta almeno la coda è breve e ordinata.




La navetta arriva alle 11,35, ma in un punto da cui non si vede neanche l'ingresso del centro. La salita per arrivarci sembra non finire mai: sento dallo speaker che la gara sta partendo quando sto entrando dai cancelli (almeno lì non c'è coda). La mia tribuna è anche l'ultima in fondo, si fa fatica ad arrivare in cima alla scala, ma lì bisogna proprio fermarsi. Da quanto tempo non vedevo una qualsiasi gara in posizione così scomoda? Credo almeno 40 anni. Ogni tanto qualcuno si fa largo e prova a salire, non si sa bene per andare dove: temo sempre di cadere.

Intanto siamo arrivati al primo poligono: la Vittozzi arriva in testa e riparte ancora più in testa. Qui però bisogna sempre ricordarsi che se si sente un boato dal pubblico, non vuol dire che ha fatto centro l'Italia, ma la Germania: i tedeschi saranno 10 volte gli italiani. Il vantaggio delle italiane, prima con la Vittozzi, poi con la Wierer continua ad aumentare: arriva anche a un minuto, Doro ha già lasciato lo stadio quando le altre arrivano al poligono. Con la terza frazione, si sa che sarebbe cominciato il difficile, ma la Sanfilippo riesce a conservare un buon vantaggio fino all'ingresso del quarto poligono. Lì avviene il disastro: 4 errori + 1 nelle ricariche e 2 giri di penalità. Chiude quinta, poi anche la quarta frazionista. Michela Carrara, avrà un giro di penalità e chiuderemo decime. Il pubblico si scalda per la Germania, che dopo il 19° posto dopo la prima frazione, a un certo punto sembra in grado di vincere: arriverà seconda, dietro la Norvegia.





Alla fine, vedo che molti rimangono ai loro posti, ma io non ce la faccio, devo sedermi. Provo a entrare nel capannone, dove c'è la musica: ci sono tanti posti che sembrano liberi, ma sono tenuti occupati. Capisco che una persona sola, senza nessuno che gli occupi i posti, ha ben poche possibilità di sedersi. Vado fuori, dove c'è un altro blocco di tavoli e lì trovo un posto libero. La coda per prendere da mangiare sembra lunga, ma si fa in una decina di minuti.






Torno sulle tribune: stavolta in alto ci sono un po' di posti liberi, temevo peggio. L'unico problema è la presenza davanti di uno spettatore, presumibilmente bavarese, con un cappello un po' ingombrante (vedi sotto). Per fortuna c'è posto accanto. Si parte, e già dalla seconda frazione Francia e Germania fanno il vuoto: arrivano ai poligoni insieme e hanno risultati molto simili. Al primo poligono della quarta frazione, il tedesco arriva con un buon vantaggio, ma lo brucia con 3 errori. Al secondo poligono fa il disastro: giro di penalità e viene superato anche la Norvegia. Delusione della maggior parte del pubblico e gioia delle mie vicine, sudtirolesi di lingua tedesca, ma che sembrano non amare i tedeschi. L'Italia parte terza, poi scende fino all'11° posto per via del terzo frazionista, lentissimo sugli sci, e chiude settima. Partono ij 27 e arrivano in 17, in quanto i doppiati vengono fermati, uno (il cinese) proprio dopo l'ultimo poligono.





Dopo l'arrivo c'è la "flower ceremony", perché la premiazione avverrà alle 19 nella Medal Plaza. Ormai tutti devono avere una Medal Plaza: mi viene da maledire gli organizzatori di Torino 2006 che l'hanno inventata. A me sembra una buona idea per manifestazioni che si svolgono in posti diversi, come un'Olimpiade, non in quelle con un'unica sede, come questa.

Al ritorno coda per la navetta, di cui per un bel po' non si vedrà la fine. C'è il sentiero per farsela a piedi (4 km) e per un attimo sono tentato: vedrò che lo fanno in molti. La coda dura circa 50 minuti, per fortuna quella per l'altra navetta è breve.

Domani le gare cominciano alle 12,30, e stavolta speriamo che basti arrivare alle 9,44 a Valdaora...



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