martedì 6 giugno 2017

Roland Garros (2014-2015)

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Tempo di Roland Garros. Quest'anno, con il ponte del 2 giugno, ci sarebbe stata una buona opportunità per andarlo a vedere, ma impegni familiari me l'hanno impedito. Al Roland Garros sono stato due volte, nel 2014 e nel 2015.


La prima volta andai il venerdì e il sabato della prima settimana, approfittando del ponte dell'Ascensione (ancora festa in Germania). Per acquistare i biglietti bisogna appostarsi sul sito all'ora dell'apertura, a marzo, e farsi almeno un paio d'ore di code. C'è un limite di 4 biglietti per ordine per i campi principali e 8 per i ground, che dà accesso ai campi dal 2 in poi. Essendo in 4 (ero con tutta la famiglia) avevo scelto il ground, in modo da poter prendere biglietti per 2 giornate.


Il primo giorno arrivai poco dopo le 11 (ora di inizio). C'era un po' di coda per entrare: circa 15-20 minuti. Prima si devono cambiare i biglietti stampati a casa con altri tagliandi e poi, con quelli, si passano i cancelli. Devo dire che dà una grande emozione varcare la "Porte des Mosquieters": pochi impianti danno un'emozione così all'ingresso.


Per tutte e due le giornate, vidi solo doppi. Cercai di entrare nei campi dove si giocavano i singolari (soprattutto il secondo giorno, dove c'era un italiano), ma non trovai mai posto. Vidi Errani-Vinci salvarsi dopo essere state vicine all'eliminazione. Uno dei problemi era trovare il tempo per il pranzo: si finiva sempre per farlo dopo le 15, anche intorno alle 16. Un altro problema era il pubblico non sempre disciplinatissimo: sui campi minori spesso si sentiva gente chiacchierare per fatti loro. Poi io avevo un problema non certo imputabile agli organizzatori: la febbre. La sera superava i 39, cominciavo ad avere i sintomi della polmonite che mi avrebbe portato in ospedale un paio di settimane dopo.


Il secondo anno andai i primi due giorni, domenica e lunedì (lunedì di Pentecoste, altra festa tedesca). L'idea era di prendere i biglietti per il Lenglen la domenica e il ground il lunedì, aggirando il limite facendo due ordini, uno io e uno mia moglie. Il piano fallì miseramente: trovammo solo posti per il campo 1, entrambi i giorni.


Sulla strada dalla metro al campo incontrammo un neozelandese che col Roland Garros completava lo slam: naturalmente quello a cui aveva assistito più volte era l'Australian Open con 20. Sul campo 1 non ci restammo molto: ricordo solo un incontro tra un francese e un portoghese. Andammo in giro tra i campi minori, soprattutto per gli italiani: ricordo Vanni, ma soprattutto la Pennetta. Al suo incontro cercai tra gli spettatori Gianni Clerici, che sicuramente non si sarebbe perso un incontro della sua Piccola Penna: mi sembrò di vederlo nella tribuna opposta alla mia.


Il secondo giorno dovemmo uscire relativamente presto (verso le 17) per prendere il treno, ma ci ripromettemmo di tornare quanto prima. per adesso non ce l'abbiamo ancora fatta, speriamo l'anno prossimo. L'anno prossimo, però, voglio anche dare l'assalto a Wimbledon.

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