sabato 20 agosto 2022

Campionati europei di atletica a Monaco - 5^ giornata (19/08/2022)

 Arrivo al Parco Olimpico con la metro: si vede già tanta gente che va allo stadio, tra cui dei finlandesi. All'arrivo ci sono volontari che distribuiscono mappe dell'area dei Campionati e danno indicazioni: è ormai chiaro che il mio problema di ieri era essere l'unico che entrava in qual momento. Pensavo di avere un buon margine, ma alla fine entro che le gare stanno già cominciando. Quando entro nel settore, l'addetta mi fa segno che non serve mostrare il biglietto. Visto che nessuno controlla, mi sistemo qualche fila davanti alla mia.



 

Stavolta sono alla fine della prima curva: vedo qundi bene il primo cambio della 4X100, ma stavolta vedo bene anche l'arrivo, Sono però sempre dal lato opposto rispetto al salto in alto, che rispetto a ieri si è spostato. Il pubblico non è molto numeroso (ma neanche poco, per essere una sessione mattutina), ma è molto caloroso: i tedeschi si entusiasmeranno per le 4X100, soprattutto quella maschile, che fa i record nazionale, per la Hering negli 800, che fa corsa di testa e poi chiude quarta e comunque qualificata, ma soprattutto festeggeranno ogni salto riuscito delle loro altiste, soprattutto se al terzo tentativo. Non si potranno entusiasmare invece per il giavellottista Roelher, che fa un disastro, arrivando anche dietro al nostro Orlando, nonstante un tentativo ripetuto. Gli stranieri più numerosi sembrano svizzeri, finlandesi (è anche giorno di giavellotto) e britannici (quelli ci sono sempre). Alla presentazione della Bellò negli 800 inquadrano anche una bandiera italiana.

Si parte con la 4X100 maschie, e anche dall'altro lato si vede bene il terzo cambio disastoso dell'italia, con Ali che si deve praticamente fermare. arriviamo quinti, ma vedendo il tempo del vincitore (37.97 della Germania), molto inferiore a qullo dell'altra batteria, capisco che siamo dentro. O almeno così era al momento, po la Turchia otterrà di ripetere la gara da sola e ci escluderà. Va megilo alle ragazze, che arrivano terze, con la Svizzera, senza la Kambundji, che rimane fuori.



 

Si svolge anche il primo gruppo del giavellotto: nessuno supera gli 80 metri. Le condizioni sono comunque difficili: si sente il vento nella direzione di lancio. Nel secondo andrà un po' meglio, con due sopra gli 80, ma nessuno alla qualificazione diretta a 83,50. A proposito: lo speaker tedesco parla spesso di "Q grande" per la qualificazione e a me fa pensare a una grossa mucca (Kuh). Ci sono anche le qualificazioni dell'alto femminile: non mi accorgo dell'errore della Vallortigara a 1,78, ma vedo i salti successivi, fino all'1,87 ll primo che penso proprio basti. Della Furlani, invece, vedrò solo il salto dell'eliminazione a 1,83. Fatica la Levchenko, che sembra meno magra del solito: 1,83 e 1,87 alla terza. Dopo l'1,87 rimangono in 13, ma quando stanno per passare a 1,91 si scatena un acquazzone e decidono di chiuderla lì.

Quando la pioggia aumenta, provo a spostarmi nella zona coparta, immaginando che me l'avrebbero lasciato fare, e infatti mi dicono che posso mettermi n qualsiasi posto prima delle postazioni dei telecronisti. Verso la fine mi accorgerò di essere anche sopra la zona mista. Prima c'erano state anche le semifinali degli 800, con la Bellò che stavolta non fa gara di testa e fino all'ultimo ci si chiede se sia tattica o non ne abbia: nel rettilineo finale si scopre che è la seconda. Si chiude con le batterie della 4X400: mi viene un colpo quando nella formazione italiana leggo il nome di Pivotto, che sul momento non ricordo neanche chi sia. Con lui in quarta frazione scendiamo dal primo al quarto posto, ma basta per qualificarsi. Va peggio alle ragazze, mai in gara. Alla fine delle gare su pista, rimangono alcuni lanci dell'ultimo turno del giavellotto. L'ultimo a lanciare sarebbe proprio il 12° in classifica, che dopo aver chiesto confermo di essere qualificato, rinuncia.




 

Finita la sessione, approfitto per andare a farmi una nuotata nella piscina olimpica, a pochi metri dallo stadio. E' la mia terza piscina olimpica, dopo Londra e Berlino. Rispetto a quella di Londra, devo dire che questa sembra una piscinetta di provincia: le tribune sono molto più piccole anche di quelle del Foro Italico, sembra impossibile che abbia ospitato un'Olimpiade: Rispetto a Londra è anche più simile a una normale piscina ricreativa: si possono portare cose a bordo vasca, non ci sono regole complicate sulla corsia da occupare in base al livello di nuoto e sulla direzione del nuoto. Alla fine, però, non oso entrare nella corsia 4, troppo affollata, mi fermo alla 3 e alla 5. faccio un po' fatica a galleggiare (ma sarà perché sono abituato alle piscine termali), ma l'acqua non mi sembra leggera come a Londra. Utilizzo anche la piscina dei tuffi, con un po' di vergogna, visto che quasi tutti i tedeschi, ragazzini e anziani, fanno salti mortali.


 

Uscito dalla piscina, vedo che ha smesso di piovere, quindi posso anche fermarmi a mangiare ai chioschi degli Europei. Scelgo quello venezuelano, dove incontro un gruppo di italiani che segue la ginnastica. mentre sono in coda, un volontario pubblicizza un incontro con Jakob Ingebritsen enel vicino palco dei concerti. Vedo la fine, con lui che parla di correre da una vita e di come fosse già molto allenato a 10 anni.

La sera, anche stavolta pensavo di arrivare un po' prima e visitare qualche stand, invece prima sbaglio metro e faccio un giro più lungo, poi penso che devo assolutmente fermrmi a mangiare, ho troppa fame. Così entro che è già iniziata la prima gara, quella del disco maschile. Stavolta devo frmi largo per prendere posto: la mia fila è tutta piena, così come quelle prima e le 4-5 dopo: è così per buona parte dello stadio, anche se rimangono dele zone vuote, all'inizio e alla fine dei rettilinei. Il mio posto è ideale, come ne avuto poche nei campiontati: vedo bene la pedana del disco, l'arrivo (anche se dall'altro lato) e soprattutto il triplo, dove sono proprio al'altzza della buca.


 

Davanti a me c'è qualche olandese, un gruppo numeroso di britannici, ma soprattutto, nella fila dietro è tutto intorno, tantissimi finlandesi, che si noteranno prima quando presenteranno le due finaliste finlandesi del triplo e poi coi 3000 siepi Alcuni stazioneranno anche sui gradini, per avvicinarsi alla pista. Per i 400 ostacoli si vedranno anche tante bandiere norvegesi: a un certo punto sembrerà di essere a una gara di sci di fondo (anche per la temperatura...). E' stata la sessione più internazionale, i tedeschi si sono sentiti di meno, anche perché non avevano molto da entusiasmarsi: il discobolo è rimasto fuori dagli 8, hanno tifato soprattutto per le triplista Eckhardt, poi finita quarta per 2 centimetri, alzandosi in piedi ad ogni salto. Lo speaker citerà poi tutti i salti che ha fatto con vento contrario, dimenticandosi che la terza aveva saltato con vento ancora più contrario. 

Le gare su pista cominciano con le semifinali degli 800 maschili: nella prima Barontini rimane tra i primi dall'inizio alla fine, chiudendo secondo e andando quindi in finale. Poi c'è la prima finale, quelle dei 1500 donne: come in tutte le finali, le atlete vengono presentate (ancora in ordine inverso di ranking) con sullo sfondo un display coi colori della loro bandiera. solo che stavolta per un atleta ceca compare la bandiera della Finalndia. All'ultimo giro parte la Muir e solo in due riescono a starle non troppo lontane. La Cavalli si stacca, ma la Sabbatini e quinta e sembra in grado di attaccare almeno la quarta, invece nel rettilineo finale cede e arriva nona.


 

Intanto, nel disco mi perdo il lancio con cui Ceh va in testa, ma vedo quello con cui si migliora Dopo quattro turni ci sono cinque lanciatori in un metro e mezzo, a al quito un lancio di Alekna tocca la fettuccia dei 70 e viene misurato a 69,78. Subito dopo Ceh si miglioreràm a rimarrà secondo. Comincia poi il triplo femminile: vedendolo così da vicino, devo dire che non mi sono ancora abituato al fatto che le impronte vengono comunque cancellate subito, perché la misurazione avviene a video. Intravedo il primo salto della Bekh-Romanchuk, sembra molto buono, ma non pensavo così tanto: 14,86 e gara presumibilmente già finita. Poi comunque si migliorerà a 15,02. Al secondo, la finlandese Makela fa il record nazionale, per l'entusiasmo nei connazionali e arriverà seconda. serrata lotta per il terzo posto, con tre altlete in 4 centimetri.

Ma le gare che attendevamo di più sono in pista e una di fila all'altra: 3000 siepi e 200 maschili. Nella prima, non vengoo nemmeno presentati tutti i finalisti, tanto meno con le bandiere, eppure sono solo 3 in più rispetto ai 1500 e ai concorsi. A metà gara i due Zoglami prendono la testa, mentre Abdelwahed rimane in mezzo al gruppo, a due giri dalla fie Abdewahed parte e comincio a sognare la tripletta Invece viene fuori il finlandese Raitanen, che vince davanti a Abdelwahed e O. Zoglami, con A. Zoglami settimo.


 





Nei 200 Tortu sembra partire forte, ma Hughes è in vantaggio all'entrata del rettilineo. Tortu sembra in grado di venir fuori dal gruppo ed arrivare secondo, ma poi lo precede anche Mitchell-Blake: è comunque bronzo. Col tempo con cui Desalu arrivò sesto a Berlino si sarebbe vinto l'argento: il sesto farà esattamente mezzo secondo in più.

Seguono le due gare dei 400hs, due delle gare a pronostico più scontato del programma. Tra le donne  domina la Bol, con un ucraina nettamente seconda e un'altra che alla fine prevale per il terzo. La Folorunso parte piano, ma spero sempre in una sua rimonta nel rettilineo finale: all'inizio sembra in grado di arrivare almeno a metà classifica, a poi chide settima. Tra gli uomini Warholm, poi Happio, per il terzo posto tre in un centesimo (io ne avevo notato solo due): Copello prevale su in francese e un tedesco. Finiti anche i concorsi, rimangono solo i 200 femminii: la Asher-smith entra nel rettilineo nettamente in testa, ma poi viene rimontata dalla Kambundji, che si prende la rivincita dei 100. Kaddari settima.




 In definitiva, oggi, in un Campionato europeo di atletica in Germania, l'Italia ha vinto tre medaglie e la Germania zero. Quattro anni fa sarebbe stato folle solo pensarlo. Eguagliare il record di 12 medagie adesso è possibile, mentre per batterlo ci vorrebbe un miracolo.

Anche stasera mi affretto ad arrivare alla metro per via del freddo. Stavolta per la folla devono contingentare gli accessi, come in altre manifestazioni.


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