lunedì 20 settembre 2021

Gran Premio di San Marino a Misano (19-09-2021)

 In albergo avevo visto la pubblicità di una "navetta" per il circuito. Decido quindi di non prendere la macchina e usare quella. Arrivo al ritrovo verso le 8.45: c'è un po' di coda, vedo che va avanti, ma non ho visto avvicinarsi pullman. Scopro così che le "navette" sono in realtà auto di tassisti e posteggiatori. Essendo solo, scavalco anche un po' di persone ed entro in una con un posto libero. Arrivato, mi preoccupa il ritorno: che coda ci sarà? Vedendo poi il parcheggio, scopro anche che arrivare in macchina non sarebbe stato poi così tremendo.








Avvicinandosi ai cancelli si entra nella "marea gialla": più della metà dei presenti, me compreso, hanno magliette di Valentino Rossi. Molti hanno anche il cappellino: io ne ho portato uno, ma mi vergogno a metterlo perché non è in tema (è del Super Bowl): rimedierò acquistandone uno della Motogp. L'ingresso è abbastanza rapido, e anche i controlli: ho uno zaino pienissimo, ma lo tastano soltanto, non me lo fanno aprire.

Arrivo al mio posto verso le 9.50: è in corso il warm-up della Motogp. Si occupa un posto su due, in tutte le file: i post sono stati rinumerati, solo i posti occupabili hanno il numero. Dalla mia tribuna si vedono due tratti di pista: all'inizio penso che venga prima quella più vicina a me, poi, durante la gara, scoprirò che è il contrario. Due cose mi colpiscono: il rombo, veramente assordante (non me lo ricordavo così al Sachsenring, ma ero anche più lontano) e le oscillazioni sugli ammortizzatori quando le moto toccano il cordolo.

Finito il warm-up, vado a dare un'occhiata agli stand: vendono materiale di buona parte dei piloti della Motogp, ma non di Bagnaia. Incontro un fotografo, che mi parla di come questo pubblico al 50% rappresenti un graduale ritorno alla normalità. Quando gli dico che finora ero stato solo al Sachsenring, mi risponde che lui lì c'è stato 10 volte.  Incontro anche un gruppo di tifosi di Garbagnate Milanese, di un n. 14 che non conoscevo: scopro che si tratta di Tony Arbolino della Moto2, che arriverà 15°.

Torno in tribuna per la Moto3: arrivo che stanno cominciando a presentare i piloti, che conosco molto poco: di solito non seguo le altre classi. Si parte: si comincia a sentire il rumore quasi subito, per cui uno si aspetta di vedere i piloti subito dopo, invece passa un po'. Per alcuni giri sono quasi tutti assieme, si stacca solo un indonesiano in fondo, poi Fenati fa il vuoto davanti e alle sue spalle si forma un gruppo di 6. Sto cominciando a lamentarmi che davanti a me non succede niente: nelle curve all'inizio e alla fine raramente ci sono attacchi, in quatto gare vedrò giusto un paio di sorpassi. a quel punto, però, vedo Fenati e la sua moto rotolare sulla ghiaia (la caduta non l'ho vista, era subito prima). Attimo di terrore, poi si vede che si rialza senza problemi. I sei si ritrovano quindi in testa, uno si stacca, gli altri continuano a battagliare fino alla fine. Si chiude con una tripletta italiana: Foggia-Antonelli- Migno.




Finita la gara, mi prendo da mangiare, in modo da non dover scendere dalla tribuna prima della Motogp. Solo che ricordo male l'ora d'inizio della Moto2: non era alle 12.30, ma alle 12.20. Così arrivo che è già cominciato il giro di ricognizione e mi perdo le presentazioni. La gara della Moto2 ha meno colpi di scena rispetto alla Moto3: non cade nessun pilota di alta classica, parte in testa il britannico Lowes, che cederà poi il posto prima a Canet, poi a Fernandez, entrambi spagnoli e chiuderà quarto. Il leader della classifica Gardner chiude secondo, in rimonta. Vince Fernandez, che lo speaker chiamerà spesso Ràul, come Casadei (invece di Raùl).

In attesa della Motogp, non lascio la tribuna, quindi vedo anche la premiazione della Moto2. Verso le 13.30 si comincia coi fumogeni: si fa fatica a respirare. Lo speaker presenta i piloti partendo dal fondo, in modo da avere Valentino Rossi per secondo. La folla urla il suo nome, poi si risale fio al primo: Marc Marquez viene pesantemente fischiati, tutti gli altri vengono applauditi, anche Quartararo, ma Bagnaia di più. Una soprano canta prima l'inno di San Marino, che credo di sentire per la prima volta, poi quello italiano.

Si parte, e Rossi e Dovizioso rimangono in fondo al gruppo. Dopo un po' compare Martin dietro di loro: si vedrà poi in un replay che era caduto. Nel corso della gara Rossi recupera qualcosa, tanto che a un certo punto sembra poter arrivare alla zona punti, invece chiude 17° (su 21): Dovizioso invece rimane ultimo. In testa, Bagnaia fa sempre più il vuoto, davanti prima a Miller, poi a Quartararo. Dietro recupera Bastianini, che si ritrova prima quarto, poi recupera anche su Miller ed è addirittura terzo. A un certo punto sembra anche avvicinarsi a Quartararo, ma si fermerà lì. A un certo punto quella di Bagnaia sembraa una cavalcata solitaria, ma poi il divario con Quartararo si riduce: a 7-8 giri dalla fine sembra destinato a raggiungerlo. Invece Bagnaia tiene per qualche giro, ma al terzultimo il francese è ormai alle spalle. Quando passano davanti alla mia tribuna al penultimo giro l'attacco sembra imminente, invece Bagnaia resisterà e all'ultimo passaggio si vede che non è più attaccabile.







Dopo l'arrivo, si aspettano i saluti di Rossi e degli altri: lui, Bagnaia e Bastianini si fermano prima davanti alla tribuna dall'altro lato, poi davanti alla nostra. Compaiono cartelli e striscioni di ringraziamento per Valentino: anch'io lo ringrazio per tutte le emozioni che mi ha dato in questi 18 anni (lui è in giro da più tempo, ma prima lo seguivo poco). Senza di lui non credo che avrei mai pensato di andare a vedere un GP e forse non saprei neanche chi ha vinto l'ultimo Mondiale.

Tanti se ne vanno, ma io, un po' perché sono curioso, un po' per trovare meno folla all'uscita, mi fermo a vedere la MotoE. E' una gara sprint: solo 8 giri (contro i 27 della Motogp e i 25 e 23 delle altre classi). Anche le moto elettriche fanno un po' di rumore, anche se non certo paragonabile alla Motogp. La gara è anche l'ultima del Mondiale: si arriva all'ultimo giro con la gara ancora in bilico, ma il Mondiale che sembra deciso. Sono infatti in lotto i primi due della classifica, lo spagnolo Torres e lo svizzero Aegerter, ma col primo che vincerebbe anche arrivando secondo. Invece, nello spazio fra i due tratti visibili dalla mia tribuna i due si scontrano e Torres finisce fuori. Aegerter avrebbe così vinto il Mondiale, e dal replay sembra che sia stato Torres ad andargli addosso, quindi non possa recriminare. Invece Aegerter sarà penalizzato, e io l'ho scoperto solo ora. La vittoria nella gara viene quindi assegnata a Casadei: abbiamo così 3 vittorie italiane su 4.


Esco e arrivo al ritrovo delle navette: la coda è anche più corta che all'andata, ma non va avanti. Dopo una ventina di minuti decido quindi di farmela a piedi: sono 3 km, in fin dei conti solo il doppio di quelli che ho già fatto per arrivare a quel punto. La prossima volta prenderò sicuramente la macchina.









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