lunedì 6 maggio 2024

Roma - Inter femminile (05-05-2024)

 Arrivo allo stadio Tre Fontane verso le 12,05: vedo una fila all'ingresso. Devo prima tornare indietro per tornare parcheggio e poi girare attorno al campo per arrivare al mio ingresso, quindi comincio a temere di vedere la partita cominciata. Mentre faccio il giro vedo che il complesso ha anche una pista di pattinaggio a rotelle, dov'è in corso una gara (artistico femminile). Non so come sia il clima del tifo nel calcio femminile, quindi fino all'ingresso del settore ospiti tengo il giubbotto allacciato, nonostante il caldo, per non mostrare la maglia dell'Inter. Fortunatamente all'ingresso del settore ospiti non c'è coda, quindi riesco ad entrare qualche minuto prima dell'inizio. Quello che entra prima di me dice di essere il padre di una giocatrice, mi dice il nome, Polli, che naturalmente non mi dice niente, non so quasi niente, non so quasi niente di calcio femminile. Scoprirò poi che è la centravanti titolare.


Nel settore ospiti c'è poca gente, non più di una trentina di persone, quasi tutte dell'Inter Club "I Belli de Roma" (che poi è il più grande d'Italia), a cui anch'io mi sono iscritto quest'inverno. Vado nella mia fila, la 9, ma non mi siedo al mio posto, vado più avanti, verso il centro del campo. Il resto dello stadio invece è quasi pieno, ma rimangono dei vuoti ai lati (sia nella tribuna di fronte, sia dal lato opposto della mia). La squadra campione d'Italia non riesce a riempire un piccolo stadio: il divario con gli altri maggiori paesi europei è ancora ampio. Speravo di apprendere i nomi delle giocatrici dal tabellone o dallo speaker, invece non c'è né l'uno, né l'altro: dall'altoparlante si sente solo l'inno, lo speaker si sentirà (poco) solo nel secondo tempo. L'unica è quindi leggere i nomi sulle maglie: ci riuscirò più nel secondo tempo che nel primo.

Si parte: nel primo tempo dal mio lato attacca l'Inter. Sono più o meno all'altezza della tre quarti, ma si vede pene anche l'altra area. Dopo un paio di azioni dell'Inter, la prima occasione è della Roma, al 9' c'è un'attaccante libera in area, ma tira sul palo. Il gol arriva al 16': palla persa in area e attaccante (che scoprirò poi chiamarsi Viens che arriva davanti al portiere (normalmente sono per i nomi declinati al femminile, ma "la portiera" mi ricorda troppo un palazzo, o un'automobile) e non sbaglia. Per qualche minuto il divario sembra davvero netto, sembra profilarsi una goleada: c'è di nuovo un'attaccante della Roma liberissima in mezzo all'area, ma esagera un po' nel voler piazzare e prende il palo.

Sulle tribune i tifosi cantano i loro cori, che ricalcano quelli del calcio maschile: i romanisti parlano anche di "curva sud", anche se in questo stadio le curve non ci sono nemmeno, dal nostro lato Biagio dei Belli de Roma chiama i cori e a un certo punto anche noi parleremo di "curva nord". Intanto sul campo l'Inter si rifà sotto: prima la centravanti (che scoprirò poi chiamarsi Polli) arriva a stento su un cross e manda alto da pochi passi, poi su un altro cross una difensora della Roma anticipa l'attaccante, ma la butta nella propria porta: 1-1. Due minuti dopo l'Inter passa addirittura in vantaggio: palla recuperata sulla tre quarti e botta da fuori area. In mancanza dello speaker decidiamo di farci da soli l'annuncio della marcatrice: uno dice il nome e noi dovremmo gridare il cognome, solo che io non lo so: scoprirò essere Magul. Il vantaggio dura poco, altra palla persa in difesa. giocatrice che prova a dribblare il portiere quando forse non sarebbe necessario e quindi ci lascia sperare che sbagli, invece segna. Hanno appena annunciato il recupero (forse il primo annuncio dello speaker) che l'Inter torna in vantaggio con un bellissimo pallonetto della Bonfantini, primo gol non derivato da un errore delle avversarie. Parte un coro in suo onore, e c'era anche un ragazzo con la sua maglia, unico con la maglia di una giocatrice.





L'Inter chiude quindi il primo tempo in vantaggio: difficile pensarlo alla vigila, quasi impossibile a metà del primo tempo. Nell'intervallo scendo a parlare coi tifosi, alcuni li conosco. Si parla soprattutto della sconfitta di ieri della squadra maschile (col Sassuolo, lo scrivo per chi dovesse rileggere questo racconto a distanza dii anni), gli esperti di calcio femminile sono pochi. Quando rinfacciano a uno di non venire mai nel settore ospiti mi rendo conto che anch'io vedo per la prima volta l'Inter dal settore ospiti. finora c'ero stato solo per un Roma-Torino di Coppa Italia. Una fa notare che le tifoserie sono separate (anche se solo da un nastro e senza poliziotti), ma poi al bar si va assieme.

Si riparte, e nel secondo tempo le emozioni sono molto meno che nel primo: a un certo punto mi accorgo che è già passata la metà del secondo tempo, e l'Inter è ancora aventi. La Roma ha un'occasione che sembra in fuorigioco: il portiere (Cetinja) para, poi sull'angolo segnano, ma stavolta il fuorigioco è netto e lo fischiano. Al 30' la Roma fa una rapida verticalizzazione e segna quasi prima che me ne accorga. Passano altri 5' e la difesa dell'Inter sbaglia un passaggio laterale, la palla arriva alla Giacinti (unica giocatrice che avessi sentito nominare prima) che segna 4-3. L'Inter farà qualche tentativo ma finisce così.





Dopo il fischio finale, le romaniste salutano i loro tifosi e anche noi chiamiamo le ragazza "sotto la curva" ("curva" si fa per dire, naturalmente). Alcune escono anche dal campo e vengono in mezzo a noi: la Bonfantini fa qualche selfie, ma soprattutto la Simonetti si ferma a salutare parecchia gente. Noi facciamo la foto di gruppo con lo striscione del club.





Appuntamento a Frosinone con la squadra maschile, ammesso che trovi i biglietti

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