lunedì 23 novembre 2020

Inter - Real Madrid (1981-86)

L'Inter si prepara ad affrontare di nuovo il Real Madrid in Champions League. Tante sfide memorabili tra le due squadre, a cominciare dalla finale del 1964 e dalla doppia semifinale di 1966 e 1967. Di quelle non posso avere memoria, essendo nato nel 1968: ricordo bene invece le quattro sfide tra il 1981 e il 1986, in tutte e tre le coppe.

Quella del 1981 fu la semifinale della prima Coppa dei Campioni che ricordi per l'Inter: la ricordo tuttora meglio di quella vinta nel 2010. La finale sarebbe stata a Parigi, e con mio padre fantasticavamo di andarci. Le speranze diminuirono dopo la partita d'andata, persa 2-0: la migliore occasione l'aveva avuta nel finale un difensore di 17 anni di nome Beppe Bergomi. Mio padre mi consolò dicendo che la rimonta non era impossibile: non erano dei mostri in difesa.

Si arrivò al ritorno: se non sbaglio, ero in quello che oggi è il secondo anello arancione, più verso la curva sud. Ricordo una partita giocata all'attacco, ma dopo il primo tempo finito 0-0 le speranze di rimontare erano diminuite. Poi, intorno al 10' del secondo tempo segnò Bini: lo ricordo esultare contro la cancellata, verso la curva nord. Bini era tra i giocatori che amavo di più e tuttora lo ritengo il più forte che non abbia mai giocato in nazionale, almeno nei quasi 50 anni che posso ricordare (certo, allora le possibilità di giocare in nazionale erano molte di meno). Credetti quindi fino alla fine di arrivare almeno ai supplementari, ma rimasi deluso: quel gol rimase l'unico.

Le due squadre si rincontrarono due anni dopo, nei quarti di finale di quella che fu la seconda e ultima partecipazione dell'Inter alla Coppa delle Coppe, fino alla sua abolizione nel 1999. Stavolta la partita d'andata era in casa. Era il primo anno con due stranieri: il secondo dell'Inter era la seconda punta Juary, giocatore che mi era simpatico e che difendevo sempre, ma non era all'altezza di essere uno dei due stranieri di una big. Oggi sarebbe una buona terza o quarta punta. In quella partita ebbe l'opportunità di dare il suo miglior contributo della stagione: segnò infatti il gol del 2-0, dopo il primo vantaggio di Altobelli, ma il gol fu ingiustamente annullato. Finì poi 1-1. Anche al ritorno partimmo bene, andando in vantaggio, ma alla fine perdemmo 2-1.

Passarono altri due anni: l'Inter arrivò alle semifinali di Coppa Uefa eliminando due squadre tedesche di fila, prima l'Amburgo e poi il Colonia e ritrovò il Real. Ancora partita d'andata in casa: non ricordo molto, ricordo molto di più dei due turni precedenti, soprattutto quello col Colonia, giocato sotto il diluvio. Finì comunque 2-0, per cui pensavamo fosse la volta buona. Invece al ritorno, intorno al 30', sull'1-0 per il Real, Bergomi si accasciò al suolo. I filmati dimostrarono che era stato colpito da una biglia lanciata dalle tribune, ma l'arbitro non se n'era accorto (e in ogni caso la vittoria a tavolino non  sarebbe stata scontata come nel campionato italiano). Fini 3-0, e il risultato del campo fu confermato: non furono ammesse le prove televisive.



L'anno dopo eravamo di nuovo in Coppa Uefa e al terzo turno pensavamo di esserci liberati del Real: all'andata aveva perso 5-1. Invece al ritorno vinse 4-0 e ce lo ritrovammo ancora in semifinale. Andata in casa: era una serata piovosa, ero tra la curva nord e l'anello sopra la tribuna principale, al confine quindi tra gli attuali settori verde e rosso del secondo anello. A pochi minuti dalla fine eravamo 2-0, poi prendemmo un gol, per cui pensavo "anche stavolta si mette male". Nel recupero invece segnammo il 3-1, mi sembra su autogol, quindi arrivammo al ritorno con discrete speranze che fosse la volta buona. Invece ci trovammo senza attaccanti (mancava Rummenigge e Altobelli si fece male nel corso della partita, o viceversa) e perdemmo 5-1 ai supplementari.

Ritrovammo il Real 13 anni dopo, nella Champions League 1998-99, e a San Siro vincemmo. Ma ormai io ero a Roma.




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