E' arrivato il giorno della mia quarta partita NFL dal vivo, curiosamente due a New York e due a Berlino. Era cominciato tutto nell'agosto del 1994 (era una partita di precampionato), qui a Berlino: fu anche la mia prima vacanza pagata con soldi miei. Agghiacciante pensare che è passato più tempo da allora ad adesso che dalla mia nascita ad allora. E' anche il mio quarto evento sportivo a Berlino: dopo la partita del 1994 sono stato anche ai Mondiali di atletica del 2009 e agli Europei del 2018.
La mattina faccio un giro in centro: già verso le 12,30 vedo che la metro che va allo stadio è piena (il kick-off è alle 15,30. Alla Porta di Brandeburgo si vedono tanti tifosi, attorno al logo e alle bandiere dell'NFL (mentre, di contro, non c'è niente che ricordi che oggi è l'anniversario della caduta del Muro). Le squadre più rappresentate sono Indianapolis e New England, poi Tampa Bay, Seattle e Green Bay (vedo anche uno col cappello a forma di formaggio). Solo andando verso lo stadio incontrerò tifosi di Atlanta e della mia San Francisco. I tifosi di Atlanta sembrano per lo più venire davvero da lì, mentre quelli di Indianapolis sono più tedeschi. Prendo la S-Bahn per lo stadio verso le 13,30: è pienissima, ai livelli di Roma all'ora di punta. Arrivo in un punto che non riconosco, ci metto anche un attimo a vedere lo stadio. Seguo la folla e davanti al primo ingresso mi ritrovo: riconosco l'area giochi dei Mondiali 2009.
C'è un primo cancello dove controllano le borse, che sono ammesse solo se piccole e trasparenti: per fortuna l'avevo letto e non ho portato lo zaino (ma forse non l'avrei fatto comunque). Si passa poi al secondo cancello, con i controlli di sicurezza (un cartello avvisa che la perquisizione potrà comprendere una palpata). Passo al metal detector e suona, mi fanno svuotare le tasche e passare di nuovo, ma suona ancora. A questo punto mi lasciano passare senza approfondire (probabilmente era colpa della ginocchiera. Terzo cancello coi tornelli per i biglietti: faticherò un po' a passare, dovrò fare 5-6 tentativi.
Una volta dentro, la prima cosa che penso è mangiare, ma i chioschi hanno tutti code lunghissime. Mi metto in coda in uno, ma vedendo che non va avanti decido di lasciar perdere e provare se andando più aventi, verso il mio ingresso, c'era qualcosa con meno coda. Passando vedo dei grossi caschi di tutte le squadre, suddivise per division, e mi faccio fare una foto con quello dei 49ers. Arrivo davanti al mio ingresso, che è l'area con più chioschi, e ci sono sempre code lunghissime dappertutto: c'è ressa ovunque, non solo ai chioschi, tra gente in fila e gente che si muove in un senso o nell'altra si fa fatica a passare. Vedo che c'è un chiosco anche al secondo anello, proprio davanti all'ingresso del mio settore e decido di andare lì: penso che col fatto che ci saranno solo quelli del secondo anello ci sarà meno folla. Prima di entrare, passo davanti a campo di Marte e vedo che è stato in gran parte demolito.
Entro: nessuno controlla che abbia il biglietto giusto, il controllo sarà sopra, alla porta d'ingresso al settore. La coda al chiosco non è lunghissima, ma non va avanti, tanto che comincio a temere di non fare in tempo a vedere l'inizio della partita (dovendo poi fare anche un'altra coda per il bagno) e decido di rinunciare: entro negli spalti e non sento più la fame. Sembra di entrare in un impianto indoor: con il campo da football e i simboli NFL lo stadio è irriconoscibile, solo guardando la parte aperta dell'anello (che è alle mie spalle) uno capirebbe che è l'Olympiastadion.
Arrivo che sta finendo il riscaldamento delle squadre. Al mio posto trovo una bandiera rossa, con un cartello che spiega che è per una coreografia. Sono vicino all'end zone che nel primo quarto sarà dei Colts: vedrò senza binocolo le azioni fino più o meno alle 40 yards dal mio lato. Alle 15,10 comincia il cerimoniale, con la presentazione della difesa dei Colts (e solo di loro). Subito dopo lo speaker ricorda la prima partita di football giocata a Berlino, nell'agosto del 1990 (naturalmente precampionato, le partite di campionato giocate all'estero erano molto di là da venire), di cui non sapevo niente. Si esegue "Winds of change" e parte la coreografia: da un lato i colori della bandiera americana, nella curva il logo NFL, dall'altro lato, il mio, la bandiera tedesca. Seguono gli inni nazionali: prima quello americano, che riceve qualche fischio, poi quello tedesco, cantato a cappella da un trio con la maglia dei Colts (squadra di casa).
Sorteggio del campo fatto da Katharina Witt, molto applaudita, poi si parte. In meno di 10 minuti si giocano 5 drive: prima i Colts, arrivati nelle 30, mancano un 4° e 2, poi i Falcons perdono palla con un fumble in un sack, poi TD Colts (non trasformato), TD Falcons e ancora TD Colts. Al sesto drive c'è il primo punt e per un po' non succede gran che, fino a quando i Colts non devono puntare quasi dalla loro end zone, i Falcons quindi recuperano palla in posizione favorevole e segnano: 14-13 per loro. Nel drive successivo si arriva agli ultimi due minuti e stranamente i Colts non chiamano mai timeout, manca l'informazione di quanti ne abbiano, ma non mi sembra ne avessero chiamati. A meno di 30" dalla fine perdono palla per un intercetto e io comincio ad avviarmi verso l'uscita per prendermi da mangiare nell'intervallo.
Stavolta riesco a mangiare, sia pure al prezzo di perdermi lo spettacolo dell'intervallo: la coda scorre rapidamente. Mentre sono in coda per il bagno mi accorgo che tutto tace e che quindi stanno per ricominciare: decido quindi di rimandare alla fine del terzo quarto. Entro che il gioco è ripreso da circa 30" e c'è un infortunio. I Falcons allungano presto con un FG, i Colts si affidano molto a Taylor, ma falliscono un 4° e 1 e solo nel quarto quarto segneranno anche loro un FG: 17-16. Al possesso successivo il gioco della partita (dal mio lato): corsa di 83 yards di Taylor in TD, provano la conversione da due e falliscono: 22-17. Nel drive successivo anche i Falcons vanno in TD, ma a loro la conversione da 2 riesce: siamo 25-22 e comincio a temere il supplementare, visto che il freddo si fa sentire. Nell'ultimo drive i Colts ancora non chiamano timeout quando me lo aspetterei: a circa 30" dalla fine arrivano sulle 27 d'attacco e segnano un field goal: supplementare. Finora ho tifato Colts, ma adesso spero solo finisca presto, tra il freddo e il fatto che ho un impegno a cena.
Si riprende abbastanza rapidamente. Scopro che l'OT è di 10 minuti e non 15 come pensavo. Si finirà comunque prima. Primo drive dei Falcons che puntano, nel loro drive i Colts arrivano sulle 30 in un paio di giochi, quindi salvo suicidi è fatta. Si va avanti a buchi centrali di Taylor, ed è chiaro che sarebbe stato così fino o al CD o al 4° down: è TD. I Colts vincono 31-25 e festeggiano con tutta la squadra in end zone.
Guardo un attimo i festeggiamenti e poi mi dirigo verso l'uscita: sono tra i primi, ma di ressa fuori ne trovo comunque. All'uscita dei cancelli non capisco tanto dove sono: mi converrebbe prendere la U-Bahn, ma temo di non trovarla e quindi prendo la S-Bahn. Penso già al prossimo anno: se le sedi fossero le stesse di quest'anno mi piacerebbe andare a Dublino, ma dipende anche da dove troverò biglietti















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