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Le gare cominciavano alle 17, ma per problemi di lavoro riesco ad arrivare solo alle 17,35. Penso di trovare la piazza piena e di fare fatica a vedere qualcosa, ma mi ero abituato troppo bene a Londra: in realtà trovo non più di 3-4 file e per il posto c'è l'imbarazzo della scelta. La Fidal parlerà di "migliaia di spettatori", ma per me saranno stati al massimo poco più di 1000.
Arrivo che è in corso il salto con l'asta: vedo il tedesco superare la sua quota, il francese Menaldo fallirla. Quando danno la classifica, scopro che Stecchi aveva superato la sua, che resterà l'unica della giornata, ed arriva secondo nel turno (ogni turno conta come una gara a sé). Credevo che facessero una gara alla volta, invece fanno un turno per ciascuna delle tre gare e poi ricominciano. I salti che avevo visto erano gli ultimi del primo turno: si riprende dai 30 metri, la cui pista è attaccata al Pincio (in mezzo c'è la pedana del lungo, verso il centro della piazza l'asta. Mi sposto verso la partenza: da lì vedo bene i primi 20 metri, non tanto l'arrivo. In uno stadio sarebbe una situazione invidiabile, ma in piazza e con così poca gente spero di più: provo quindi a salire sul Pincio, pensando che da lì si veda bene tutto. Sulla scalinata, dove c'è un po' di gente, scopro che il lungo si vede bene, almeno rincorsa e stacco, mentre non si capisce bene la misura. Finito il lungo provo dalla prima terrazza, ma se non c'era nessuno, c'era un motivo: la vista è ostruita dai tendoni. Torno quindi giù per l'asta, che è la gara che si vede meglio: i salti visti dal basso, specie da sotto i ritti, sono molto impressionanti.
Nel terzo turno lo spagnolo salta in diagonale e finisce fuori dal materasso. Vengono i brividi a pensare cosa sarebbe successo se fosse caduto giù dalla pedana (che è sopraelevata di cieca un metro): si fa un po' male alla caviglia, ma non dovrebbe essere niente di grave, anche se naturalmente non riprende. Intanto Stecchi non azzecca più un salto, dà l'impressione di non riuscire a caricare l'asta. Per le altre gare provo diverse posizioni, ma nessuna offre una visione perfetta.
Alla fine è stata una gara divertente: lo sarebbe stata di più con un risultato più in bilico, invece la Germania domina, ma l'Italia arriva seconda, grazie soprattutto alla Strati, che arriva seconda in tutti i turni. Certo, i 30 metri sono una gara molto strana: non si fa in tempo a raggiungere la velocità massima che si è già arrivati. Peccato per la visuale non perfetta: probabilmente l'unico punto da cui si vedeva bene tutto era la panca su cui sedeva il presidente Giomi con altri VIP, ovviamente non aperta al pubblico. Si sarà visto bene anche alla terrazza principale del Pincio, che era piena, ma non mi andava di salire così in alto. Per il pubblico dal vivo sarebbe stato probabilmente meglio con le pedane invertite, ossia con l'asta verso il Pincio, ma come diceva anche la Gazzetta, queste gare sono costruite per la TV. Non per lo spettatore comune...
Le gare cominciavano alle 17, ma per problemi di lavoro riesco ad arrivare solo alle 17,35. Penso di trovare la piazza piena e di fare fatica a vedere qualcosa, ma mi ero abituato troppo bene a Londra: in realtà trovo non più di 3-4 file e per il posto c'è l'imbarazzo della scelta. La Fidal parlerà di "migliaia di spettatori", ma per me saranno stati al massimo poco più di 1000.
Arrivo che è in corso il salto con l'asta: vedo il tedesco superare la sua quota, il francese Menaldo fallirla. Quando danno la classifica, scopro che Stecchi aveva superato la sua, che resterà l'unica della giornata, ed arriva secondo nel turno (ogni turno conta come una gara a sé). Credevo che facessero una gara alla volta, invece fanno un turno per ciascuna delle tre gare e poi ricominciano. I salti che avevo visto erano gli ultimi del primo turno: si riprende dai 30 metri, la cui pista è attaccata al Pincio (in mezzo c'è la pedana del lungo, verso il centro della piazza l'asta. Mi sposto verso la partenza: da lì vedo bene i primi 20 metri, non tanto l'arrivo. In uno stadio sarebbe una situazione invidiabile, ma in piazza e con così poca gente spero di più: provo quindi a salire sul Pincio, pensando che da lì si veda bene tutto. Sulla scalinata, dove c'è un po' di gente, scopro che il lungo si vede bene, almeno rincorsa e stacco, mentre non si capisce bene la misura. Finito il lungo provo dalla prima terrazza, ma se non c'era nessuno, c'era un motivo: la vista è ostruita dai tendoni. Torno quindi giù per l'asta, che è la gara che si vede meglio: i salti visti dal basso, specie da sotto i ritti, sono molto impressionanti.
Nel terzo turno lo spagnolo salta in diagonale e finisce fuori dal materasso. Vengono i brividi a pensare cosa sarebbe successo se fosse caduto giù dalla pedana (che è sopraelevata di cieca un metro): si fa un po' male alla caviglia, ma non dovrebbe essere niente di grave, anche se naturalmente non riprende. Intanto Stecchi non azzecca più un salto, dà l'impressione di non riuscire a caricare l'asta. Per le altre gare provo diverse posizioni, ma nessuna offre una visione perfetta.
Alla fine è stata una gara divertente: lo sarebbe stata di più con un risultato più in bilico, invece la Germania domina, ma l'Italia arriva seconda, grazie soprattutto alla Strati, che arriva seconda in tutti i turni. Certo, i 30 metri sono una gara molto strana: non si fa in tempo a raggiungere la velocità massima che si è già arrivati. Peccato per la visuale non perfetta: probabilmente l'unico punto da cui si vedeva bene tutto era la panca su cui sedeva il presidente Giomi con altri VIP, ovviamente non aperta al pubblico. Si sarà visto bene anche alla terrazza principale del Pincio, che era piena, ma non mi andava di salire così in alto. Per il pubblico dal vivo sarebbe stato probabilmente meglio con le pedane invertite, ossia con l'asta verso il Pincio, ma come diceva anche la Gazzetta, queste gare sono costruite per la TV. Non per lo spettatore comune...
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