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Roma-Milano e ritorno in giornata per vedere una volta la Kostner prima che si ritiri. Partenza da Termini alle 7,10, arrivo in Centrale alle 10,15, verso le 11,20 sono al Forum. Almeno dentro, il Forum non è cambiato molto da quando ci andai per la prima volta nel 1990, a differenza di San Siro, dove non è rimasto molto di quello che vidi la prima volta.
Roma-Milano e ritorno in giornata per vedere una volta la Kostner prima che si ritiri. Partenza da Termini alle 7,10, arrivo in Centrale alle 10,15, verso le 11,20 sono al Forum. Almeno dentro, il Forum non è cambiato molto da quando ci andai per la prima volta nel 1990, a differenza di San Siro, dove non è rimasto molto di quello che vidi la prima volta.
Scopro di essermi perso solo 3 pattinatrici, pensavo di più. Il mio lato è quasi tutto pieno, gli altri invece non lo sono neanche per metà, eppure i biglietti rimasti non erano molti. Scende in pista una britannica: finita la prova, entra la squadra di recupero degli oggetti tirati in campo, anche se nessuno tira niente. Non saranno molte le concorrenti che rimarranno a mani vuote. Gli addetti al recupero di solito sono 4, ma verranno raddoppiati per le pattinatrici più importanti e triplicati per la Kostner. All'interno del palazzo vendono anche oggetti da tirare, dalle rose ai peluche. Qualcuno per lanciarli si avvicina al ghiaccio, altri li lanciano dai loro posti, anche lontani. Io avrei molta paura di mancare il ghiaccio, ed effettivamente qualcuno che lo manca c'è: in questi casi rimediano gli steward a bordo pista.
Arriva il turno dell'italiana Leccardi, e mi accorgo di aver dimenticato la bandiera. La prova sembra buona, ma è 3^ su 5: per qualificarsi per il programma lungo deve lasciarne dietro 13, quindi, visto che il livello dovrebbe essere crescente, non sembra avere molte possibilità. Man mano che le esibizioni vanno avanti, mi accorgo di non essere tanto in grado di riconoscere i risultati: una finlandese passa in testa, con 9 punti sull'italiana, ma io non avevo notato tutta questa differenza. Noto anche che le figure, soprattutto le trottole, fanno un effetto molto diverso a seconda del fisico della pattinatrice (alta o bassa, robusta o esile). I fisici sono molto diversi, più che in altri sport "artistici" come ginnastica o tuffi.
Dopo due blocchi da 5 pattinatrici, al primo rifacimento ghiaccio, provo a prendere da mangiare, ma c'è troppa coda. Rimando all'intervallo dopo il terzo blocco, più breve, perdendomi la prima del quarto. Dopo tre blocchi, la Leccardi è ancora 4^: deve lasciarne dietro altre due per qualificarsi, ma il livello sale. Nel quarto blocco con un'americana, che fa 68 punti contro i 60 della precedente leader, si vede che si comincia a fare sul serio. All'ultima del quinto blocco, alla Leccardi rimane da superarne una per qualificarsi. L'ungherese Toth fa un'esibizione molto incerta e rimane dietro all'italiana per mezzo punto. Il pubblico protesta (chiaramente quello non italiano), per l'unica volta nelle giornata: per il resto ha sempre applaudito tutte. Anche l'ungherese poi si salverà, grazie a una slovacca che cade due volte.
Si arriva ll'ultimo blocco, con una canadese in testa (che, dopo la Kostner rimarrà quella che mi è piaciuta di più). Le tribune si sono riempite, anche se non del tutto, soprattutto di giapponesi: le prime file sono piene di bandiere del sol levante. Arriva la Kostner: prova perfetta, dai salti alle trottole, 80 punti, grande emozione. Poi è il turno della Zagitova, che emoziona molto meno: uno si chiede "è tutto qui?", invece è solo a un punto dalla Kostner. Le altre rimangono dietro.
Si finisce verso le 16,45. Si esce abbastanza rapidamente: salgo sulla prima metro e arrivo in Centrale con un buon margine, avrei potuto prendere il treno prima.
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