domenica 17 giugno 2018

Campionati italiani allievi di atletica (15-06-2018)

Spostati gli Assoluti e troppo lontani i campionati juniores e promesse, quest'anno mi sono rimasti solo i campionati allievi, che comunque si prospettavano molto interessanti. Ero indeciso se provare ad arrivare per la prima gara (h. 10.00) o puntare direttamente alla seconda (h. 10.45), ma l'esito è quello che immaginavo: mi parto sperando di arrivare in tempo per la prima, ma poi ce la faccio a stento per la seconda, anche per via di problemi di parcheggio insoliti per Rieti, anche ai tempi del meeting (ma allora c'erano più parcheggi).

Penso di trovare il deserto e invece la tribuna principale è per buona parte piena: atleti e accompagnatori bastano a fare folla, di spettatori comuni ne ho visti molto pochi. Dalla parte superiore della tribuna si vede poco: è pieno di gente alla balaustra, e così sarà per tutta la giornata. Dopo la prima serie (che, a differenza che nei grandi campionati, era la più veloce) mi sposto nella parte inferiore.

Finiti i 100hs dell'eptatlon, mi sposto nell'altra tribuna per il lungo del decatlon. Il sole è caldo, tanto che al pomeriggio scoprirò di essermi un po' scottato. Nel gruppo dei migliori, il giudice dà l'impressione di mettere il paletto della misurazioni un po' indietro: penso però che, se nessuno protesta, magari lui vede qualcosa che noi non vediamo. Verso le fine, però, qualcuno protesta. Se ho capito bene, ottengono di far misurare il salto due volte: da dove diceva il giudice e da dove dicevano loro, ma non so come sia andata a finire.

Finito il lungo, torno sulla tribuna principale per l'alto dell'eptatlon, impossibile da seguire dalla tribuna opposta perché il display è girato dall'altro lato. Grande gara, con un livello che da noi sarebbe sembrato alto anche a livello senior: 8 sopra l'1,60 e 2 a 1,68. Cominciano poi le gare singole con le batterie dei 400hs. Avevo programmato la pausa pranzo nell'intervallo tra le batterie femminili e quelle maschili, ma la fame si fa sentire e soprattutto scopro che non ci sarà un intervallo, con 7 batterie delle ragazze. Riesco quindi a prendermi da mangiare (una pasta alla Gricia non male, in un camioncino fuori dallo stadio) tra la 6^ e la 7^ batteria femminile e a mangiarla tra al 7^ femminile e la 1^ maschile.

Nel primo pomeriggio le gare sono talmente tante che non si riesce a seguirle tutte. Si seguono poco le qualificazioni del giavellotto femminile, col display che si vede poco e lo speaker che le ignora. All'inizio del secondo gruppo, quando la Botter fa un lancio lunghissimo, ero convinto fosse ancora il riscaldamento. La Botter fa impressione: se la incontri in un altro contesto non le daresti mai 16 anni. Magari se avesse la pelle scura qualcuno dubiterebbe delle sua età. Non so quanto fossero seri, ma ho sentito alcuni dubitare dell'età di due ragazzi di origine africana, un velocista e un giavellottista. Ancora meno si seguono le qualificazioni del martello allieve, nella pedana esterna: dopo la finale dei 100 mi sposterò nel settore partenze per vedere qualcosa, ma riuscirò appena a intravedere l'ultimo lancio

Il clou del primo pomeriggio sono comunque le batterie dei 100, di grande livello soprattutto le ragazze. La Cappabianca è di una magrezza impressionante, più da saltatrice in alto che da velocista, ma anche la Menchini non scherza. C'è anche l'alto del decatlon, che finisce quando sarebbero già dovuti cominciare sia le qualificazioni dell'alto allieve, sia i 400 del decatlon, per cui  la programmazione comincia ad accumulare ritardi. Le qualificazioni dei salti in elevazione (asta maschile e alto femminile) durano invece mento del previsto. Le misure erano un po' ambiziose: rispettivamente 4,50 e 1,70. ma si passerà con 3,90 e 1,57.

Alle 17.30 mi sposto nell'altra tribuna per seguire la gara più attesa, almeno da me: il lungo femminile, con le tre big. Proprio in quel momento, però, si mette a piovere. Provo a resistere u po', poi aumenta e devo tornare indietro. Finisce che quando salta la Iapichino (che s qualifica subito, quindi salta una volta sola) non me accorgo neanche, mentre riesco a intravedere Crida e Zanon. E dire che pensavo che il motivo per cui avrei ricordato questa giornata negli anni a venire sarebbe stato proprio che avrei visto per la prima volta la Iapichino!

Tornato nella tribuna principale vedo prima il mio concittadino (di Ciampino) Flamigni entrare in finale negli 800, poi le finali dei 100, di livello inferiore rispetto alle batterie, anche per la pista bagnata. Dopo i 100 lo stadio comincia a svuotarsi: per i 2000 siepi, entrambi combattuti e con finali a sorpresa, c'è molta meno gente.

Quando partono i 10.000 metri di marcia, alle 20.30 precise, c'è un silenzio irreale, quasi inquietante. I concorsi sono finiti da un ora, siamo rimasti in pochi e anche lo speaker tace. Penso di guardarli mangiando qualcosa, ma i chioschi sono tutti chiusi. Al 6° giro cominciano i doppiaggi, al 9° i primi 4 li hanno doppiati tutti tranne 3, a metà gara non ci si capisce più niente. Si pensa che Finocchietti pria o poi farà il vuoto, invece il seondo arriva a 6 secondi, il terzo a 16.

Dopo l'arrivo del quarto, esco. Andando verso la macchina vedo uno che mi supera correndo, e credo proprio si tratti di Baldini. Certo non andava al suo ritmo, altrimenti non arei fatto in tempo a capire chi era.















Nessun commento:

Posta un commento