venerdì 7 giugno 2019

Golden Gala (06-06-2019)

Arrivare in zona stadio è stato un po' più semplice del previsto, ma anche stavolta l'accesso ai parcheggi è sbarrato. Alla fine trovo posto in una via intorno, in salita: non è stato difficile come due anni fa, ma comunque a circa 1 km dai cancelli. All'arrivo al cancello esterno (il "pre-filtraggio" del calcio) mi chiedono il biglietto: a me risultava che la biglietteria fosse all'interno (anche perché fuori non ne ho viste), chiedo e me lo confermano, però insistono a volere il biglietto. Alla fine capiscono che lo devo ancora fare. Anni fa lo compravo in anticipo, poi ho smesso perché se ne trovano sempre tanti, di tutte le categorie, e poi non ero neanche sicuro di chi venisse.

Scelgo i Distinti Sud, per vedere meglio il settore dell'alto. Sono molto curioso di vedere se ci sarà più gente degli altri anni. Per il momento non sembra, ma sono solo le 19, 10: l'unico settore pieno è la Curva Nord, dove ci sono i ragazzi che hanno corso il Palio dei Comuni, e tra questi c'è mia figlia (che però è nel settore accanto). Alla fine la Curva Nord si riempirà quasi del tutto, gli altri settori meno (il mio molto poco), ma comunque si vedrà che c'è più gente del solito: si parlerà di 38.000, più che in tutte le giornate degli Europei di Berlino tranne una.

Quando arrivo sono in corso il peso maschile e il lungo femminile. Del primo vedo la pedana, ma non tanto la zona d'atterraggio, coperta dal tabellone. Del secondo, sul rettilineo opposto, vedo la ricorsa, ma non sono in grado di capire niente, visto che la buca è coperta dalla barra metrica (quella che mancava nel 1987...) e mi devo affidare unicamente alo schermo (almeno quello si vede bene): prima di andare a prendermi da mangiare sento del 7,07 della Mihambo, che basterà per vincere. Comincia poi l'asta femminile, dalla parte opposta alla mia: la guardo col binocolo, ma in certi momenti non si vede l'asticella, se non quando cade, soprattutto quand'è a 4,46. La gara finirà con 7 atlete a provare i 4,76 e solo la Bengtsson (che io mi ricordo ai Mondiali allievi di Bressanone 2009) che ci riuscirà al terzo: una delle tante sorprese del meeting.

Su pista, quando arrivo sono finite le gare masters: ci sono le gara paralimpiche, poi le gare preliminari si concludono con la finale del Pailio dei Comuni. La squadra di mia figlia, quella di Ciampino (che ha corso alle 13, 45, a porte chiuse), non si è qualificata. E' una 12X200 mista, con solo la prima frazione in corsia. I favoriti del X Municipio di Roma dominano, vincendo con 5 secondi sulla seconda (Rieti) e 17 sulla terza.

Le gare Diamond League cominciano con le due prove dei 400hs: impressionanti Banjamin e Muhammad, un po' deludenti gli italiani, ma almeno non arrivano ultimi. Comincia poi il mezzofondo con gli 800, e c'è il solito problema di distinguere gli atleti con le divise tutte uguali (o almeno non rappresentative), anche se quest'anno con quelle bicolori va un po' meglio. Almeno Amos si distingue perché è pelato: penso che abbia vinto con record del meeting e mondiale stagionale, ed esulto per via dei fantagiochi, ma poi scopro che è stato battuto. Dalla mia posizione, poco dopo l'arrivo, non si distinguono bene le posizioni e soprattutto le distanze: anche nei 100 femminili non sono tanto sicuro che la Thompson abbia battuto la Asher-Smith, invece la differenza è di 5/100.

Intanto è partito l'alto: Tamberi salta per ultimo. Alla presentazione scatta come un tarantolato e fa un balletto lungo tutta la curva. Si parte da 2,15: quasi tutti entrano in gara e uno esce subito. A 2,22, cominciano ad avere problemi in tanti, e ancora di più a 2,25, dove resteranno in 5. Escono presto anche Tobe e Starc che erano andati così bene nei mesi scorsi. Bondarenko è quello che impressiona di più, ma anche lui fa un paio di errori. Tamberi va sicuro fino ai 2,22, poi fa 2,25 alla seconda, mentre i 2,28 li fa solo alla terza e con l'asticella che trema per un po'. Si carica sempre per un bel po', tanto da farmi temere che il tempo scada, e una volta ci andrà davvero vicino. A 2,31 solo alla terza dà l'impressione di potercela fare, ma esce. Li supera solo Bondarenko, a 2,33 c'è anche Nedasekau che si è conservato un tentativo e dopo un errore di entrambi la gara finisce.

Alle 21 arriva Mattarella: si sente qualche fischio, ma sempre meno degli applausi, che pure non sono moltissimi. Suonano l'inno: lo sento cantare forte, ma forse sono solo i miei vicini

Le gare su pista proseguono coi 5000: i primi vanno a un ritmo da meno di 13' e Crippa rimane non lontano , sempre tra i 5 e 7 secondi. Mi chiedo se durerà: chiude a 17 secondi dal primo, ma vuol dire 13:09.52, il miglior risultato di un italiano dal oltre 25 anni! Sempre per il problema delle maglie, mi accorgo solo dopo che Barega ha perso.Si arriva poi al clou, almeno per le corse: i 200. Norman e Lyles partono sparati e fanno il vuoto, ma Tortu non sembra lontanissimo. Quando vedo che Norman ha vinto in 19.70, penso che anche il tempo di Tortu sia ottimo, invece è 20.36, peggio di due anni fa: è comunque quinto.

Si chiude coi 3000 siepi: Chiappinelli parte cauto, poi perde ancora qualche posizione, ma chiude comunque col personale e il minimo mondiale. Fa ancora meglio Ossama Zoglami, che entra nella top 10 italiana di sempre.

Tra i migliori Golden Gala che abbia visto: tante grande prestazioni (fra quelle che non ho citato anche il 3"56' di Dibaba e Muir) e tante sorprese. Peccato per Tamberi e Tortu. L'anno prossimo sarà a Milano, e chissà se riusciro ad andarci. 















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