martedì 18 febbraio 2020

Lazio - Inter (16-02-2020)

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Da quanto non vedevo una sfida scudetto, intesa come sfida tra due squadre in lotta per lo scudetto? Dovrei dire da 20 anni, da Lazio-Inter del 2000, solo che allora non sapevamo che fosse tale: la squadra in lotta per lo scudetto sembrava l'Inter, ma poi finì che lo vinse la Lazio. L'ultima volta che ne vidi una consapevolmente fu nel 1993 (più di metà dei giocatori in campo oggi non erano nati) con Inter-Milan: il Milan era in testa e l'Inter sperava di rimontare (c'erano ancora i 2 punti per vittoria), il pareggio di Gullit a 8 minuti dalla fine mise fine ai nostri sogni.

Arrivo davanti ai cancelli intorno alle 19. Vedo molta gente coi colori interisti, anche un bambino. Avevo fatto presto perché l'idea era di mangiare qualcosa a Ponte Milvio, ma poi mi era venuto qualche dubbio perché  ero arrivato dalla parte opposta e c'era un po' di strada da fare. Alla fine decido di andare: torno all'ingresso verso le 19,50. Sulla strada incontro un gruppo di ultras, credo misti, che inneggiano a Diabolik. Stavolta la zona di prefiltraggio è più ampia del solito: comincia prima della colonna Mussolini. Entro senza problemi: non c'è coda né ai cancelli, né poi ai tornelli. Mi chiedono i documenti una volta sola, non tre come in Roma-Torino.



Dopo l'ingresso, mi incontro col mio amico laziale, già presente alla citata partita del 2000. Poi andiamo ognuno al suo posto, dalle parti opposte della Tribuna Tevere. Come già l'anno scorso, su suo consiglio, ho preso un posto all'estremo nord della tribuna, all'inizio del rettilineo opposto della pista di atletica (e all'altezza della linea di fondo). Si vedono più interisti nel settore accanto, ma anche nel mio ne vedo uno nella fila davanti. Durante la partita scoprirò che anche il mio vicino lo è. E' quasi tutto pieno, solo nella fila dietro c'è qualche posto vuoto. Pieni anche distinti e curve, col settore ospiti che occupa anche metà della curva sud. Solo la tribuna Monte Mario  a mezz'ora dall'inizio è ancora più di mezza vuota, poi si riempirà un po', ma non più di tre quarti.




E' in corso il riscaldamento: la Lazio ha montato una porta supplementare sulla destra di quella vera, per cui per la prima volta vedo un campo a tre porte. Prima dell'annuncio delle formazioni, danno il benvenuto ai laziali nuovi nati (da qualche giorno o da qualche mese). Prima dell'inizio c'è il volo dell'aquila, mascotte della Lazio: all'inizio non è facile distinguerla dai gabbiani che svolazzano sullo stadio, come più o meno su tutta Roma.





Si parte: nel primo tempo l'Inter attacca dal mio lato. Fischi assordanti ogni volta che tocca la palla De Vrij, ma lui non si fa intimidire e almeno nel primo tempo gioca splendidamente. Prima conclusione dell'Inter al 5', poi all'8' la difesa nerazzurra si apre improvvisamente e Mlinkovic prende il palo. Fortunatamente sarà l'unica volta, l'Inter ha tante occasioni in contropiede, ma sbaglia sempre l'ultimo passaggio. Ormai sembra che il primo tempo debba finire 0-0, invece Candreva tira, Strakosha respinge e la palla arriva a Young che segna: 1-0! Scopro che ci sono molti interisti attorno a me.

Nell'intervallo non mi muovo: sono troppo lontano dai gradini. Si riprende: la Lazio parte decisa, c'è da aver paura fin dall'inizio, anche perché la vedo attaccare dalla mia parte. Almeno in questo sono stato fortunato: tutte le azioni più importanti si sono svolte dal mio lato. Skriniar anticipa Padelli, mischia, poi c'è un contatto e l'arbitro dà il rigore: 1-1 Non sono in grado di giudicare, troppa confusione e naturalmente (per l'Italia) non fanno rivedere le azioni sullo schermo, hanno troppa paura. Penso che certo, Padelli è quello che è, ma il problema è anche che i compagni non si fidano: se Skriniar gli avesse lasciato quella palla probabilmente sarebbe finita lì.

Poco dopo Young viene steso in area: sono troppo lontano per giudicare e avevo un giocatore davanti. L'azione va avanti per un bel po', quindi spero nell'intervento della VAR, invece niente. Il mio amico mi dirà poi che aveva preso il pallone e vedo sui social che anche alcuni interisti lo ammettono. Un paio di minuti dopo, salvataggio sulla linea e subito dopo gol di Mlinkovic: 2-1. L'Inter non ha ancora fatto un cambio, solo a 20 minuti dalla fine entrerà Eriksen. Nel finale Sanchez starà un bel po' a bordo campo in attesa di entrare, ma entrerà solo a 5' dalla fine. L'Inter avrà qualche pallone giocabile in attacco, ma non riuscirà mai a tirare, a parte un gol annullato per fuorigioco. A2-3 minuti dalla fine sembra che Immobile debba chiudere a partita, ma stavolta Padelli azzecca una parata.

Al 45' il cronometro a bordo campo si ferma, perché sarebbe troppo pericoloso far sapere agli spettatori quanto manca alla fine. Io non sono riuscito a far partire il mio, quindi non so davvero quando finirà il recupero. Al fischio finale i laziali si fermano a festeggiare, io vorrei uscire prima possibile, ma non è facile farsi largo.

La Lazio è seconda a un punto, e nelle prossime 5 settimane giocherà 5 partite meno dell'Inter e 3 meno della Juve. La più grossa sorpresa nella storia del campionato a girone unico diventa una possibilità concreta...





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