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E' ripreso il campionato tedesco di calcio (piuttosto male per il mio Eintracht, anche se adesso si sta riprendendo), ed essendoci solo questo, sono diventati tutti appassionati. Avendo vissuto a più riprese a Francoforte, ho visto un po' di partite e sono diventato tifoso dell'Eintracht, anche se non potrei mai indossarne una maglia, per via dei colori (ho del materiale, ma in altri colori).
La prima partita di campionato tedesco che vidi fu nell'estate 1992, Karlsruhe-Borussia Moenchengladbach, credo fosse la prima di campionato: finì 4-2. Ricordo uno stadio immerso nel verde, una perquisizione molto accurata (avevo un ventilatore portatile che li insospettì molto, ma me lo lasciarono) e, in campo, qualche incertezza sulla regola del retropassaggio, appena entrata in vigore.
La prima partita a Francoforte fu nel 2003: Eintracht-Borussia Dortmund. Lo stadio si chiamava ancora "Waldstadion", letteralmente "Stadio del Bosco": un paio di anni dopo avrebbe assunto il nome di Commerzbank Arena. Arrivai con la S-Bahn, la ferrovia urbana: uscendo dalla stazione pensavo "il Wald c'è, ma lo Stadion?" Infatti, il bosco è fitto e bisogna fare un bel pezzo prima di vedere lo stadio. Prima c'è la perquisizione e il viale con i chioschi: nel merchandising non manca mai quello contro i rivali del Kickers Offenbach, il paese vicino, anche se da tempo non va più oltre la terza divisione. Seppi dopo che l'Eintracht vinse il suo unico titolo, nel 1959, battendo in finale (il campionato a girone unico nacque nel 1962) proprio il Kickers.
La partita finì 1-0 per il Borussia. C'erano molti tifosi ospiti: scoprii dopo, sui mezzi, che non tutti erano venuti da Dortmund e dintorni, tanti erano di Francoforte. Tornai allo stadio qualche settimana dopo: avversario lo Stoccarda. Era una squadra in lotta per il titolo, con tanti giocatori famosi, come l'attaccante Kuranyi, ma notai soprattutto il terzino sinistro, uno sconosciuto di nome Philipp Lahm. Lo Stoccarda era chiaramente più forte: l'Eintracht resistette un po', ma poi perse 2-0. Tornai in italia, ma l'Eintracht continuò la stagione su quella falsariga, finendo col retrocedere.
Tornai a Francoforte per la stagione 2010-11, nello stadio rimesso a nuovo per i mondiali del 2006 e col nome dello sponsor. Di solio lo raggiungevo con un pullman, che lascia dalla parte opposta (nella foto, anche se non è mia), molto più vicino allo stadio (e in vista). Dopo una serie di partite in cui l'Eintracht non riuscì mai a segnare (una finì 0-0), verso fine stagione, riuscii finalmente a vederlo vincere: 2-1 al Sankt Pauli. Ho potuto quindi assistere al rito dell'annuncio dopo il gol: lo speaker dice "Eintracht" e il pubblico dice il punteggio, poi dice il nome dell'avversario e il pubblico risponde "zero", anche se non è vero.
Rientrai in Italia a fine aprile, quindi poco prima della fine del campionato: da casa vidi la sconfitta col Borussia Dortmund che sancì la retrocessione dell'Eintracht, la quarta, credo, dall'inizio del campionato a girone unico, ma la seconda su due stagioni in cui ero stato a Francoforte. Temetti di essere bandito per sempre, se non dalla città, quanto meno dallo stadio.
Invece tornai nel settembre 2012. Rimasi tre anni, ma riuscii a vedere molte meno partite di quanto avrei voluto, in quanto i biglietti andavano esauriti con diverse settimane d'anticipo, spesso più di un mese (anche 2 mesi per partite clou come quella col Bayern), e per me era difficile prevedere con molto anticipo in quali week-end sarei stato libero: nella stagione 2014-15 non ne vidi neanche una.
Non saprei citare con certezza nemmeno un avversario di quelle partite, ma ricordo che rispetto agli anni precedenti i risultati furono più vari: ci furono sconfitte, ma anche vittorie. I primi tempi non mi presi mai da bere, perché le consumazioni si pagano solo con una carta prepagata specifica dello stadio, poi mi decisi a farla (potei constatare che è così anche a Gelsenkirchen, ma questa è un'altra storia). Una vota che arrivai in anticipo diedi un'occhiata al museo dell'Eintracht, ma da fuori, perché chiude più di un'ora prima dell'inizio della partita: ricordo la locandina della semifinale di Coppa dei Campioni del 1960, contro i Rangers, che qualificò l'Eintracht per la finale, persa 7-3 col Real Madrid.
Andai a vedere anche una partita dell'altra squadra di Francoforte, il FSV Frankfurt, all'allora Volksbank Stadion. Feci l'errore di andare in macchina: c'è poco parcheggio sulla strada principale e le traverse sono sbarrate, per evitare che vengano invase. Dovetti parcheggiare così lontano che fui costretto a prendere la metro, che arriva vicino allo stadio (non lo sapevo). In uno stadio pieno per non più di un quarto, il FSV vinse 2-0, non ricordo l'avversario. Allora militava in seconda serie e in certi momenti sembrava poter lottare per la promozione, adesso è in quarta serie e in zona retrocessione.
E' ripreso il campionato tedesco di calcio (piuttosto male per il mio Eintracht, anche se adesso si sta riprendendo), ed essendoci solo questo, sono diventati tutti appassionati. Avendo vissuto a più riprese a Francoforte, ho visto un po' di partite e sono diventato tifoso dell'Eintracht, anche se non potrei mai indossarne una maglia, per via dei colori (ho del materiale, ma in altri colori).
La prima partita di campionato tedesco che vidi fu nell'estate 1992, Karlsruhe-Borussia Moenchengladbach, credo fosse la prima di campionato: finì 4-2. Ricordo uno stadio immerso nel verde, una perquisizione molto accurata (avevo un ventilatore portatile che li insospettì molto, ma me lo lasciarono) e, in campo, qualche incertezza sulla regola del retropassaggio, appena entrata in vigore.
La prima partita a Francoforte fu nel 2003: Eintracht-Borussia Dortmund. Lo stadio si chiamava ancora "Waldstadion", letteralmente "Stadio del Bosco": un paio di anni dopo avrebbe assunto il nome di Commerzbank Arena. Arrivai con la S-Bahn, la ferrovia urbana: uscendo dalla stazione pensavo "il Wald c'è, ma lo Stadion?" Infatti, il bosco è fitto e bisogna fare un bel pezzo prima di vedere lo stadio. Prima c'è la perquisizione e il viale con i chioschi: nel merchandising non manca mai quello contro i rivali del Kickers Offenbach, il paese vicino, anche se da tempo non va più oltre la terza divisione. Seppi dopo che l'Eintracht vinse il suo unico titolo, nel 1959, battendo in finale (il campionato a girone unico nacque nel 1962) proprio il Kickers.
La partita finì 1-0 per il Borussia. C'erano molti tifosi ospiti: scoprii dopo, sui mezzi, che non tutti erano venuti da Dortmund e dintorni, tanti erano di Francoforte. Tornai allo stadio qualche settimana dopo: avversario lo Stoccarda. Era una squadra in lotta per il titolo, con tanti giocatori famosi, come l'attaccante Kuranyi, ma notai soprattutto il terzino sinistro, uno sconosciuto di nome Philipp Lahm. Lo Stoccarda era chiaramente più forte: l'Eintracht resistette un po', ma poi perse 2-0. Tornai in italia, ma l'Eintracht continuò la stagione su quella falsariga, finendo col retrocedere.
Tornai a Francoforte per la stagione 2010-11, nello stadio rimesso a nuovo per i mondiali del 2006 e col nome dello sponsor. Di solio lo raggiungevo con un pullman, che lascia dalla parte opposta (nella foto, anche se non è mia), molto più vicino allo stadio (e in vista). Dopo una serie di partite in cui l'Eintracht non riuscì mai a segnare (una finì 0-0), verso fine stagione, riuscii finalmente a vederlo vincere: 2-1 al Sankt Pauli. Ho potuto quindi assistere al rito dell'annuncio dopo il gol: lo speaker dice "Eintracht" e il pubblico dice il punteggio, poi dice il nome dell'avversario e il pubblico risponde "zero", anche se non è vero.
Rientrai in Italia a fine aprile, quindi poco prima della fine del campionato: da casa vidi la sconfitta col Borussia Dortmund che sancì la retrocessione dell'Eintracht, la quarta, credo, dall'inizio del campionato a girone unico, ma la seconda su due stagioni in cui ero stato a Francoforte. Temetti di essere bandito per sempre, se non dalla città, quanto meno dallo stadio.
Invece tornai nel settembre 2012. Rimasi tre anni, ma riuscii a vedere molte meno partite di quanto avrei voluto, in quanto i biglietti andavano esauriti con diverse settimane d'anticipo, spesso più di un mese (anche 2 mesi per partite clou come quella col Bayern), e per me era difficile prevedere con molto anticipo in quali week-end sarei stato libero: nella stagione 2014-15 non ne vidi neanche una.
Non saprei citare con certezza nemmeno un avversario di quelle partite, ma ricordo che rispetto agli anni precedenti i risultati furono più vari: ci furono sconfitte, ma anche vittorie. I primi tempi non mi presi mai da bere, perché le consumazioni si pagano solo con una carta prepagata specifica dello stadio, poi mi decisi a farla (potei constatare che è così anche a Gelsenkirchen, ma questa è un'altra storia). Una vota che arrivai in anticipo diedi un'occhiata al museo dell'Eintracht, ma da fuori, perché chiude più di un'ora prima dell'inizio della partita: ricordo la locandina della semifinale di Coppa dei Campioni del 1960, contro i Rangers, che qualificò l'Eintracht per la finale, persa 7-3 col Real Madrid.
Andai a vedere anche una partita dell'altra squadra di Francoforte, il FSV Frankfurt, all'allora Volksbank Stadion. Feci l'errore di andare in macchina: c'è poco parcheggio sulla strada principale e le traverse sono sbarrate, per evitare che vengano invase. Dovetti parcheggiare così lontano che fui costretto a prendere la metro, che arriva vicino allo stadio (non lo sapevo). In uno stadio pieno per non più di un quarto, il FSV vinse 2-0, non ricordo l'avversario. Allora militava in seconda serie e in certi momenti sembrava poter lottare per la promozione, adesso è in quarta serie e in zona retrocessione.
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