domenica 28 luglio 2024

Olimpiadi di Parigi: beach volley (27-07-2024)

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Avevo scelto come mia prima gara di queste Olimpiadi la sessione di beach volley con inizio alle 22 proprio per avere un ampio margine per arrivarci: sarei dovuto atterrare alle 14,30, quindi l'idea era anche di provare a vedere un po' della prova a cronometro di ciclismo su strada, con Ganna che partiva alle 17,20 avevo buone possibilità di farcela. La realtà è stata diversa.

Arrivato all'aeroporto, scopro che il volo, rispetto alla mia prenotazione (vecchia di 11 mesi) è stato anticipato e che ormai l'ho perso. Riesco a ottenere un posto sul volo delle 17,10 con un piccolo supplemento: temevo peggio. Capisco però che arriverò talmente tardi che non so se varrà ancora la pena andare a vedere il beach volley: decido di provarci comunque considerato anche che il secondo incontro è quello della coppia italiana Cottafava-Nicolai, opposti ai qatarioti Cherif-Ahmed (prima c'è un incontro femminile fra due americane e due canadesi). L'aereo non è pienissimo, e non sembrano moltissimi quelli che vanno alle Olimpiadi. Arriva anche un po' in ritardo.

Riesco a prendere la RER dall'aeroporto solo verso le 20,30, dopo aver faticato un po' a capire come funziona il biglietto sul telefonino (non c'è codice a barre né QR e nei tornelli non c'è niente che somigli a uno scanner di immagini, ma funziona lo stesso). L'albergo è in periferia, dalla parte opposta rispetto all'aeroporto, quando arriverò saranno già le 22 o quasi. Ovviamente prendo in considerazione di andare direttamente allo stadio, ma la scarto per due motivi: dovrei lasciare il bagaglio da qualche parte (ma potrei provare a Gare du Nord, che è sulla strada) e arriverei in albergo troppo tardi. La RER passa dallo Stade de France, dove salgono alcuni tifosi francesi di rugby a 7, che hanno appena vinto l'oro (e vedo che ce ne sono tantissimi che aspettano di entrare nella stazione).

Alla fine riparto dall'albergo alle 22,10. Per arrivare allo stadio devo prendere due linee di mezzi: scendo alla prima delle due fermate consigliate, poi seguo le indicazioni, ma essendo lo Stade Tour Eiffel dovrebbe essere facile da individuare. Dopo un po' comincio a vedere la parte superiore della torre, ma prima di trovarmela davanti c'è ancora un bel po' di strada. Arrivo davanti alla Tour Eiffel illuminata in giallo e coi cinque cerchi e lì mi rendo conto di essere davvero, finalmente alle Olimpiadi. Tutto bellissimo, ma lo stadio? Non si vede: seguendo il flusso, arrivo dall'altro lato della torre e finalmente trovo l'ingresso dello stadio. Sorpresa: non sono l'unico ad entrare con più di un'ora di ritardo, davanti a me ce ne sono altri due. Passato il primo cancello, con controllo di biglietti e zaini da parte della polizia, mi rendo conto che non ho idea di dove sia il mio posto, non ho avuto il tempo di guardare. Fortunatamente il mio ingresso è il primo che incontro: lì c'è un altro controllo prima dei biglietti, poi degli zaini, stavolta da parte di steward. Ci metto invece un po' a capire dov'è il mio settore, ma sono comunque tutti vicini.



Entro che è già cominciata la partita degli italiani, che sono sotto 8-4. E' in corso un time-out, quindi ho più tempo per cercare il mio posto, che comunque è abbastanza facile da individuare: è l'unico vuoto, almeno nella zona. Si vede molto bene tutto, del resto il campo è piccolo e le tribune sono attaccate. Due file davanti a me c'è una tifosa del Qatar, due file dietro, una coppia di canadesi con la foglia d'acero sulla guancia. Nelle altre tribune si vedono un paio di bandiere italiane, una del Qatar, una americana e anche una tedesca (la Germania non è presente in questa sessione). Al primo cambio di campo che vedo (si cambia ogni 7 punti) c'è una piramide umana. Nei cambi e a volta anche tra un punto e l'altro mettono musiche, dalla Macarena alla Famiglia Addams e si balla. Anche i punti più belli, soprattutto se su muro ("great block") vengono festeggiati con un balletto. Io fatico a lasciarmi prendere, sono troppo stanco.




Dopo il mio arrivo gli italiani rimontano e arrivano al pareggio sul 12-12. Subito dopo però sbagliano la battuta e perdono altri due punti di fila:. I qatarioti mantengono così la testa fino alla fine: sprecano il primo set point con una battuta sbagliata, ma subito dopo gli italiani la sbagliano a loro volta e finisce 21-19. Il secondo set è più equilibrato, ma soprattutto molto più bello, con tanti scambi combattuti. Nella parte centrale gli italiani fanno dei bei punti, soprattutto con Nicolai, e si portano in testa, ma mai più di un punto. Lo speaker ricorda, anche a me, che Nicolai è medaglia d'argento uscente. La svolta sarà però uno scambio lunghissimo e bellissimo,, salutato alla fine da un lungo applauso, in cui i qatarioti si portano sul 18-16. Arrivano ad avere tre match point: il pubblico si alza quasi tutto in piedi. Io vorrei evitare, essendo stanchissimo, ma quando si alza  quello davanti a me devo farlo anch'io. Al secondo match point i nostri avversari chiudono con una bella schiacciata: 21-18.




E così, la mia prima esperienza in questa Olimpiade, e la seconda in un'Olimpiade estiva, è durata poco più di mezz'ora, ma ne è valsa la pena. Ne vale sempre la pena.

Uscito dallo stadio, mi rendo conto di essere anche digiuno. Ci sono dei chioschi all'interno del recinto, ma non mki fermo perché vendono solo snack: poi però mi ridurrò a mangiare snack dalle macchinette nella metro. Uscendo, trovo le indicazioni per la fermata della RER successiva a quella da dove sono arrivato, ma io vado dall'altra parte cercando di tornare da dove sono venuto. Non è facile, perché non si può fare proprio lo stesso percorso, e alla fine mi perdo. La RER è affollata, ma non a livello di Roma all'ora di punta, e comunque si tratta solo di una fermata, poi passo sulla metro, dove c'è poca gente.

Arrivo poco prima dell'1.. Domani mi aspetta la canoa fluviale.


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