Stavolta, dopo l'esperienza dell'anno scorso, so che l'ingresso del settore ospiti è dal lato opposto rispetto all'entrata principale dello stadio Tre Fontane, quindi mi dirigo direttamente lì, dove si trova parcheggio facilmente. Ne consegue che alle 20,10 sono già dentro (si comincia alle 20,45). Il settore ospiti è quasi vuoto, saremo una ventina, tutti dei Belli de Roma, tranne due ragazze, che Biapri, del direttivo del club, cerca di convincere a iscriversi. Anche nella tribuna di fronte c'è poca gente, penso che, visto il freddo, molti verranno all'ultimo momento, invece non verranno proprio: alla fine il nostro settore rimarrà vuoto, non supereremo la trentina, la tribuna di fronte si riempirà per poco di metà, del resto della tribuna del nostro lato, che dovrebbe essere la tribuna principale, non so, ma da quello che si sentiva non penso fosse molto affollata.
Nonostante il freddo, c'è uno senza cappotto, che viene presentato come capo cori della tifoseria di Inter women. Arriva anche uno col giubbotto, ma in maniche corte. Montiamo insieme il tamburo (aiuto anch'io) e partiamo coi cori, gli stessi della squadra maschile, ce n'è solo uno specifico per le donne. A una decina di minuti dall'inizio lo speaker dà la prima formazione, e tra il fatto che si sente poco e quello che non conosco le giocatrici, non capisco nemmeno quale di quale delle due squadre sia: solo dalla reazione del pubblico (oltre che dal fatto che di solito si comincia con la squadra in trasferta) capisco che si tratta dell'Inter. Anche alla formazione della Roma, comunque, non è che il pubblico si senta tantissimo.
Si parte: nel primo tempo l'Inter attacca dal mio lato, ma passeranno 6-7 minuti prima che la palla ci arrivi. All'11°, però, recupera palla sulla trequarti, con un contrasto un po' al limite, e serve la centravanti libera in area, che segna. C'è qualche protesta da parte delle giallorosse, ma niente di paragonabile a quello che siamo abituati a vedere sui campi maschili. Gridiamo il nome della marcatrice, e meno male che il capo cori ce lo dice prima, perché io non lo sapevo: è Elisa Polli. Il vantaggio però dura poco più di un minuto: alla prima azione la Roma pareggia con un diagonale della terzina Thogersen (che ho avuto modo di osservare bene nel primo tempo, essendo dal mio lato: è veramente forte).
Al 21' c'è un contrasto sulla linea di fondo interista: due giocatrici rimangono a terra, scoppia una rissa, sento dire che è stata espulsa la Giacinti per fallo di reazione. I tifosi romanisti cantano "siete come la Juve", noi rispondiamo "a Roma c'è solo la Lazio", unica deroga alla regola che c'eravamo dati di non fare cori contro. Il gioco resterà fermo per almeno 5 minuti perché l'interista era rimasta a terra, ma alla fine non uscirà. La Roma accusa il colpo: nel resto del primo tempo non succederà niente di clamoroso, ma solo l'Inter si farà pericolosa.
Nell'intervallo faccio un giro, anche per scaldarmi, e scopro che il settore ospiti non è completamente isolato: si può andare dietro al resto della tribuna, dove c'è un bar. Prenderei solo qualcosa di caldo, ma non credo che lo facciano. Il freddo si fa sentire sempre più, tanto che mi chiedo se resterò per tutta la partita.
Si riprende, e mentre nel primo tempo erto stato tra i pochi a sedermi, con qualche problema di visuale in qualche punto, stavolta resto in piedi, cercando di scaldarmi. Dopo 10' l'Inter passa in vantaggio, con un diagonale della laterale Serturini, che apprendo essere anche un'ex. Adesso che siamo anche in vantaggio, ho un motivo in più per aspettare con ansia la fine della partita: guardo ossessivamente il tabellone e il più delle volte, comunque, è passato più tempo di quanto mi aspettavo. In realtà non si soffre tantissimo, se non per il freddo, in quanto le fortissime difensore centrali nerazzurre, Ivana Andrés Sanz (campionessa del mondo) e Marija Ana Mlinkovic, chiudono ogni spazio. Al 92' penso di aver parlato troppo presto: prima la Mlinkovic non rinvia, poi la Runasdottir in porta non trattiene, ma alla fine recupera. E' l'ultimo brivido (sempre, freddo a parte): due minuti dopo c'è il fischio finale. Guardo un attimo i festeggiamenti, saluto e scappo via.
Mi fermo a mangiare in un fast food nelle vicinanze, con berretto e maglione dell'Inter, e incontro molta gente con sciarpe e giubbotti della Roma. Ma nel calcio femminile non è un problema (e mi dispiace doverlo sottolineare).