Arrivo allo stadio ancora più rapidamente di ieri. Temevo di avere un po' più problemi col parcheggio, invece se ne trova anche più facilmente: lascio la macchina più vicino di ieri, ma anche stavolta magari si trovava ancora più vicino. Ho anche il vantaggio di sapere già dove andare (ma stavolta mi scansionano il biglietto), per cui alle 17,40 sono nella tribuna Monte Mario. Mi sistemo nel settore più esterno: forse c'era qualche posto più centrale, ma non ho voluto avvicinarmi e correre il rischio di sentirmi dire che era occupato. Solo dopo l'inizio delle gare mi accorgerò di avere la vista sugli arrivi un po' ostruita, ma credo che per tutti i posti rimasti sarebbe stato lo stesso. Alla fine le tribune saranno leggermente più piene di ieri.
E' ancora in corso il riscaldamento: i nuotatori affollano la piscina e sembrano normali bagnanti (naturalmente, se uno non prova a stargli dietro...). Nei minuti prima dell'inizio delle gare gli speaker rendono omaggio a Piero Angela, cantando a cappella la sigla di Quark. Stavolta si parte con delle semifinali, quelle dei 200sl femminili: nessuna italiana arriva in finale, nonostante bastasse poco meno di 1'59". Triste vedere questo nella gara della Pellegrini, ma la Divina non poteva essere eterna. La prima finale è quella dei 200 dorso maschili: Vi sono di novo problemi con un sostegno di partenza, che viene cambiato. Vince il francese che aveva ripetuto la prova ieri, Restivo sembra in corsa per il podio fino ai tre quarti, ma poi crolla.
Dopo i 50 farfalla femminili, vinti dalla Sjoestrom abbastanza nettamente, per essere un 50, ci sono le gare clou di questa prima parte di giornata: i 100sl maschili e i 100 rana femminili. Nei primi, la vittoria di Popovici non sembra così scontata fino ai tre quarti, poi è chiara, ma dal vivo non sembra così netta come dice il cronometro: 61 centesimi, per un tempo di 46.86: record mondiale! Cade uno degli ultimi record di Roma 2009, quelli fatti coi "gommoni coi cavalli", come li chiamava Rosolino. A differenza di allora, dove c'era un jingle che era diventato ridicolo, visto che suonava quasi a ogni gara, stavolta non è prevista nessuna celebrazione. Dal vivo era molto difficile distinguere gli altri piazzamenti: viene fuori che Miressi ha conquistato il bronzo.
Si arriva ai 100 rana femminili. In uno striscione, qualcuno sostiene di amare Benny Pilato da 20 anni, ossia da 3 prima che nascesse. La tarantina parte in testa, ma nella vasca di ritorno sembra insidiata prima dalla Meliutyte, poi dalla Angioini, che sembra quasi raggiungerla. Finisce con una doppietta, con entrambe le italiane che chiudono comunque con tempi più alti rispetto alle batterie, segno che la lotta con le altre italiane è stata più dura di quella col resto d'Europa.
Dopo le semifinali dei 100 farfalla maschili, con finalisti di 8 nazioni diverse (il più delle volte sono solo 5), cominciano le premiazioni. Nella prima, quella dei 200 dorso, vengono fuori tante bandiere francesi e si sente anche cantare l'inno. Anche gli svedesi sono numerosi. Seguono altre tre semifinali: nei 50 dorso femminili, la Scalia fa una gande gara, nettamente il miglior tempo, ma suscita le ire della mia vicina per essersi tolta la cuffia e aver portato germi in piscina (in milioni di litri di acqua clorata...),
Riprendono le premiazioni: quella dei 100sl si svolge senza la bandiera (virtuale) romena, che comparirà solo alla fine, con i premiati già scesi dal podio. Nei 100 rana, l'inno si sente ancora più forte di ieri. Scesa dal podio, la Pilato prende con sé il cane.
Rimangono tre gare. La prima sono i 400 misti femminili: l'ungherese Mihalyari va in testa all'inizio e ci rimane fino alla fine, la Franceschi è quarta dopo il dorso, terza dopo la rana, ma poi subisce la rimonta della Jakabos e chiude quarta. Si arriva all'altra gara clou per noi: gli 800sl maschili, con Paltrinieri, ma anche col sedicenne di Mentana Galossi, che presumibilmente ha cominciato nella stessa piscina dei miei figli, poco dopo di loro. Paltrinieri comincia ad allungare nella terza vasca, ma Romanchuk risponde e Maertens tiene, poi guadagna sempre un po' nelle vasche d'andata, fino a fare decisamente il vuoto nell'undicesima. Galossi è quarto, poi ai 600 sembra vicino al terzo, ma è la prospettiva, ma ai 650 è vicino davvero e ai 700 è terzo. Nell'ultima vasca sembra addirittura possibile la doppietta, ma anche qui la prospettiva inganna: chiudono primo e terzo, Paltrinieri col record dei campionati, Galossi col mondiale juniores. La doppietta è solo rimandata. Il programma termina con la finale diretta della 4x100sl femminile, vinta dalla Gran Bretagna davanti alla Svezia e all'Olanda, che nell'ultima frazione supera l'Italia.
Mi devo proprio fermare alla premiazione di Paltrinieri e Galossi: c'è la partita dell'Inter, ma vale la pena finirla cominciata- Cantiamo ancora l'inno, che ai non italiani verrà a nausea come quello della DDR ai campionati di nuoto degli anni '70-'80, come quello americano a Los Angeles 1984. All'uscita incontro prima una signora che, vista la somiglianza e il cane, si direbbe la mamma della Piato, ma non ci giurerei, poi Miressi che si ferma a fare foto (con fan che al massimo gli arrivano ai pettorali).
Domani si replica, ma ci sarà da gestire la concomitanza con la partita di calcio
Nessun commento:
Posta un commento