domenica 7 ottobre 2018

Campionati italiani cadetti di atletica (07-10-2018)

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Ultimo appuntamento della stagione, a meno di andare a Buenos Aires. Il programma comincia alle 9.20, ma il mio obiettivo è di arrivare per la prima finale su pista, quella dei 300 femminili, poco dopo le 9.50, visto che prima c'è la finale B. Ce la faccio giusto giusto: arrivo allo stadio proprio al momento dello sparo e riesco a vedere il rettilineo finale da bordo pista. La pioggia è piuttosto forte, anche se sottile, e durerà per quasi tutta la mattina.

Dopo l'arrivo dei 300, io e mio figlio cerchiamo posto in tribuna, facendoci largo tra zaini e soprabiti (qualcuno ha portato anche le valigie). Lo troviamo in zona partenze: accanto a noi la squadra delle Marche, sotto, quella della Liguria. Gli spettatori comuni sembrano molto  pochi. Ovviamente, dato il tempo, la tribuna di fronte, scoperta, è quasi vuota.

Sono in buona posizione per le due pedane dell'asta, anche se non si vede bene il tabellone di quella di sinistra. Vedo però che quella di sinistra è a 2,40, l'altra a 2,20, quindi capisco che la pedana di sinistra è quella delle migliori. Dell'alto maschile, che si svolge dalla parte opposta, è invece molto difficile capirci qualcosa senza guardare su Sigma: ci metto anche un po' a capire quale sia la pedana migliore (è quella dal lato della tribuna principale). C'à anche il fatto che ho dimenticato il binocolo, quindi non riesco a leggere i tabelloni, a parte quelli dell'asta. L'alto è reso complicato anche dalla progressione lentissima (da 1,70 2 cm alla volta), tanto che nessun saltatore fa tutte le quote: anche quando rimarranno in due si alterneranno fino all'epilogo a 1,94.

C'è anche il giavellotto femminile e nel lanci di finale, ridotte la partecipanti, si segue bene. Dalla mia posizione si vede abbastanza anche la pedana esterna, dove si svolge il disco dell'esathlon. La prima fettuccia è a 40 metri, evidentemente rimasta da ieri, ma ci rimangono tutti molto lontani: il migliore fa 34m, solo in 3 vanno oltre i 30.

Le gare su pista proseguono con i 300 maschili: Zunino parte fortissimo, tanto che gli altri sembrano al rallentatore, poi cala un po', ma mantiene un buon margine. Ci sono poi le finali A, B e C del festival europeo della velocità: fa uno strano effetto vedere ragazzi così giovani con la maglia della nazionale. Doppietta francese: impressionante soprattutto il vincitore della gara maschile. Belle e combattute le due finali dei 300hs. Si passa poi ai 1200 siepi: un giro con due ostacoli, due con quattro, senza riviera. Si vedono in molti con seri problemi sugli ostacoli, soprattutto all'ultimo giro. Avevo in programma di andare dopo i 1000, ma c'è un certo ritardo e riesco a vedere solo la prima serie maschile.

L'asta ha una svolta a 3,00: sono rimaste in 14 e li provano tutte, 7 riuscendoci e 7 no. La Nnanchi dà l'impressione di essere la più forte, ma sbaglia spesso. Una sola supera i 3,20, la Nnanchi passa dopo il primo errore, poi supera i 3,25. Me la perdo e temo quindi di essermi perso il salto decisivo, ma fortunatamente si ripete a 3,30, gran bel salto.

Rimane il giavellotto maschile: è in programma alle 11,20 e sono in 27. Dovendo andare verso le 12,30, penso che al massimo vedrò i primi 3 turni. Invece cominciano con quasi un'ora di ritardo, credo per via della sovrapposizione con l'alto, dove sulla pedana "scarsa" si va avanti un bel po', nel disinteresse generale, fino a quando si scoprirà che il migliore si è inserito al terzo posto. Spero quindi almeno di vedere una volta il favorito Cuciniello, che lancia 14°, invece riesco a vedere solo i primi 6. Cuciniello risolverà poi al primo lancio, con 65 metri.

Il freddo si fa sentire, quindi l'ora di andare è un po' una liberazione. Penso che a Doha avrò il problema opposto, ma prima di Doha ci sono tante gare interessanti, di diversi sport.








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