lunedì 31 agosto 2020

Campionati italiani di atletica a Padova (30-08-2020)

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In un evento con pubblico ridotto (500 persone) speravo almeno di non aver problemi di parcheggio. invece no: il (piccolo) parcheggio dello stadio è riservato agli accreditati e gli spettatori comuni vengono dirottati in un vicino centro commerciale. Dovendo consegnare il modulo di autocertificazione e ritirare il biglietto, avevo invece messo in conto una certa coda all'ingresso, ma non così tanta: c'è un solo sportello e per entrare ci vuole mezz'ora, nella quale si svolgono i primi due turni del martello maschile. Nel primo tratto della coda si riescono a vedere i lanci (ma senza avere idea della misura), poi ci si può solo affidare allo speaker e al sito.



La tribuna principale è per gli accreditati: gli spettatori comuni sono sul rettilineo opposto agli arrivi. I posti sono anche più radi che a Todi: una fila su due è vuota, nell'altra si riempie un posto su due. Come a Todi, va tenuta la mascherina: all'inizio dà un po' fastidio, dato anche il caldo, ma dopo un po' non ci si fa più caso.

Sono in sesta fila, poco prima di metà rettilineo: prima il martello e poi il disco femminile si vedono molto bene. Si vede abbastanza bene anche l'asta, pur essendo dal lato più lontano. Il problema è che non si vede il tabellone (che ci dev'essere, c'è per tutte le gare), quindi per sapere chi sono le atlete devo continuamente guardare sul sito. La prima è la mia concittadina (come paese di origine) monzese Pirovano, che farà 3 nulli alla quota iniziale (3,50)

Dopo martello maschile ed asta femminile, la terza gara a iniziare è il triplo femminile. Normalmente un vantaggio di stare sul rettilineo opposto è che si vedono bene i salti in estensione, ma non è il caso di oggi: si svolgono dall'altro lato. Si vede quindi pochissimo, ma in compenso è la gara che viene più inquadrata sullo schermo, quindi si può seguire lì. Va subito in testa l'atleta di casa Zanon e lo speaker si entusiasma, ma il pubblico meno: ho l'impressione che solo una minoranza del pubblico sia di Padova.

Finisce il martello: gara equilibrata, anche se su misure non eccezionali: 13 centimetri tra i primi due, poco più di due metri fra il primo e il quarto. Lascia il posto al disco femminile, che comincia dopo il triplo, lo raggiungerà alla fine della terza serie e finirà quando il triplo sarà ancora al quinto salto. Nel disco ci si chiede se stavolta la Osakue riuscirà a vincere, dopo che negli ultimi due anni non ci era riuscita, pur essendo già la n.1, Il dubbio rimane per un bel po', visto che i primi due lanci finiscono in gabbia. Nel terzo fa poco più di 50 metri e si piazza terza, nel quarto sistemerà tutto con 58,24, ma rimarrà l'unico lancio che sarebbe bastato per vincere. Finale col botto nel triplo, con sorpassi al terzultimo  e al penultimo salto: prima passa in testa la Cestonaro, poi la Derkach, che torna a livelli decenti (13,58).

Dopo due ore c'è la prima gara su pista: non essendoci il mezzofondo (800 a parte) le corse sono meno del solito. Ho il pannello dietro al podio che mi copre un bel tratto degli ultimi metri ed, essendo basso, non vedo le linee, per cui arriverò alla fine senza aver capito bene dov'era l'arrivo. Si parte con le batterie dei 200 femminili: impressiona la Kaddari nella terza, 23.61 in grande scioltezza. Nei 200 maschili scopro solo alla fine che non c'è Desalu, quindi penso che posso anche perdermi la finale.

Ci sono poi le finali dei 400hs: a piazzare gli ostacoli sono in pochissimi, mi sembra soltanto due. Saranno invece di più ad abbassarli per la gara femminile. Gara maschile con Lambrughi grande favorito, ma Contini parte forte e tiene fino al rettilineo finale, poi inciampa nel nono ostacolo (io avevo avuto l'impressione che si fosse fatto male prima, ma dicono di no. Nella gara femminile la Folorunso arriva al rettilineo finale con un vantaggio enorme, tanto che mi chiedo se stia andando benissimo lei o male le altre, poi cala un po' e vince di poco meno di un secondo, in 56.48.

Si sono fatte le 18,30: tra un'ora devo andare e mi chiedo di quali gare riuscirò a vedere la fine. L'asta penso di sì, manca poco. L'alto femminile è cominciato da poco: penso che non ce la farò, invece dura meno del previsto: a 1,82 sono in 7, nessuna li supera alla prima, due (Furlani e Vallortigara) alla seconda, una (Morara) alla terza. Farò appena in tempo a vedere l'unico tentativo riuscito a 1,84 il terzo della Vallortigara. Il giavellotto femminile non è ancora cominciato e penso che aspetteranno la fine dell'asta, visto che le pedane si incrociano, invece cominciano prima. A un certo punto si vede un lancio superare la fettuccia dei 55 metri e vedo che si tratta della Visca (che peraltro, in assenza della Bani, è l'unica che sono sicuro di riconoscere. Per il triplo maschile manca ancora un po', e infatti non riuscirò nemmeno a vedere tutta la prima serie.

Ma soprattutto il peso maschile è appena cominciato, ma riuscirò a vederlo tutto. Dalla mia posizione la prospettiva inganna: i lanci sembrano tutti più corti. Il primo di Weir mi sembra di poco sopra i 18 metri, invece è 19,77, anche il primo di Fabbri non sembra molto oltre i 20, invece è già oltre i 21. Al quinto lancio di Fabbri lo speaker si entusiasma e io penso che esageri, anche se sia dal vivo, sia dallo schermo si vede che è un bel po' oltre i 20 metri, ma non credo molto oltre i 21. Invece, 21,99! Si chiuderà con il primo a 21,99 e il secondo a 20,31: solo pochi anni fa si faticava a superare i 19! Delle dichiarazioni di La Torre sui lanci come perdita di tempo hanno già parlato in tanti, quindi è inutile che lo faccia anch'io (vabbe', uno più, uno meno...)

Dopo la splendida vittoria della Kaddari nei 200 cerco di uscire da dove sono entrato, ma mi dicono che l'uscita è dalla parte opposta (era così anche a Todi). Devo quindi costeggiare tutto i rettilineo: vedo da vicino i finalisti dei 200 maschili e anche Fabbri, che sembra molto più giovane che in TV.

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