Sono passati 10 anni dall'ultima partita di Champions League che ho visto dal vivo, che è stato anche l'ultimo quarto di finale giocato dall'Inter: quello con lo Schalke 04 nel 2011. L'Inter si era qualificata eliminando il Bayern Monaco con un gol nel finale e per me, che vivevo in Germania, era stata una bella goduria. Il sorteggio dei quarti, contro lo Schalke, era il migliore che potessi sperare, sia perché era quello ritenuto più facile, sia perché avevo la possibilità di andarla a vedere. L'ottimismo svanì dopo la partita d'andata, persa 5-2 e ricordata soprattutto per il gol di Stankovic quasi da metà campo.
Dopo lo sconforto iniziale, si cominciò però a pensare che se loro ci avevano battuto così nettamente, noi potevamo fare altrettanto al ritorno: si registrò un boom di scommesse sullo 0-4. Io non riuscii a procurarmi i biglietti alla rivendita ufficiale: mi rimaneva solo la possibilità di utilizzare una piattaforma di mercato secondario. Avevo molti dubbi: temevo sia che il biglietto potesse essere falso (si sa che, da quando l'autenticazione avviene col codice a barre o QR, nessuno si preoccupa di fare biglietti difficili da falsificare), sia che i biglietti venduti da quelle piattaforma venissero annullati. Considerato però che non vedevo l'Inter in coppa da 14 anni e nella coppa principale da più di 20, accettai. Il biglietto mi arrivò accompagnato da un avviso, che raccomandava di non rivelare nemmeno sotto tortura (vabbe', non proprio in questi termini) di averlo acquistato sulla loro piattaforma.
Partii da Francoforte per Gelsenkirchen nel pomeriggio. Il viaggio fu più lungo del previsto, anche perché a un certo punto mi persi nelle autostrade tedesche, sempre complicate (non avevo ancora il navigatore): ricordo un giro non previsto attorno alla città di Bochum. Quando cominciai a vedere i cartelli "Schalke" (il quartiere della città che dà il nome alla squadra), presi in considerazione di parcheggiare e proseguire coi mezzi, ma poi decisi di proseguire fino allo stadio: parcheggiai abbastanza lontano, ma di posto ce n'era.
Entrai senza problemi: il biglietto era buono. Era già più complicato prendersi da mangiare, visto che si pagava solo con tessere prepagate, come a Francoforte. Mi toccò quindi acquistarne una: si poteva scegliere tra diverse immagini. Lo stadio era stato ristrutturato per i Mondiali 2006, ma rispetto a quello di Francoforte, si vedeva di più il nucleo vecchio. Il mio posto era nel secondo anello, sul lato lungo, verso quella che nel primo tempo era l'area dell'Inter. All'inizio della partita notai che c'erano un bel po' di interisti.
Nel primo tempo l'Inter attaccò ed ebbe numerose occasioni. Pensavo "se finiamo il primo tempo 2-0, ci spero davvero, magari anche se finiamo 1-0 ce la possiamo ancora fare", invece il gol di Raul (che, mandato via dal Real Madrid, si era rifugiato lì) alla fine del primo tempo uccise definitivamente le speranze. Dopo il pareggio all'inizio della ripresa sperammo almeno di vincere la partita (per passare il turno sarebbero serviti altri 4 gol), invece nel finale prendemmo un altro gol e finì 2-1.
Negli anni successivi rimanemmo a lungo fuori dalla Champions e non siamo mai tornati a quei livelli. Ce la passiamo comunque molto meglio dello Schalke, quest'anno destinato a una retrocessione certa.
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