domenica 12 settembre 2021

Gran Premio d'Italia a Monza (1974-75)

 Il Gran Premio d'Italia di Formula 1 è tornato a Monza, la città dove sono cresciuto. Ed è stata pure una bella gara. Ho visto due volte il Gran Premio dal vivo: nel 1974 e nel 1975, all'età rispettivamente di 6 e 7 anni. La prima volta fu anche il mio secondo evento sportivo dal vivo in assoluto, dopo una partita dell'Inter.

Nel 1974 ricordo l'eccitazione nei giorni precedenti: cercavo di imparare il più possibile dei piloti e, avendo una gran memoria, ci riuscivo. Mio padre mi disse che non serviva portarsi il foglio coi numeri dei piloti, tanto c'ero io che me li ricordavo. Arrivammo all'autodromo in mattinata, abbastanza presto, sicuramente con molte ore di anticipo sulla partenza. Eravamo nella tribuna sopra i box, verso il bordo sinistro (inteso guardando verso la pista). Si vedeva quindi l'arrivo dei piloti a box: ricordo di aver visto da vicino Fittipaldi, allora in testa alla classifica. Prima della gara c'erano due corse di contorno, di formule sconosciute: se non sbaglio duravano una 15 e una 20 giri (contro i 52 della F1).

Le prospettive erano buone, con Lauda che partiva dalla pole, e all'inizio tutto sembra andare come speravamo: Lauda parte in testa e dopo poco l'altro ferrarista Regazzoni arriva al secondo posto. Noi però vediamo soltanto i pochi secondi in cui transitano sul rettilineo d'arrivo: tra un passaggio e l'altro, l'unica cosa che sappiamo sono i numeri (nemmeno i nomi) dei primi tre, che compaiono sul tabellone. I maxischermi sono di là da venire. Vediamo, inoltre, molto bene le soste ai box: oggi vorrebbe dire vedere la parte più importante della gara, ma allora ci si fermava ai box solo in caso d'emergenza. A un giro ne vedemmo fermare un bel po' e il perché lo scoprimmo solo guardando la sintesi in TV la sera. Ricordo che quando passava Jody Scheckter pensavo che eravamo a buon punto coi passaggi.

La situazione però cambiò: sparì dal tabellone prima Lauda, poi Regazzoni (e naturalmente noi non sapevamo cosa fosse successo), così che Peterson, che era stato terzo tutto il tempo, si ritrovò primo, con Scheckter terzo. Vinse così Peterson, che sarebbe morto proprio a Monza quattro anni dopo. Ho riguardato l'ordine d'arrivo, e l'effetto è stato agghiacciante: su 11 piloti arrivati al traguardo, 5 sarebbero morti nel giro di sei anni, tra incidenti automobilistici e aerei (oltre a Peterson, Pace, Graham Hill, Pryce e Depailler). Ho un vago ricordo di noi che scendiamo dalle tribune, nessuno invece del viaggio di ritorno (né, peraltro, di quello d'andata).

Del 1975 ricordo molto meno, e dire che era andata molto meglio. Era il penultimo GP della stagione e a Lauda mancava un punto per essere matematicamente campione. Mi ricordo i festeggiamenti per la sua vittoria, tanto che pensavo avesse vinto lui anche il GP, invece ho controllato che vinse Regazzoni. C'era attesa anche per il monzese Vittorio Brambilla, che nella stagione aveva vinto una gara, sia pur dimezzata, ma uscì di scena subito. Eravamo anche stavolta nella tribuna sopra i box, ma un po'  più verso il centro: non ricordo altro. Anche qui, shock nel leggere l'ordine d'arrivo: dei primi 9, solo 2 sono ancora vivi, ma stavolta i più sono morti di morte naturale, a cominciare dagli stessi Lauda e Regazzoni.

Dopo quell'esperienza, mio padre e i suoi amici decisero che si vedeva meglio in TV e smisero di andare a vederlo. All'epoca, difficile dagli torto: senza maxischermi, si capiva ben poco di quello che succedeva. Io all'inizio ci rimasi male e pensavo che da grande ci sarei tornato, ma poi, dopo la morte di Villeneuve, la Formula 1 fini con l'interessarmi sempre meno, e pensai di andare a vedere dal vivo tanti eventi, ma non questo. Tanti, saputo che ero di Monza, si meravigliavano che non andassi a vedere il Gran Premio, ma io anzi mi rammaricavo che Monza fosse famosa solo per quello.

Adesso la situazione è cambiata: in tutti gli sport dove vedi solo una piccola parte del percorso di gara, dai motori a bob e slittino, fino alle maratone e allo sci di fondo, ci sono gli schermi, per cui per la maggior parte del tempo è come vederla in TV, ma rimane il valore aggiunto del tratto che vedi dal vivo. Bisogna solo ricordarsi di staccare gli occhi dallo schermo al momento giusto. La F1 continua però a non interessarmi molto e quindi non sono più tornato a vederla. Ho visto invece un GP di motociclismo nel 2015 e ci tornerò la settimana prossima a Misano,


Regazzoni davanti a Lauda nel GP 1975 (fonte: Wikipedia)



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