giovedì 14 ottobre 2021

Finale Nations League di calcio: Spagna-Francia (10-10-2021)

 Torno a San Siro con mio padre dopo 12 anni. Tante cose sono cambiate, a cominciare dal modo di arrivarci: allora la fermata della metro più vicina era Lotto, non c'era la linea 5 con la sua fermata San Siro Stadio DAZN, unico caso che abbia mai visto di fermata sponsorizzata. La guida dell'UEFA suggerisce di usarla solo a chi ha i posti dalla parte opposta alla nostra, ma noi vediamo che è sempre più vicina di Lotto e decidiamo di scendere lì. Usciti dopo un bel po' di rampe di scale (le scale mobili non vanno) si vede subito lo stadio e il primo cancello che incontriamo è il 12: il nostro è l'1 e mi sembra che in tutto siano 15, quindi non dev'essere lontano. Quello che non sapevo e che adesso i cancelli sono solo su due lati dello stadio, quindi passato il 15 bisogna arrivare dal lato opposto, e il nostro non è neanche il primo perché prima c'è lo 0. Costeggiamo il vecchio ippodromo del trotto, tanto moderno quando lo frequentavo da ragazzino e oggi abbandonato da tempo (e al cui posto sorgerà il nuovo stadio).


Al cancello c'è un po' di coda, ma meno di quelle che avevamo visto dall'altro lato: una hostess (o stewardess?) insiste perché andiamo al cancello 0, normalmente riservato agli ingressi VIP e al momento deserto, ma noi abbiamo camminato abbastanza. Alla fine si entra abbastanza rapidamente. Non è un problema neanche entrare in due coi biglietti sullo stesso telefonino (i biglietti sono solo sull'app UEFA non si potevano stampare): al momento di passare il tornello, si lascia il telefono su un ripiano.

Per fortuna non dobbiamo salire ancora molto: siamo al primo anello arancione, ed è un caso: le categorie di prezzi erano "in verticale", a parità di posizione i tre anelli costavano uguale e non si poteva scegliere. In realtà i nostri seggiolini non sono neanche arancioni, sono ricoperti da una fodera nera. La posizione è ottima, vicina e molto centrale, ma comunque, abituato all'Olimpico, qualsiasi posizione a San Siro mi sembrerebbe ottima. Lo stadio è molto diverso da come me lo ricordavo in 23 anni di frequentazione assidua (dalla prima partita nel 1974 al trasferimento a Roma nel 1997) e 12 di presenze più saltuarie: sembra proprio uno stadio moderno. Decisamente migliorati anche i bagni: pensare che quando ho cominciato ad andare non c'erano neanche quelli per le donne! Un'altra cosa che balza all'occhio è l'assenza di striscioni: si vedono solo le scritte dell'UEFA.





Ci sediamo che la Francia è già in campo per il riscaldamento. Entra la Spagna, e da come viene accolta si capisce che lo stadio è a prevalenza francese. I francesi occupano buona parte della metà sud del primo anello, ce ne sono anche bella fila davanti alla nostra. Gli spagnoli sono invece soprattutto nel settore verde, e sono decisamente di meno. Circa 25 minuti prima vengono lette le formazioni, la Spagna in spagnolo (e coi nomi normalmente usati, mica come nel 1980), ma la Francia in inglese. Dopo una coreografia con le bandiere di tutti i paesi UEFA, subito prima dell'inizio, vengono lette di nuovo, nelle stesse lingue. Si suonano gli inni: di quello francese scorre il testo tipo karaoke e lo si sente cantare, di quello spagnolo non possono mettere il testo perché non esiste, ma i tifosi cantano lo stesso qualcosa. Prima dell'inizio uno steward ci dice di stare distanziati, anche se siamo della stessa famiglia, ma i tifosi spagnoli in curva rimangono ammassati.

Si parte e dopo i primi minuti vivaci, con un gol mangiato da Benzema, subentra la noia: gli spagnoli fanno tiki-taka, ma senza Xavi e Iniesta e soprattutto senza il Messi che risolveva la partite al Barcellona (e senza un attaccante lontanamente paragonabile a lui). Per la prima volta vedo giocare un giocatore più giovane di mio figlio: lo spagnolo Gavi. Ricordo la prima volta che vidi un giocatore più giovane di me: era un derby nella primavera del 1985 e il giocatore era Paolo Maldini. Pensavo di tifare per la Spagna, per via della tradizionale rivalità con la Francia, ma non ce la faccio, è troppo noiosa.





Nell'intervallo rimango al mio posto: vorrei bere qualcosa, ma non passa nessuno e non so dove sia il bar più vicino. Il primo quarto d'ora del secondo tempo è sulla falsariga del primo, e si comincia a pensare con terrore all'idea di supplementari e rigori. Si fanno sentire i tifosi italiani (me compreso) con "i campioni dell'Europa siamo noi". La noia finisce al 63': palo della Francia, gol della Spagna, pareggio della Francia, tutto in tre minuti. La partita rimane vivace, con più occasioni per la Francia: Mbappé, dopo essersi mangiato tre gol ne segna uno. Gli spagnoli protestano e non si capisce perché: a differenza del solito, durante il controllo della VAR, che confermerà il gol, non specificano quale sia il dubbio. Solo dopo, vedendo un replay sugli schermi, si nota che chiedevano il fuorigioco e probabilmente avevano ragione.

Assedio finale della Spagna, col portiere che va vicino a segnare di testa, ma finisce 2-1. Montano il palco e in pochi minuti c'è la premiazione, pensata per le telecamere dall'altro lato: dal nostro non si vede gran che. Nessuno spagnolo si toglie la medaglia (purtroppo c'è bisogno di dirlo).. Usciamo dal lato dell'ex ippodromo, e stavolta decidiamo di prendere il tram, quello che ricordavamo come 24 e adesso è il 16. Mi propongo di ritornare un po' prima di 12 anni


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