mercoledì 17 maggio 2023

Internazionali d'Italia di tennis (16-05-2023)

 Mi parto prima del solito per accompagnare mia figlia, che va a vedere gli Internazionali con la scuola (e avrebbe dovuto essere lì alle 10), tanto che penso che dovrò cercarmi qualcosa da fare in attesa dell'inizio delle partite, previsto per le 11. Sempre poi che inizino, visto che piove. Invece il traffico è allucinante, ben oltre quello a cui uno è abituato in una città come Roma: sono già le 11 quando lascio mia figlia e mi metto a cercare parcheggio, mettendoci un'altra mezz'ora a trovarlo (non tutta nella ricerca in sé: buona parte è servita solo per arrivare in zona).

Finisce che entro nel recinto verso le 11,45, dal lato dello stadio di calcio, quindi opposto a quello del Centrale. Ha smesso di piovere e :gli incontri sono cominciati regolarmente. Non si vede tantissima gente nei viali. Anche quest'anno, poi, per arrivare al mio posto devo fare tutto il giro attorno al Centrale, in quando la via diretta è interrotta dal corridoio d'ingresso dei giocatori. Il primo incontro è quello tra Djokovic e Norrie: arrivo che Djokovic è già in vantaggio di un set e di un break nel secondo, ma mentre aspetto che mi facciano entrare perde il break: entro sul 3-2 per Norrie. Mentre aspetto scopro anche che il programma è cambiato rispetto a quello che avevo letto: hanno aggiunto degli incontri rinviati ieri e quello di Sinner non è più il terzo, ma il quarto.



C'è tanta gente che entra e scopro pure che il mio posto è a una rampa di distanza. Quando il cambio di campo sta per finire, mi siedo al primo posto disponibile. Penso che al prossimo cambio mi sposterò al mio posto, ma poi considero che non farò mai in tempo e rimango dove sono fino alla fine. Ho un impegno e devo andare verso le 16,30-16,45: l'obiettivo e riuscire a vedere almeno parte dell'incontro di Sinner. Sono quindi combattuto tra la mia avversione per Djokovic per il suo comportamento durante la pandemia e il desiderio che la partita finisca prima possibile. Si sente che Djokovic ha ancora molti fan, tra cui alcuni serbi (o almeno con bandiera serba), ma non è più l'idolo indiscusso: anche Norrie ha i suoi sostenitori. Il serbo fa e disfa: qualche bel colpo, ma anche molti errori.  All'ottavo game Morrie ha due palle break (non consecutive), ma al nono fa il break Djokovic, che al game successivo chiude. Me ne vado subito, sia per non sentire le sue dichiarazioni sia perché ho fame.



Sono fortunato, l'unico stand gastronomico senza coda è sarebbe stato comunque la mia prima scelta: è uno che fa i classici panini dell'Autogrill. Mangio una Rustichella e torno sul Centrale, dove Sonego e Tsitsipas sono ai palleggi prima di riprendere la loro partita, sospesa ieri dopo il primo set, vinto dal greco. Stavolta cerco di andare al mio posto, ma mi accorgo che ho fatto di nuovo l'errore di prendere un posto al limite del settore, senza rendermi conto che non era vicino a un corridoio, ma a una barriera. Arrivato alla mia fila (la 19^, una delle ultime), vedo che è quasi vuota e quindi non vado fino in fondo, mi fermo verso la metà. Noto che ci sono parecchi vuoti, molti più dei posti che erano rimasti liberi quando avevo preso il biglietto un mese fa. Va detto che molti posti erano riservati ai "players' guests", ed era difficile pensare che i giocatori avessero così tanti ospiti. Nella tribuna opposta alla mia c'è un gruppo di 11 tifosi greci, con bandiere e magliette che compongono la scritta "tsitsimania".



La partita è una sequenza di servizi potentissimi, spesso sopra i 210 km/h o anche sopra i 190 angolati. Ricordo che quando ho cominciato ad andare a vedere il tennis, i servizi di Ivanisevic che sembravano missili raramente raggiungevano i 200. Dopo tre game consecutivi con palle break, due per Tsitsipas e uno per Sonego, sia arriva al tie break seguendo i servizi. Anche qui equilibrio con pochi mini-break, ma alla fine Tsitsipas vince.

Il programma sul Centrale adesso prevede l'incontro di singolare femminile Swiantek-Vekic: decido di fare un giro sugli altri campi prima di tornare a vederlo, magari un po' cominciato. Vedo una grande folla sul Pietrangeli, dove si gioca l'incontro di doppio tra Bolelli/Fognini e Koolhof/Skupski, che solo dopo scoprirò essere la testa di serie n.1. Penso di dare solo una rapida occhiata, immaginando che non si riuscirà mai a sedersi, invece al primo cambio di campo trovo posto anche molto vicino, come forse non ero mai stato sul Pietrangeli: l'unico inconveniente e che non si vede il tabellone. Siamo sul 2-1 per gli italiani nel secondo set, dopo che hanno perso il primo: all'inizio penso di fermarmi solo qualche game, poi considero che tanto l'incontro non può durare ancora tantissimo (visto che non c'è il terzo set, ma il tie break lungo) e decido di fermarmi fino alla fine.

A un certo punto l'arbitro richiama il pubblico,  invitandolo a non fischiare, che non è rispettoso per i giocatori: io non avevo sentito niente. Qualche game dopo si sente qualche fischio dal lato opposto al mio e il giocatore al servizio (uno degli avversari degli italiani: non ho neanche capito che fosse l'uno e chi l'altro) si interrompe. Il pubblico insulta i fischiatori, facendo molto più rumore di loro, al che l'arbitro ringrazia, ma li prega di smettere. Peraltro, io continuo a non capire perché, tanto per dire, un rigore del calcio, un field goal del rugby o del football americano o un servizio della pallavolo si possano fare nel chiasso assordante, mente per un servizio del tennis serve il silenzio assoluto, ma naturalmente, finché le regole saranno queste, andranno fatte rispettare. So anche che un tentativo di cambiarle era stato fatto negli anni '70 e non aveva avuto successo, ma ci si potrebbe riprovare: tante cose che 50 anni fa erano impensabili oggi sono normali. Gli italiani perdono il servizio sul 5-5, ma lo recuperano nel game successivo. Il pubblico si scalda, molto più di quanto avesse fatto per Sonego, e urla il nome di Fognini, dandomi una certa emozione, visto che coincide col mio. Si arriva al tie break, che rimane equilibrato fino al 4.3 per gli anglo-olandesi, quando,  gli italiani perdono entrambi i punti sul loro servizio con un errore banale e un doppio fallo: finisce 7-4.




Nel frattempo sul Centrale sono già nel secondo set inoltrato: la Swiantek ha vinto il primo, ma sembra che la Vekic sia in vantaggio di un break nel secondo (probabilmente era una segnalazione errata), per cui si rischia anche il terzo: le chance di vedere almeno un po' di Sinner si riducono. Quando cerco di entrare, hanno pure appena ripreso dopo un cambio di campo: mi tocca quindi aspettare due game, nei quali avviene il break decisivo. Alla fine vedo solo tre game, dal 4-3 al 6-4. Noto la presenza di un buon numero di polacchi.



Mi prendo qualcosa da mangiare in attesa dell'incontro di Sinner, ma si è fatta quasi ora di andare: mi rendo conto che vedrò solo pochi games, spero tre, ma il primo (nel quale Sinner fa il break) è molto lungo, per cui finisco per vedere solo quello. Visto come andrà la partita, è stato anche meglio.




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