mercoledì 26 luglio 2017

Europei juniores di atletica a Grosseto - 2^ giornata (21-07-2017)

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Arrivo in anticipo, verso le 8,50. Trovo la tribuna quasi vuota, mi siedo al posto di ieri, in zona arrivi. La Dorio arriva poco dopo di me. Si parte con gli ostacoli, il peso, con la Giampietro che stenta a qualificarsi (pessima tecnica, dicono i tecnici dietro di me) e l'alto, tutto al femminile. Un problema nel seguire i concorsi è trovare i tabelloni, spesso situati  molto lontani dalle pedane: ieri nelle qualificazioni dell'asta donne le pedane erano, naturalmente, affiancate, ma i rispettivi tabelloni erano a 60 metri uno dall'altro.

Verso le 10 la tribuna è già più piena di ieri pomeriggio. Si passa agli ostacoli maschili, e nella seconda batteria c'è la farsa (che poi per qualcuno diventa tragedia). Si parte, ma poi un paio si fermano ai primi due ostacoli, un altro paio verso metà: in due, l'italiano Montini e un francese, arrivano alla fine. Montini vince, con una gara perfetta, a detta dei tecnici del settore, ma all'arrivo scopre che non vale: c'era stata una falsa partenza. Nessuno aveva sentito il controstarter: secondo voci circolate in tribuna volevano limitare l'inquinamento acustico (ma poi mettono la musica a tutto volume)! La Dorio gli urla "non ti preoccupare, ti sei riscaldato". Dopo lunghe discussioni, ottengono di far ripetere la gara dopo l'ultima batteria (anche se non tutti erano d'accordo che convenisse), ma stavolta Montini non ce la fa. Anche altre batterie hanno lungaggini per false partenze, a volte revocate, per cui si accumula un ritardo di 20 minuti: meno male che la regola della squalifica alla prima falsa partenza doveva accorciare i tempi!


Finite le gare su pista, mi sposto nel settore dell'asta. Il caldo si fa sentire, anche se ogni tanto arriva una nuvola. Duplantis sembra anche più giovane della sua età, a differenza dell'altra stella Karalis, che sembra più grande. Quando tocca a Duplantis, trasgredisco una delle mie regole basi, "o si vive o si filma": sono troppo impegnato a fotografarlo per apprezzare il salto. Comunque supera agevolmente i 5,20 e quindi conclude la qualificazione con un solo salto, per il uale ha aspettato 2h45. Karalis invece li fallisce 4 volte (gli fanno ripetere un tentativo perché si era rotta l'asta) ed esce.




Il programma della mattina termina quando sarebbe già dovuto cominciare quello del pomeriggio (con il giavellotto dell'eptathlon, che non può cominciare fin quando non finisce l'asta perché le piste si incrociano). C'è giusto il tempo per un panino al bar dello stadio. Il giavellotto dell'eptathlon comincia con 45 minuti di ritardo, quello "singolo", a seguire, solo con 20. La gara dell'eptathlon si svolge con un unico megagruppo da 26; la Shukh e la Ruckstuhl fanno misure che nella gara singola sarebbero valsi rispettivamente l'argento e il bronzo. Nel giavellotto "singolo" la Visca conquista il secondo posto al secondo lancio e lo mantiene fino alla fine: poco pathos. Il pathos invece non manca nel triplo femminile, con tanti sorpassi, fino all'ultimo salto, ma dalla mia posizione ci si capisce poco.



Per la gara di Tortu la tribuna e ormai pienissima, con tanta gente anche sulle scale. Forse avrebbero dovuto dirottare un po' di persone nella tribuna di fronte, che rimane vuota. Dopo la vittoria dello sprinter italiano, mi preparo ad andarmene, ma per arrivare alla fine della tribuna ci vuole un buon quarto d'ora, anche perché molte uscite sono sbarrate in quanto danno sulla zona riservata agli atleti. Da bordo pista vedo ancora la fine dell'eptathlon, poi vado. Triste doversene andare a metà giornata (dovendo partire per le vacanze l'indomani), ma penso che Londra si avvicina...





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