giovedì 5 aprile 2018

Visita al Santiago Bernabeu (31-03-2018)

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Era soltanto lo stadio vuoto, ma passando la pasqua a Madrid ho avuto la possibilità di aggiungere il Santiago Bernabeu alla lista degli stadi visitati. Ero infatti stato due volte al Camp Nou (1998 e 2010), ma mai al Bernabeu.

Lo stadio si trova a un incrocio di strade come tanti, tra case e uffici. Non c'è quella che da noi chiamano "zona di prefiltraggio" e non ci sono quasi parcheggi: solo un piccolo spiazzo davanti e un parcheggio sotterraneo di fianco. Si entra da una torre laterale, e c'è una coda lunga quasi tutto il lato lungo dello stadio, che comunque scorre rapidamente: in una decina di minuti siamo dentro.

La visita comincia dal terzo anello (su 4), dove s'è una prima vista panoramica: lo stadio è degli anni '50, eppure ha le scale mobili, a differenza di tanti impianti più moderni, non solo in Italia (penso anche all'Olimpico di Londra). Si scende poi di un livello e si entra in una galleria, con immagini sulla storia della squadra, decennio per decennio. Ci sono anche tutti i trofei, escluse solo le Coppe dei Campioni, che si trovano più avanti e qui sono sostituite da copie in coccio. Si passa in un altra galleria, con filmati sui più grandi goleador madridisti, da Di Stefano a Ronaldo, passando per un Amancio Amaro (anni '60) che non avevo mai sentito.

Si torna all'aperto: c'è un settore del secondo anello dove ci si può sedere. Le tribune sono quasi attaccate al campo, per cui per essere al secondo anello la vista è ottima. Si scende ancora: si passa da una sala dedicata a Juanito, che a me evoca i tristi ricordi dei 4 scontri Inter-Real degli anni '80, tutti persi. C'è anche la locandina della finale della Coppa UEFA 1985-86, che il Real giocò col Videoton (il Videoton in finale!) dopo aver eliminato l'Inter. Poi ci si può fare una foto con l'ultimo trofeo della Champions: la coda è piuttosto lunga, e va fatta anche se non si vuole la foto (non è certo il mio caso).

Si scende ancora: si visita il settore VIP, con i box dotati di schermo. Poi c'è una sala dedicata a Paco Gento e si può fare un'altra foto, con un calciatore (virtuale) a scelta. Per quanto banale, scelgo Ronaldo, anche perché è tra i pochi che sono sicuro di riconoscere.

Si arriva al livello del campo: si passa dagli spogliatoi del Real, poi si attraversa il tunnel e si arriva a bordo campo. Ci si può anche sedere in panchina. Poi si passa dagli spogliatoi degli ospiti e si arriva alla sala stampa. Ci si può sedere sul palco e farsi la foto (da soli): non c'è neanche tanta coda. Tutto splendido, ma passando posso notare che qualcosa di non proprio modernissimo c'è: i bagni. All'uscita vendono le foto: 18 euro ciascuna in formato grande, 13 piccolo. Scopro che la mia non è con Ronaldo, ma con Asensio. Grande giocatore, ma anche dopo averlo visto non sono sicuro che lo riconoscerei.

Bell'esempio di stadio moderno, anche se ha 60 anni: quello che gli stadi italiani, anche più recenti, non sono. Beh, forse uno ci va vicino, ma non ho nessuna intenzione di andarci.














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