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Arrivo nei pressi dello stadio e mi chiedo se sia lo stadio giusto: i dintorni li riconosco (c'ero stato tre volte: nel 2004, nel 2017 e nel 2021), ma la tribuna principale mi sembra di no e soprattutto mi sembra troppo vuota. E' vero che manca ancora una mezz'ora, ma dovrebbero aver anche fatto una "cerimonia d'apertura". Controllo: a Grosseto c'è un solo stadio. Parcheggio dalla parte opposta alla tribuna principale, poi entro da un ingresso laterale, probabilmente di servizio, ma mi fanno comunque entrare.
Arrivo in tribuna verso le 10,45 e un po' di gente c'è, anche se mi chiedo quanti siano spettatori comuni: se non sono il solo, ci manca poco. Rimane naturalmente una vasta scelta di posti: penso che seguirò ogni gara da un punto diverso, visto anche che lungo maschile ed alto femminile, che sono in due punti opposti, non dovrebbero sovrapporsi. Mi chiedo poi dove si svolgerà il peso: vedo una sola pedana non coperta, ma senza le fettucce. La risposta arriverà da una storia Instagram di Decathletes of Europe: sul campo di riscaldamento (come domani il disco), per non rovinare il campo di calcio. Da notare che non solo il Grosseto calcio è arrivato ultimo in serie C, ma il campionato è anche finito!. Mi chiedo se valesse la pena ospitare un evento a queste condizioni.
Per i 100 maschili (e poi i 100hs donne) mi sistemo a metà del rettilineo, ma la vista è ostruita dalle numerose persone in piedi contro la balaustra. Si parte coi 100: tre serie, dei 22 annunciati alla vigilia partono in 19. Quasi tutti fanno il personale, compreso Dester, che arriva secondo con 10.76, e non sembra neanche esserci vento, anche se per un po' non verrà comunicato. Nella pausa prima dei 100hs faccio un giro e visito il campo di riscaldamento, dove vedo l'ex presidente federale Giomi. Anche nei 100 ci saranno molti personali, compreso quello della Gerevini con 13.60, ma non come nei 100-
Le pedane del lungo sono verso la tribuna principale, in senso contrario alla pista. Di quella più vicina alla tribuna, dove salteranno i più scarsi, si vede poco per via delle persone alla balaustra, l'altra è un po' più in vista, nonostante un ombrellone. Mi sistemo in zona partenze e riesco a vedere bene almeno l'atterraggio del gruppo dei migliori. La barra metrica e molto precisa, quindi si capiscono bene le misure, poi lo speaker le annuncia quasi tutte: quando Modugno farà 6,66 dirà "il numero del diavolo. La buca sembra un po' corta, basta saltare 7,70 per finire coi piedi fuori. Si comincia a capire come andrà il decathlon: i due norvegesi vanno oltre i 7,70 alla seconda, Dester chiude in crescendo con 7,61.
C'è una pausa prima dell'alto donne: approfitto per prendermi qualcosa da mangiare, mancano un paio d'ore all'intervallo più lungo, dopo il peso maschile. Per l'alto, quasi tutti si spostano nel parterre della curva, io invece mi sposto dall'altro lato, ma rimango in tribuna: fa caldo e voglio evitare il sole. Entrambi i gruppi partono da 1,50: in quello forte c'è la Rueckstuhl che ha qualche problema e arriverà a 1,62 con molti errori, prima di uscire a 1,65. Tutte le italiane sono nell'altro gruppo: la Gerevini parte da 1,56 e fino a 1,65 sembra avere un ampio margine, poi si fermerà a 1,68. Nel suo gruppo nessuna farà meglio, mentre nell'altro la Ligarska vince a 1,83.
Lascio la Ligarska ai suoi tentativi a 1,86 e mi sposto al campo di riscaldamento, dov'è già cominiciato il peso maschile. Le pedane sono dalla parte opposta rispetto all'ingresso (e c'è pure un cartello "Vietato l'ingresso al pubblico"...), una di fronte all'altra. Arrivo che è quasi finito il primo turno, appena in tempo per vedere il 13,90 di Dester.
Visti i pochi concorrenti, alle 14,30 è tutto finito. Al bar incontro l'eptatleta portoricana Felix Boyer, che racconta di come, tra infortuni e pandemia, non gareggi da tre anni. Qualcuno (con la maglia del meeting di Goetzis, forse uno degli organizzatori) le chiede se farà... i Giochi del Commonwealth! Naturalmente lei resta molto stupita e pensa di non aver capito la domanda. Mangio una focaccia al bar dello stadio, poi un panino a quello appena fuori.
Alle 15,45 ci sono di nuovo due gare in contemporanea in campi diversi. Comincio col peso femminile, visto che durerà di meno. Seguo un po' una pedana, un po' l'altra, per i primi due turni. Hanno lasciato le fettucce della gara maschile: 14 e 15 metri nel gruppo forte, 12 e 13 in quello scarso: diventa quindi molto difficile anche raggiungere la prima, ci riusciranno in tre. Stavolta seguo anch'io l'alto dal parterre della curva: si vede da molto vicino, ma in compenso c'è davanti la grata. Sulla strada incontro Naidon, e da lì capisco che è già uscito. Mentre arrivo sento che Dester supera 1,92 alla terza, poi farà anche 1,95, poi si fermerà. Solo in quattro superano 1,98 (più due nell'altro gruppo), ma in tre vanno oltre 2,04: due si fermano lì, Skotheim fa ancora 2,07, poi 2,10, poi 2,13 tutti al primo. Super anche 2,16 al terzo, poi si ferma dopo un errore a 2,19.
Torno sulla tribuna per le corse finali: c'è una lunga pausa, nonostante l'anticipo di 15 minuti (poi saranno 10). Gli spettatori sono molto meno della mattina. Si arriva ai 200 femminili: anche qui molti personali, mentre la Gerevini rimane a 7 centesimi dal tempo dell'anno scorso. A seguire i 400 maschili: tre serie, ma nella seconda sono rimasti in 4. Propio nella seconda c'è un incredibile 47.60 del francese. Nell'ultima Dester parte piano, ma nel rettilineo finale li raccoglie tutti, che sembrano fermi, e chiude in 47.76.
E' il momento di andare, col rammarico di non poter seguire anche la seconda giornata. Una giornata comunque da ricordare, come prima manifestazione sportiva vista senza mascherina dopo 26 mesi. Quando ero andato a vedere i campionati italiani di tennis, alla ripresa dopo il lockdown, era stata anche la prima volta che avevo tenuto la mascherina per tante ore di fila.
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