Arrivo verso le 14,30 e rispetto a quello che mi ero proposto mi sembra anche tardi. Stanno aprendo i cancelli: vedo le persone in coda, e sono decisamente meno di 250 (che è il numero di posti disponibili). Non ho la dichiarazione Covid, ma non hanno il modulo e mi fanno entrare anche senza. Non mi sono posto il problema di quale delle due curve fosse, sono entrato al primo cancello che ho trovato: una volta dentro scopro che è il settore dell'alto (dietro la prima curva), come speravo. I seggiolini sono sporchissimi, mai visti così. Alla fine gli spettatori saranno una cinquantina, e da quello che sento, credo di essere l'unico non parente di un atleta in gara. Sentirò anche che c'è almeno un altro che ieri era a Firenze.
Prima di cominciare commemorano Cosimo Caliandro, a 10 anni dalla morte, e annunciano anche la morte di Paola Pigni, che fu protagonista del primo campionato di atletica che ricordi, gli Europei di Roma del 1974. Si parte con le batterie dei 100, dove gli juniores confermano il livello alto, prima le ragazze, poi ancora di più i ragazzi: Melluzzo fa 10.63 controvento dando l'impressione di passeggiare (e scoprirò dopo che si era infortunato), poi Ulissi fa 10.46. Dalla mia posizione, sono in grado di comprendere abbastanza l'ordine d'arrivo, con qualche dubbio per gli arrivi molto ravvicinati. Le promesse sono meno impressionanti, ma sempre a un buon livello.
Nel frattempo aprendo dallo speaker che è cominciato il giavellotto juniores femminile: ero convinto fossero ancora i lanci di riscaldamento. E' una gara difficilissima da seguire dalla mia posizione: si ha un'idea della misura, ma non si capisce chi sia a lanciare, il nome sul tabellone non si legge neanche col binocolo e il sito ha sempre un ritardo di 2-3 atleti. Le fettucce sono molto ottimistiche: la prima è a 40 metri (e l'ultima a 60), ma solo in 5 la supereranno e si vincerà con 44. Lo stesso succede nel peso promesse donne: la prima fettuccia è a 14 metri, ma nessuna delle atlete in gara li aveva mai superati e infatti si vincerà con 13,62. Gara comunque appassionante, con molti sorpassi, anche se di basso livello. Dev'essere stato molto appassionante anche il martello juniores maschile, con i due favoriti che all'ultimo lancio si migliorano entrambi di 3 metri e finiscono separati da 13 cm. Peccato non averla vista, in quanto si svolgeva in un altro campo.
Finite le batterie dei 100, si passa subito alla finali. Si sente un vento sempre più forte nella nostra direzione, che è la stessa del rettilineo, quindi si capisce che i risultati eccezionali degli juniores maschi sono da prendere con le molle, ma il vento risulta regolare: 1,6. In 5 sotto i 10.50 qualche anno fa si vedevano a stento ai campionati assoluti e mancava anche Melluzzo (e io me ne sono accorto solo quando è uscito il risultato). Nella gara promesse donne il vento è ancora aumentato e quindi, visti i risultati, si immagina che sia oltre il limite e infatti è 3,3.
Anche del triplo juniores maschile mi accorgo che è cominciato solo quando è quasi finito il primo turno: i nomi sul tabellone si leggono, ma dalla mia posizione non ci si può fare un'idea della misura. Si vede molto bene, invece, l'alto promesse donne. Nel finale le condizioni si fanno difficili, tra il vento e l'interferenza delle batterie dei 400. La Morara fa 1,79 alla prima, la Pavan alla terza, ma poi a 1,81 la Pavan alla terza ce la fa, la Morara sembra avercela fatta, ma poi l'asticella cade. La Pavan cerca di consolarla, ma lei scappa.
Il tempo peggiora sempre più: dopo il vento, la pioggia, sempre più forte. Ci sono le batterie dei 400 e mi propongo di resistere fino a quella di Benati, poi mi rifugio sotto le tribune, Esco giusto per vedere un paio di batterie delle promesse femminili. La pioggia diminuisce un po', ma non oso tornera in tribuna, anche perché ormai sarà bagnatissima: ne approfitto per arrivare alla macchina, con circa un ora di anticipo sul previsto. Passo del campo dei lanci e ne approfitto per vedere un paio di lanci del disco promesse uomini, che scoprirò poi essere i primi. C'è un po' di gente fuori dal campo, quasi più che in tutta la tribuna.
Torno quindi in anticipo: mi consolo pensando che potrò vedere un po' di più della partita dell'Italia.
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