lunedì 27 maggio 2024

Ultima tappa del Giro d'Italia (26-05-2024)

 Non ho capito se il percorso sia lo stesso dell'anno scorso, o comunque se passi dal punto da cui l'avevo visto l'anno scorso, vicino Piazza del Popolo: ho visto che passa da un ponte, ma non so se sia lo stesso di allora. Decido allora di andare a Circo Massimo, che è anche vicino all'arrivo. Arrivo un po' più tardi del previsto perché sbaglio strada per prendere la metro, ma comunque in tempo per vedere qualcosa in più dell'anno scorso, quando vidi un solo passaggio.

Uscito dalla metro, mi trovo subito davanti il percorso. Si trova abbastanza facilmente posto in prima fila contro le transenne. il problema è che poi tutti si sporgono per vedere e riprendere. Vicino a me c'è uno che riprende e fa una telecronaca in spagnolo. Sento dire che è il quinto passaggio (su 8): vedo passare delle macchine, ma per i corridori ci vuole ancora un po'. Passano prima quattro fuggitivi, e io non li vedo bene perché sono vicini alle transenne dal mio lato. Poco dopo arriva il gruppo, e non vedo bene neanche quello perché sono impegnato a fotografare (o si vive o si filma!), non vedo neanche la maglia rosa. C'è un solo corridore attardato, di poco.


Dopo il passaggio delle (numerose) vetture di coda, decido di attraversare la strada (c'è la possibilità di farlo vicino alla mia postazione), sia perché dovrò pur farlo per tornare (gli ingressi della metro sono diversi nelle due direzioni), sia per spostarmi in un punto meno affollato e dove credo si possa vedere un tratto più lungo di percorso e magari intravedere qualcosa quando i corridori ripassano dall'altro lato della strada, verso l'arrivo. Mi sistemo di fianco alla sede della FAO, in un tratto fra due curve, poco prima dello striscione dei 3 km. C'è poca gente. Dopo non molto passano le prime moto, poi le prime auto e dopo ognuna una pensa che sia il momento dei corridori, invece non ci siamo ancora: alla fine imparerò che quando arrivano le moto con le sirene è arrivato il momento dei corridori. Ci sono ancora i quattro fuggitivi, poco dopo il gruppo: non riesco a prendere il tempo del distacco, quando passeranno poi al traguardo sentirò dallo speaker che sono 17". Stavolta vedo la maglia rosa. Se ho visto bene, non ci sono corridori attardati.



Al passaggio successivo, il penultimo, penso di vedere ancora i fuggitivi, che all'ultimo annuncio dello speaker risultavano ancora davanti, invece il gruppo è compatto. I corridori attardati sono di più: io ne ho contati 6, di cui uno di oltre 2 minuti. Poco dopo il passaggio al traguardo, lo speaker annuncia che Jonathan Milan, il favorito della volata (lo scrivo soprattutto per chi dovesse leggere queste righe tra qualche anno) ha avuto un problema meccanico ed è rimasto attardato di 51". All'ultimo passaggio davanti a me il gruppo è molto più sgranato della altre volte, con Pogacar in terza posizione. I corridori attardati sono parecchi, ce ne sono anche quattro che passeranno ai 3 km dopo che i primi sono già passati dall'altro lato. Non sono in grado di distinguere se tra questi ci sia Milan, ma poco dopo lo speaker annuncerà che è rientrato in gruppo.





Mi sposto dall'altro lato della strada, per vedere se riesco a vedere qualcosa dell'ultimo  passaggio prima dell'arrivo e magari anche dell'arrivo stesso, ma c'è troppo gente davanti. Mi sistemo in un punto un po' sopraelevato e riesco a intravedere qualcosa del gruppo: vedo che è molto ridotto e sgranato, ma non sono certo in grado di capire hi sia in testa. Vedo un po' meglio i corridori staccati, che sono tanti, molti procedono al passo. Non sento l'annuncio dell'arrivo, tanto che per un po' mi chiedo se siano arrivati, poi vedo che dal punto dov'ero mancavano 350 metri all'arrivo, quindi lo erano per forza. Sento solo che lo speaker annuncia che Pogacar ha vinto il giro, il vincitore della tappa (Merlier) lo leggerò sull'app Gazzetta prima di sentirlo dallo speaker.



Passata l'ultima vettura di coda, attraverso di nuovo il percorso e mi dirigo verso la metro. Non c'è ressa, sono in pochi ad andarsene subito. Ho quindi visto il mio secondo arrivo del Giro consecutivo: penso a quante volte, nei 23 anni che sono passati da quando ho cominciato a seguire attivamente lo sport a quando me sono andato da Milano, avrei potuto vederne l'arrivo: 15? 18? Eppure non avevo mai pensato neanche per un attimo di farlo.

domenica 19 maggio 2024

Rome Sprint Festival (18-05-2024)

 Clicca qui per la versione italiana

This time I get to the area quite easily (although I risk a head-on collision: I thought I was right, then found out I was wrong) and I also find a parking quite close, The problem now is to find the entrance: I have never been to an event at the Stadio dei Marmi with an entrance fee, I don't know how many years there hasn't been one (I had been there to take part in an event with my daughter, whichended up in a disaster). They tell me to go ‘to the obelisk’, meaning the gates of the Olympic Stadium. There's a couple before me, who wonders if that's really the entrance since immediately after the gate there's a row of rubbish bins, but it is.

 The actual entrance, with ticket check, is besides the Olympic Syadium. Next to it is the bib collection desk: I see a group of athletes enter, including Ali. You can't bring water bottles or, canteens, as if we were football fans (or tennis fans, given the canteen thrown to Djokovic) and say that it's hot (although not as hot as Tuesday) and, from what I saw, no one sells drinks inside the stadium: towards the end I will feel thirsty. At the entrance there is an ‘official point’ of Jacobs, which I don't know what it distributes, and given the queue, I don't investigate. The entrance is about at the 200 metres line(and it takes me a while to figure it out, since there is a finish line there too): so I have to make a half-lap to get to the finish area, where my place should be. I say "should" because nobody actually checks that one sits in one's seat (the seats are not numbered, but there were different areas with different prices): I had the ticket of the highest category (I don't want to say ‘the most expensive’ because prices were still affordable, much less than the cheapest tickets at the Olympics), but I could have taken the cheapest one and sat in the same seat. On the way I met Galvan with his baby daughter Rachele.

The grandstand at the last 50 metres is almost completely full, while the rest of the stadium is almost empty. I still find a seat in the second row. I have never seen a high-level meeting so close up, and besides, it would be almost impossible (at least for track events) since in few fields is the track so close to the grandstands, there are not even the platforms for horizontal jumps. It's 4.50 p.m.: I thought I remembered that there were still the U16 80 metres, but they did them earlier: they start at 5.10 p.m. with the girls' 4X100. Meanwhile there is Ludo, the mascot of the European Championships, dancing on the straight and taking photos with the children. The athletes, including Jacobs and Tortu, also warm up on the straight and greet the public. Before they start, they play the national anthem and recommend singing it: considering the number of spectators, it can be heard quite loudly.



We start, as I said, with the women's 4X100, with the U20 and U18 national teams and three teams from local clubs. The attraction is Valensin in the U18 team: she competes in the second leg and is impressive, you can immediately see that she is of another category. She passes the baton ahedof the U20 team and her team will keep the leadf until the end, closing in 44.99, which I suppose is an Italian record, but they will wait a while before confirming it. Then there is the men's race, again with the two national boys' teams and this time four local teams. Here the U20 team clearly wins with a good 39.76, but I find out later that they have been disqualified and that behind them the U18 team has set the Italian record with 40.90: I will have to read it, no one will announce the result.



I thought what a track-only meeting would be like: indeed there is a lot of downtime, which is filled with music and dancing by the mascot. At one point the speaker sets up a wave and talks about the ‘Tiber grandstand’ and it takes me a while that he means the one on the final straight, since we are actually perpendicular to the Tiber. We come to the first individual race, women's 200, with Dosso and, again,.Valensin  As expected, Dosso starts very strong, then slows down, but keeps first place, while Valensin and Mangione fight for second. Seeing Dosso's time (23.12, later corrected to 23.10) and how close Valensin was, it was clear that she had set the Italian U18 record. Instead it was even closer than it looked from my position: 23.15, which also breaks the U20 record. There is also Mangione's 23.16, which is excellent especially for a 400 metres specialist, but no one notices it: I feel sorry for her. The third Italian makes 23.16, without even all the best being present: 4-5 years ago it would have seemed incredible, today it goes unnoticed.

Then there is the men's race, where there should be a huge gap between Tortu and the others, instead two remain close to him, so one wonders whether Tortu is doing badly or the others very well. At the finish it turns out that the answer is the former: 20.72. The announcer calls for applause for Tortu, but you can see that he just wants to disappear. The others were not so close either, the second doing 20.97. Then came the 400 metres, the only races where the favourites were not Italian, and in fact the Dutchwoman De Witte won in the women's race and the American Stewart in the men's one, with Aceti first Italian in 46.05. Before the climax came the women's 100 metres, where De Masi improves again and wins in 11.26.






This brings us to the men's 100: everyone on their feet. Of all the races I took photos of the final straight, more or less successful, but not this time, according to the motto ‘you either live or shoot’. Ali gets off to a better start, but Jacobs catches him up and wins, although not by much. The time is 10.07, so he improves, but the  Italian ladereof the year remains Ali. I hear shouts of enthusiasm for ‘Matteo’ with a strong Sicilian accent, so I realise both that, in addition to Ali, Melluzzo had also finished close to Jacobs (and in fact he does 10.13), and that Melluzzo's family is next to me. His mum says that he lives in Syracuse and trains in Catania. Everyone compliments her, including me.


On the way out I meet Mangione: I congratulate her and tell her what I wrote earlier about the third Italian at 23.16. She answers me that by now for a 200 specialist it would be an ordinary time, but she is satisfied in a 400 perspective.

 

The European Championships are 21 days away, and I really can't wait

 

 

 

Roma Sprint Festival (18-05-2024)

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Stavolta arrivo in zona abbastanza facilmente (anche se rischio un frontale: pensavo di aver ragione, poi ho scoperto di avere torto) e anche il parcheggio si trova abbastanza vicino, Il problema adesso è trovare l'ingresso: non sono mai stato a una manifestazione allo Stadio dei Marmi con ingresso a pagamento, non so da quanti anni non se fa una (c'ero stato per partecipare a una manifestazione con mia figlia, peraltro con esito disastroso). provo all'angolo prima del palazzo del CONI, ma scopro che è un ingresso per accrediti, vedo entrare degli atleti delle Fiamme Gialle. Mi dicono di andare "all'obelisco", intendendo i cancelli dell'Olimpico. C'è una coppia prima di me, che, chiede se sia davvero quella l'entrata visto che subito dopo il cancello c'è una fila di bidoni della spazzatura, ma lo è.

L'ingresso vero e proprio, col controllo biglietti è accanto all'Olimpico. A fianco c'è il banco del ritiro pettorali: vedo entrare un gruppo di atleti, tra cui Ali. Non si possono portare bottiglie d'acqua né,  borracce, come fossimo tifosi di calcio (o di tennis, visti i recenti avvenimenti) e dire che fa caldo (anche se non come martedì) e, per quello che ho visto, nessuno vende bevande all'interno dello stadio: verso la fine la sete si farà sentire. All'ingresso c'è un "official point" di Jacobs, che non so cosa distribuisca e data la coda, non approfondisco. L'ingresso è all'altezza dei 200 metri (e ci metto un po' a capirlo, visto che c'è un arrivo anche lì): devo quindi fare un mezzo giro per arrivare nella zona dell'arrivo, dove sarebbe il mio posto. Uso il condizionale perché in realtà nessuno controlla che uno si sieda al suo posto (i posti non sono numerati, ma c'erano aree diverse con prezzi diversi): avevo il biglietto del livello più alto (non voglio dire "il più caro" perché i prezzi erano comunque accessibili, molto meno dei biglietti più economici delle Olimpiadi), ma avrei potuto prendere il più economico e sedermi alo stesso posto. Di passaggio incontro Galvan con la bambina Rachele.



La tribuna all'altezza degli ultimi 50 metri è quasi completamente piena, mentre nel  resto dello stadio non c'è quasi nessuno. Trovo comunque posto in seconda fila. Non ho mai visto un meeting di alto livello da così vicino, e del resto sarebbe quasi impossibile  (almeno per le gare su pista) visto che in pochi campi la pista è così attaccata alle tribune, non ci sono nemmeno le pedane dei salti in estensione. Sono le 16,50: mi sembrava di ricordare che ci fossero ancora gli 80 metri cadette, ma li hanno fatti prima: si parte alle 17,10 con la 4X100 femminile giovanile. Nel frattempo c'è Ludo, la mascotte degli Europei, balla sul rettilineo e fa foto coi bambini. Anche gli atleti, compresi Jacobs e Tortu, si riscaldano sul rettilineo e salutano il pubblico. Prima di cominciare, suonano l'inno nazionale e raccomandano di cantarlo: considerato il numero di spettatori, si sente abbastanza forte.




Si parte, come dicevo, con la 4X100 femminile, con le nazionali U20 e U18 e tre squadre di società locali. L'attrazione è la Valensin nella squadra U18: gareggia in seconda frazione e fa impressione, si vede subito che di un'altra categoria. Passa il testimone davanti alla squadra U20 e la sua squadra lo rimarrà fino alla fine, Chiude in 44.99, che a occhio mi sembra un record italiano, ma aspettano un po' prima di confermarlo. C'è poi la gara maschile, anche qui con le due nazionali giovanili e stavolta quattro formazioni locali. Qui la squadra U20 vince nettamente con un buon 39.76, ma scoprirò dopo che sono stati squalificati e che dietro di loro la squadra U18 ha fatto il record italiano con 40.90: dovrò leggerlo, nessuno annuncerà il risultato.




Mi credevo come sarebbe stato un meeting di sole corse: effettivamente ci sono tanti tempi morti, che vengono riempiti con musica e balli della mascotte. A un certo punto lo speaker organizza un'onda e parla della "tribuna Tevere" e ci metto un po' che intende quella del rettilineo finale, visto che in realtà siamo perpendicolari al Tevere. Si arriva alla prima gara individuale, i 200 donne, con la Dosso e ancora la Valensin. Come previsto, la Dosso parte fortissimo, poi cala, ma mantiene il primo posto, mentre Valensin e Mangione lottano per il secondo, Vedendo il tempo della Dosso (23.12, poi corretto a 23.10) e com'era vicina la Valensin, si capisce che questa ha fatto il record italiano allieve. Invece era ancora più vicina di quanto sembrasse dalla mia posizione: 23.15, che batte anche il record juniores. C'è anche il 23.16 della Mangione, ottimo soprattutto per una quattrocentista, ma nessuno lo nota: ci rimango male per lei. La terza italiana fa 23.16, senza neanche che fossero presenti tutte le migliori: 4-5 anni fa sarebbe sembrato incredibile, oggi passa inosservato.



C'è poi la gara maschile, dove ci dovrebbe essere un divario enorme tra Tortu e gli altri, invece due gli rimangono vicini, per cui ci si chiede se stia andando malissimo Tortu o benissimo gli altri. All'arrivo si scopre che la risposta è la prima: 20.72. Lo speaker sollecita applausi per Tortu, ma si vede che lui vorrebbe soltanto sparire. Anche gli altri non erano poi così vicini, il secondo fa 20.97. Ci sono poi le gare dei 400, le uniche dove i favoriti non sono italiani, e infatti vincono l'olandese De Witte tra le donne e l'americano Stewart tra gli uomini, con Aceti primo degli italiani in 46.05. Prima del clou ci sono ancora i 100 femminili, dove la De Masi si migliora ancora e vince in 11.26.





Si arriva così ai 100 maschili: tutti in piedi. Di tutte le gare ho fatto foto del rettilineo finale, più o meno riuscite, ma stavolta no, in base al motto "o si vive o si filma". Ali parte meglio, ma Jacobs lo recupera e vince, anche se non di molto. Il tempo è 10.07, quindi si migliora, ma il miglior italiano dell'anno rimane Ali. Sento urla di entusiasmo per "Matteo" con forte accento siciliano, quindi mi accorgo sia che, oltre ad Ali anche Melluzzo era rimasto attaccato a Jacobs (e infatti fa 10.13), sia che vicino a me c'è la famiglia di Melluzzo. La mamma racconta che vive a Siracusa e si allena a Catania. Tutti le fanno i complimenti, me compreso.




All'uscita incontro la Mangione: le faccio i complimenti e le dico quello che ho scritto prima sulla terza italiana a 23.16. Lei mi risponde che ormai per una duecentista sarebbe un tempo ordinario, ma lei è soddisfatta in vista dei 400.

Mancano 21 giorni agli Europei, e non vedo proprio l'ora.

mercoledì 15 maggio 2024

Internazionali d'Italia di tennis (14-05-2024)

 Anche quest'anno sono stato troppo ottimista sui tempi per arrivare al Foro Italico (rileggendo il post di allora mi sono ricordato che l'anno scorso era andata anche peggio), in compenso la ricerca del parcheggio va un po' meglio del previsto (ma ho pur sempre parcheggiato ad almeno 1,5 km di distanza, L'ingresso è abbastanza rapido: alla fine sono dentro verso le 11,40. Visto tutto quello che si era detto sulla febbre del tennis italiano (per quanto sgonfiatasi dopo la rinuncia di Sinner) e le foto del weekend, ero convinto di trovare una ressa da non riuscire a camminare, invece c'è anche meno folla degli altri anni. Certo, non ci sono italiani in singolare, ma di anni senza italiani protagonisti ne abbiamo visti tanti (ok, gli altri anni il torneo durava solo una settimana e quindi al martedì o anche al mercoledì qualcuno c'era ancora). Poi, anche se Sinner ci fosse stato, non l'avrei certo visto, l'avrebbero messo nel serale.



Ho preso il posto dal lato opposto rispetto agli altri anni, per evitare di dover fare il giro attorno al Centrale per aggirare il corridoio d'ingresso dei giocatori: scoprirò poi che il problema non c'era più perché il corridoio è stato abolito, sostituito da un ponte. Entro che è appena iniziato il secondo set tra Fritz e Dimitrov, stavolta mi fanno entrare anche a scambi in corso. Arrivo alla mia fila, la 17, boccheggiando (le scale sono molto ripide) e mi siedo al primo posto: vedo che il mio sarebbe molto più in là e darei troppo fastidio ad andare fin lì. Ci sono molti vuoti, soprattutto dal lato opposto al mio, quello verso il Pietrangeli (inteso come campo), che invece è affollatissimo per l'incontro di doppio di Bolelli-Vavassori (che vinceranno). Si vede qualche bulgaro (anche una famiglia nella fila davanti a me) e in generale il pubblico sembra più per Dimitrov,

Il secondo set è molto bello: tanti colpi vincenti. Dimitrov sciupa una palla break sul 2-1: smash fuori con campo apertissimo. Fritz serve a 210-220 senza dare neanche l'impressione di forzare, Quando si arriva all'epilogo del set sono combattuto tra il desiderio che la partita continui e quello di andare a mangiare (sono quasi le 13), ma quando si arriva al tie-break tifo decisamente per il terzo set. Nel tie-break, però, il livello cala: ci sono molti più errori che colpi vincenti, soprattutto in occasione dei set e match point. Finisce 13-11 per Dimitrov: si va quindi al terzo set, che però non sarà paragonabile al secondo. Dimitrov perde il servizio al terzo game con una serie di errori, poi Fritz rischia di regalargli il controbreak, ma poi Dimitrov perde ancora il servizio dopo tre doppi falli (e l'unico punto fatto servendo la prima come fosse una seconda). A questo punto spero che l'incontro finisca il prima possibile, e così è: 6-1. Si fa sentire anche il caldo, meno male che stavolta ho tutto l'equipaggiamento necessario: cappellino, occhiali e crema solare. Prima di andare vedo che cambiano la rete e per un attimo mi chiedo perché, poi mi ricordo che il torneo femminile ha altri sponsor.




Naturalmente c'è coda in tutti gli stand gastronomici: provo ad andare a quello di Eataly all'ingresso,, ma vedendo coda anche lì, non provo neanche ad entrare. Di passaggio incontro i Carota Boys, che raccontano di come siano partiti la mattina presto. Rispetto agli altri anni, gli stand gastronomici sono più banali, non ci sono specialità regionali. Alla fine prendo un pezzo di pizza bianca al prosciutto crudo, e non devo neanche aspettare tanto.


Mi accorgo che nel frattempo è già finito il primo set dell'incontro Swiatek-Keys, quindi mi affretto a tornare al campo, senza nemmeno andare prima in bagno, nel timore che la partita finisca presto. Stavolta mi fanno aspettare all'uscita del tunnel: riesco comunque a vedere il gioco, siamo nel primo game del secondo set e la Keys avrà anche una palla break. Entro al cambio campo dell'1-0: visto che la pausa è breve (il primo set era finito con punteggio pari) mi siedo al primo posto che trovo, in prima fila, accanto a una famiglia polacca, Al cambio successivo salgo un po', ma non arrivo alla mia fila, mi fermo alla 10, tanto di posto ce n'è. Ci sono molti più vuoti che nel primo incontro: il primo anello sarà pieno poco più di metà, Si notano tanti polacchi. Il secondo set è molto più equilibrato del primo: la Keys ha un game no sul 2-1 e subisce il break che sarà poi decisivo, ma per il resto sarà la Swiatek (che serve tra i 175 e i 190, velocità che quando hanno cominciato le rilevazioni erano buone per un uomo) a faticare di più a tenere il servizio. Finisce 6-3





Noto con piacere che l'incontro di doppio di Errani-Paolini sul Pietrangeli è ancora in corso e spero di vederne il finale, ma vedo che è impossibile entrare: c'è già una lunga fila in attesa e non ci sarò certo tanta gente che uscirà nel momento decisivo. Lo guardo quindi sul maxischermo sulle pareti esterne del Centrale: le immagini arrivano però con un certo ritardo, quindi l'esito dei punti ci viene anticipato dalle reazioni del pubblico. Le italiane perdono il secondo set, ma poi vincono il long tie break decisivo.



Il tempo di mangiare ancora qualcosa e di andare in bagno (solita coda) e sul centrale è già finito il primo set tra Zverev e Borges. C'è più gente rispetto al secondo incontro, più o meno come nel primo: per trovare un posto libero vicino al corridoio devo arrivare quasi alla mia fila. Si vedono, e soprattutto si sentono, un po' di portoghesi, ma anche qualche tedesco. Sono molto stanco, fatico a seguire la partita, che comunque è di buon livello, ma un po' monotona, giocata tutta di potenza. Zverev vince anche il secondo set, 7-5.






Finito il programma sul Centrale, rimane ancora l'incontro tra Hurkacz e Baez sul Pietrangeli, ma anche questo è inaccessibili, in tanti rimangono in attesa di entrare. Perché certo, rispetto agli altri anni c'è meno gente, ma si gioca anche su meno campi. Non mi resta quindi che andare, ma prima faccio un giro nelle parti del complesso che non ho ancora visto, come i campi 1-6, dove negli anni ho visto tanti incontri, ma quest'anno ospitano solo allenamenti, e il camion di RTL. 


Prossimo appuntamento sabato sempre in zona, per il Rome Sprint allo Stadio dei Marmi.