giovedì 31 ottobre 2024

Empoli - Inter (30-10-2024)

     Incredibile a dirsi: arrivo fin troppo presto. Arrivato in zona stadio, vedo uno scorcio di tribune e noto che sono quasi vuote, per cui decido di fermarmi in un bar. Dopo la sosta, arrivo davanti ai cancelli verso le 17,20: prima di mettermi in coda vedo arrivare il pullman dell’Inter, pensavo che le squadre arrivassero con un po’ più di anticipo. Sono nella stessa tribuna dell’anno scorso, che però stavolta è considerata “settore ospiti”, anche se non è isolata dal resto dello stadio, a differenza della curva vicina. In realtà a Empoli più di metà dello stadio si potrebbe chiamare “settore ospiti”, gli interisti sono sempre più dei tifosi di casa.



 La coda per il primo controllo di biglietti e documenti scorre rapidamente. Subito dopo c‘è il controllo zaini: l’addetto mi dice di “tirare fuori le cose” e io tremo perché ne ho tantissime: mi sono portato un cambio nel caso perdessi l’ultimo treno. Fortunatamente si accontenta che ne tiri fuori un paio e che lo rassicuri di non avere bottigliette d’acqua, poi mi lascia andare. Dura invece di più la coda ai tornelli: per un po’ restiamo fermi e non si capisce dove sia il problema. Solo quando decidono di aprire un altro varco con controllo manuale la coda si sblocca: io rimango nella fila del tornello, dov’è rimasta poca gente, e passo subito.

Per entrare ci sono voluti una ventina di minuti: sono dentro verso le 17,45. La mia fila è la B, quindi è facile da individuare, e peraltro ricordavo da quando avevo comprato il biglietto di essere in seconda fila. Per chi aveva una fila un po’ più alta era più complicato, visto che la lettera non si trova scritta da nessuna parte: sentirò tanti che la cercano. Il mio settore è ancora in gran parte vuoto, e la tribuna di fronte lo è ancora di più. Passate le 18, la situazione non è cambiata di molto, tanto che mi chiedo se si riempirà: eppure quando ho comprato il biglietto sembrava ne fossero rimasti pochi. Alla fine si riempie quasi del tutto, ma rimangono dei posti vuoti nella mia fila e anche negli angoli sia della tribuna principale, sia della curva interista.




Sono proprio davanti alla postazione a bordo campo di DAZN: tra i commentatori riconosco Pazzini. Scopro però di avere la vista ostruita da quella che all'inizio mi sembra una panchina, ma poi scoprirò essere un'altra tribuna (le panchine sono più al centro e soprattutto più piccole). Non vedo buona parte della linea laterale (ma gli angoli sì). Comunque sono all'altezza del limite dell'area, più in centro di tante altre volte. Nel prepartita suonano "Sarà perché ti amo" e gli interisti cantano un inno a Lautaro, ma a me la canzone, dopo la serata di Budapest, fa pensare soprattutto a Tamberi. Poco prima dell'inizio lo speaker dà la formazione solo dell'Empoli (e si sentono più gli insulti degli interisti che gli applausi degli empolesi), per di più in ordine di numero: considerato anche la maggior parte dei giocatori mi sono sconosciuti, per capirla dovrò rileggermela.

Si parte: nel primo tempo dal mio lato attacca l'Empoli. Posso quindi capire subito la formazione dell'Inter: c'è meno turnover di quanto mi aspettassi. Nei primi minuti, l'Inter attacca, ma non è mai pericolosa: il primo tiro in porta, comunque non insidioso, è dell'Empoli. Ho un po' più paura qualche minuto dopo, quanto Gyasi manca l'aggancio da pochi passi. Poco dopo, sul fronte opposto, colpo di testa in mischia, non si capisce di chi, e miracolo del portiere empolese. Mi ero accorto pochi minuti prima che nella tribuna accanto c'è uno schermo che trasmette le immagini della partita (il tabellone invece, mostra soprattutto pubblicità e qualche volta il tabellino): è solo la seconda volta, dopo la finale della Nations' League, che vedo una partita con le immagini TV in diretta. Cerco quindi di capirci qualcosa dell'azione, ma dalla mia posizione si vede poco: anche la Gazzetta darà prima una versione, poi un'altra.

Verso la metà del primo tempo vedo Darmian che si fa largo in area e prima di cadere riesce a tirare e a segnare. C'è un controllo VAR: chiaramente dalla mia posizione non potevo avere nessun'idea di cosa fosse successo, si parla di un fallo di mano, da quello che riesco a vedere dallo schermo mi sembra non ci sia, invece il gol viene annullato. Al 30' c'è un contrasto sulla trequarti, Thuram va a terra, ma da quello che vedo (male) sembra un normale contrasto di gioco, mi  chiedo addirittura se non sia fallo in attacco. Invece dallo schermo si capisce che è un fallo brutto, e infatti dopo il VAR c'è il rosso. Penso che segnare sia solo una questione di tempo, ma il tempo non sembra venire presto: per tutto il resto del primo tempo non siamo pericolosi. Sono quasi contento: penso che almeno vedrò le azioni decisive da vicino.





Temevo di passare l'intervallo in coda per il bagno, anche perché per arrivarci devo fare il giro dall'ultima fila della tribuna. Invece faccio presto, tanto che per un attimo penso anche di prendermi da mangiare, ma per quello c'è davvero troppa coda. Il secondo tempo comincia con l'Empoli in attacco, tanto che un po' mi preoccupo, ma dura poco: al 6' vedo molto bene il tiro a parabola di Frattesi dal centro dell'area, che sembra alto, invece si infila sotto l'incrocio dei pali. Da allora tutto in discesa: ci sono delle azioni in cui cerchiamo il passaggio quando potremmo tirare e il pubblico si innervosisce, me compreso, ma al 22' Lautaro fa bene a dare la palla indietro a Frattesi, che segna il 2-0. A 10' dalla fine, dopo il 3-0 di Lautaro, la gente comincia ad andarsene: io considero di avvicinarmi all'uscita, per essere sicuro di avviarmi verso la stazione, poi vedo che ho un buon margine e decido di restare fino alla fine e vedere anche un po' di festeggiamenti dopo. DAZN rimonta la postazione nella mia zona e vedo che intervistano Lautaro.





Il mio timore era che, essendo settore ospiti, non ci facessero uscire subito: avevo un margine di circa mezz'ora per riuscire a prendere il treno e rientrare in serata. Dopo aver visto che non eravamo solati dal resto dello stadio, lo ritenevo molto improbabile, e infatti la curva viene fatta uscire dopo, ma noi possiamo andare subito. Faccio anche in tempo a prendermi da mangiare, poi temo di nuovo di non riuscire a rientrare perché il treno per Firenze è in ritardo, ma scopro poi che quello da Firenze a Roma lo è ancora di più: arriverò a casa poco prima delle 2.

mercoledì 23 ottobre 2024

Roma - Inter (20-10-2024)

 Alla bella età di 56 anni, mi trovo per la prima volta a fare il tifoso in trasferta nel settore ospiti, e mi chiedo come sarà. Finora ci ero stato solo una volta, sempre all'Olimpico, per accompagnare un mio amico in un Roma-Torino di Coppa Italia. Avevo avuto un trattamento da tifoso in trasferta anche in una giornata dei Mondiali di Atletica 2013 a Mosca, nel senso che mi avevano fatto uscire molto dopo la fine della sessione, ma scaglionavano soltanto le uscite, non che il mio settore fosse particolarmente a rischio.

Scelgo di andare in macchina per evitare contatti coi tifosi avversari. Le istruzioni ricevute per e-mail suggerivano di arrivare in zona stadio almeno 90 minuti prima, e io le rispetto al minuto: sono dietro l'Olimpico alle 19,15 (l'inizio è alle 20,45). Peccato però che sia subito costretto ad allontanarmi, non lasciano andare verso i parcheggi. Qualcuno parcheggia sul bordo della strada, e se non fossi dal lato opposto lo farei anch'io (scoprirò alla fine che sarebbe stata una pessima idea). Arrivati all'altezza dell'ingresso del tennis, ti costringono ad allontanarti ancora, non lasciano svoltare verso lo stadio. Mi trovo quindi a cercare parcheggio in una zona che non conosco: immaginavo che l'avrei trovato lontano, ma mi ero preparato a cercarlo dalla parte opposta, che conosco meglio. Trovo un posto irregolare (fermata del bus) e considero di lasciarla lì, ma vedo che Google mi dà 2,8 km dallo stadio e quindi decido di provare ancora. Alla fine trovo un posto regolare a 2,2 km (sempre secondo Google).

Mi incammino chiedendomi quale sarà la distanza effettiva, che chiaramente dipende dall'ingresso. Nell'ultimo tratto prima del cancello del settore ospiti ho un po' di paura, in quanto il fatto stesso di dirigermi verso il settore ospiti mi identifica come tifoso in trasferta. Arrivo davanti al cancello poco prima delle 20: la distanza era poco meno di 2 km. Davanti al cancello c'è un mucchio selvaggio: tante persone in pochi metri, tutto sembra tranne che una coda. In ogni caso, non si va avanti: passa un quarto d'ora prima che lascino ancora entrare, ma una volta aperto, scorre subito. Primo controllo biglietti, poi perquisizione degli steward. Subito dopo si capisce perché ci tenevano fuori: al tornello c'è una coda che prende una metà dello spazio tra questo e il cancello. Va anche lentamente: molti cominciano a temere di vedere la partita cominciata. Arrivato in vista dei tornelli, vedo che molti hanno problemi, soprattutto quelli che hanno il biglietto sul telefonino. A volte bloccano anche gli accessi perché c'è coda alle perquisizioni.




Passo il tornello (al primo colpo) verso le 20,35. Nuova perquisizione degli steward in stile aeroporto: mi fanno anche svuotare le tasche, mai successo nel campionato italiano. subito dopo c'è la polizia, che però mi lascia andare subito, controlla soprattutto gli zaini. Per arrivare al nostro settore dobbiamo ancora girare attorno alla curva. Manca poco: tra mangiare e andare in bagno c'è tempo per fare al massimo una cosa, avrei più urgenza della prima, ma scelgo la seconda perché c'è meno coda.

Il mio posto è nella fila 52, ma non è poi così in alto: all'ingresso si è già alla 41. Trovo il mio posto occupato e non c'è tempo di discutere, la partita sta per cominciare e comunque, dall'altro lato del corridoio c'è un mini settore quasi completamente vuoto. Tranne forse qualche posto in alto, è l'unica zona libera, e la situazione è simile nel resto dello stadio: in tutte le tribune, c'è qualche vuoto solo negli angoli. In realtà è la Curva Sud che si presenta completamente vuota, ma per protesta contro la dirigenza: uno striscione annuncia che entreranno 15 minuti dopo.




Si parte: dal mio lato attacca la Roma. L'Inter ha subito un occasione con Thuram, poi prende un palo con Mikhtaryan, ma poi non succederà gran che per il resto del primo turno. Dall'altro lato i brividi sono prima per la costruzione dal basso, nonostante il pressing dei giallorossi, poi per un cross che Sommer non trattiene e finisce sul palo. Si infortunano prima Calhanoglu, poi Acerbi: rimangono tre sostituzioni, e andranno fatte tutte insieme. Intanto sugli spalti gli ultras romanisti mantengono la promessa di entrare al 15': è così strano vedere un settore dello stadio riempirsi così rapidamente, ci mette circa 5'.  Esporranno tanti striscioni su morti, ma anche uno su una nascita. Tanti, in particolare, riguarderanno la morte di un ultrà del Foggia: ce ne sarà anche uno in Curva Nord. Nel mio settore tutti rimangono in piedi: solo io (assieme a qualche mio vicino) approfitto dei vuoti davanti a me per sedermi stare un po' seduto.




Allo scadere del 45' comincio a scendere, in modo da uscire subito alla fine del primo tempo e arrivare prima al chiosco, per prendermi da mangiare. Il chiosco è abbastanza vicino, ma c'è già ressa, per cui penso che o rimango digiuno o perderò buona parte del secondo tempo. Dopo 5 minuti sono già in seconda fila (che non vuol dire avere solo una persona davanti!) per cui comincio a sperare di farcela. Quando è quasi il mio turno, sento dire che è ricominciato: alla fine rientrerò a 4'49" del secondo tempo. Trovo il mio vecchio posto occupato, devo spostarmi una fila più in alto e più verso la barriera: sul lato lontano del campo, quello dove adesso attacca la Roma, la vista è un po' ostruita.

L'Inter comincia male il secondo tempo, la Roma è quasi sempre in avanti, anche se non è mai davvero pericolosa. Quando comincio a pensare che si mette male, discesa di Frattesi, che potrebbe tirare, ma crossa e l'occasione sembra sfumare, invece la palla arriva a Lautaro che segna. Per il resto della partita la Roma attacca di più, ma l'Inter ha le occasioni migliori in contropiede. Penso che non ci sarà tanto recupero, anche perché le interruzioni per sostituzioni sono state solo quattro, e infatti sono 4 minuti. Al 93' cerchiamo ancora il gol invece di tenere palla, ed è proprio su questa palla persa che la Roma torna in attacco ed ha la migliore occasione della partita. Comunque finisce subito dopo: 1-0, restiamo secondi.




A partita finita scopro che qualche interista c'era anche nella Monte Mario. Lo stadio si svuota, ad eccezione del nostro settore: quanto dovremo aspettare? Nel frattempo si fanno foto, tra cui quella del mio club, i Belli de Roma (a cui non posso unirmi, sono troppo lontano). Alle 23 il resto dello stadio è vuoto, ma immagino che ci faranno aspettare ancora un po', e infatti usciamo alle 23,30. Una volta usciti, non siamo nemmeno liberi di andare dove vogliamo, ma dobbiamo dirigerci verso la Farnesina, dove ci sono i pullman per chi viene da fuori. Temevo che ci avrebbero fatto girare attorno al ministero, che per me avrebbe significato tanta strada in più, ma per fortuna poco prima del palazzo ci lasciano liberi. Meno male che non ho parcheggiato dietro lo stadio, avrei dovuto girarci tutt'attorno.








Mi vengono in mente tante cose da migliorare per la prossima volta: partire presto, fare un'altra strada... ma non sono neanche sicuro che ci sarà una prossima volta (alla fine credo di sì, ne vale sempre la pena).