sabato 27 gennaio 2018

NFL Pro Bowl - 1° giorno: allenamenti

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Alle 10,45 prendo la navetta per l'ESPN Wide World of Sports Complex. Pensavo di trovare una folla, invece siamo in 5. Al campo invece la folla c'è, anche se qualche posto libero in tribuna rimane. Sono tra i pochi a non indossare la maglia di un giocatore, presente o passato: vi sono anche maglie storiche, da Dan Marino a Singletary, persino Atwater. La squadra più rappresentata sono i Seahawks, seguiti dagli Steelers, poche invece le maglie della franchigia più vicina a qui, i Tampa Bay Buccaneers (Tampa è a circa 130 km). Io indosso una maglia celebrativa dei 49ers degli anni '80, che non mettevo da oltre 20 anni.

Seguo l'allenamento dell'NFC. Prendo posto nella tribuna scoperta, un po' meno affollata. C'è un signore, di origine asiatica, con una maglia dei 49ers, che mi saluta. Fa caldo, anche in maglietta, tanto che a momenti rimpiango di non essere venuto in pantaloncini. Si parte con qualche lancio di riscaldamento: quando si comincia a fare un po' più sul serio la velocità si sente. Visti tra di loro, i giocatori non sembrano così enormi, neanche gli uomini di linea: Kamara sembra anche esile per essere un RB. Quando si avvicineranno al pubblico, invece, le dimensioni si noteranno.

Attacco e difesa provano gli schemi separatamente. Nell'attacco, prima lancia il QB schierato nell'azione, poi anche gli altri due QB lanciano una palla ciascuno (ovviamente a ricevitori diversi). Nella difesa, alcuni ragazzini fanno la parte dell'attacco. Si passa poi allo scrimmage, naturalmente senza contatti: l'attacco completa quasi sempre i suoi giochi, solo nel finale la difesa mette a segno un intercetto.

Alla fine dell'allenamento, annunciano che i giocatori sarebbero stati a disposizione per 20 minuti. Si fermano prima a firmare autografi alcuni giocatori minori, come il CB Slay, poi si sparge voce che ci sia Drew Brees e la folla va alla sua caccia: io non riesco a vederlo. Vedo invece Russell Wilson: c'è una gran ressa intorno, lui cerca di mettere ordine, dice qualcosa che nessuno scolta, poi se ne va.

Il pubblico può cimentarsi in una serie di esercizi, dalla corsa sulle 40 yards (dove si corre a fianco della sagoma di un giocatore che fa 4,52), a prove di precisione di calcio e di lancio, a un percorso a ostacoli. Ce n'è anche uno di ricezione, con 5 prove: "sideline", "over the shoulder", "leaping", "one-hand" e "diving". Un signore non molto più giovane di me e dall'aria non proprio atletica riesce in tutte. Io non oserei cimentarmi nemmeno se fossi in gran forma, figuriamoci adesso che non sto neanche molto bene.

Pensavo di rientrare con la navetta delle 15,15, ma non la trovo, perché parte da un punto diverso da quello dove ci aveva lasciati. Mi tocca quindi prendere quella delle 16,15. Approfitto per tornare al palazzetto del centro ESPN, dove si svolge il campionato di Madden '18 (e-football). Ogni giocatore rappresenta una squadra, oggi giocava la NFC, domani l'AFC. In questi due giorni si disputano due turni eliminatori, che qualificano 8 finalisti, che si giocheranno il titolo a Minneapolis prima del Super Bowl. L'inizio è previsto alle 16, ma non riesco a vederlo: devo andare che stanno ancora facendo le presentazioni. Devo anche affrettarmi, perché la vigilanza mi fa fare un giro largo. Sulla navetta sono solo.

Domani si replica, ma stavolta guarderò l'AFC.








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