lunedì 30 settembre 2019

Mondiali di Atletica a Doha - 3^ giornata (29-09-2019)

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Mi attardo a scrivere il racconto di sabato e arrivo allo stadio poco prima delle 20. Riesco ad entrare subito prima che inizi la prima gara, l'asta femminile. Non sono sicuro di essermi seduto nel posto giusto perché i settori sono chiamati in un altro modo, rispetto a quanto scritto sul biglietto e non vedo scritto il numero della fila, ma i vicini mi garantiscono che è la mia. Sono in una posizione bellissima: proprio in linea con l'arrivo: è il vantaggio di non essere un mondiale affollatissimo. quando mi ricapita? Qualche fila davanti c'è un folto gruppo di giamaicani: quando suonerà l'inno giamaicano (per Gayle) lo si sentirà cantare, quando suonerà quello americano no, anche se credo che nello stadio gli americani fossero sempre più dei giamaicani. Sono anche seduto vicino alle postazioni di telecronisti: cerco gli italiani, ma non li vedo. Poi mi accorgo che quelli più vicino a me non hanno microfoni e quindi devono essere i giornalisti: i telecronisti sono un settore più in là.


 Si comincia con l'asta: le finaliste sono 17 e la progressione è molto rapida: la seconda quota è già a 4,70, la terza a 4,80. Non è detto che ciò acceleri molto, perché la conseguenza è che nessuna passa nessuna quota. Il livello rimane altissimo: in 12 superano i 4,70, in 6 i 4,80. Arrivano in 3 a 4,95: Sidorova e Morris, che non hanno mai sbagliato, e la Stefanidi, che si è lasciata due tentativi da 4,90. Vince la Sidorova, che li supera all'ultimo tentativo. Il tabellone mostrerà sempre la situazione, salto per salto: bello per un cultore dei salti in elevazione come me, ma per farlo trascurano altre gare, come il triplo.

Ci sono poi le batterie dei 200. Infantino perde contatto ai 150 e arriva staccato, Desalu manca di poco la qualificazione diretta: è il secondo ripescato, su tre, e mancano due batterie. Nella penultima si inserisce uno, nell'ultima il quarto è abbastanza vicino ai primi e comincio a temere, ma non lo supera.

Dopo i 200 vado a prendermi da mangiare: stavolta c'è un bar dentro lo stadio, subito fuori dalla tribuna, anche se non ha molta scelta. Rientro per la premiazione del lungo. Le premiazioni sono fatte con bandiere virtuali, lo trovo orribile



Mentre ero al bar ci dev'essere stata anche la premiazione del martello femminile: la medaglia d'oro, DeAnna Price viene a sedersi tra il pubblico e abbraccia tutti (anche me). E' stata veramente splendida: finalmente una che apprezza gli spettatori comuni, e li coccola anche: rimarrà il mio idolo per tutto il resto della sua carriera!




Ci sono poi le semifinali dei 100 femminili e degli 800 maschili. In questi ultimi si vedono anche dei tifosi di casa, essendo impegnato un qatariota. Gli 800 sono forse è l'unica gara dove sento un po' la mancanza dl binocolo, sono in una posizione talmente buona che vedo bene quasi tutto. Si arriva poi alla finale della staffetta mista, dove gli USA scendono sotto i 3'10" (non molto più di quanto facesse la nostra nazionale maschile qualche anno fa…) e la Polonia tenta la sorpresa schierando prima gli uomini: rimane in testa fino a metà della quarta frazione, poi viene risucchiata.







C'è anche il salto triplo, altra gara di livello stratosferico, che purtroppo non riesco a seguire molto, essendo dall'altro lato (con l'atterraggio coperto dalla barra metrica): anche sullo schermo non si vedranno molti salti. Taylor parte con due nulli, al terzo si salva e al quarto spara 17,86. Poi si migliorerà ancora, ma io non lo vedrò perché la concomitanza con la marcia mi costringe a uscire prima.

Esco verso le 22,50, rinunciando alla finale dei 100 femminili e agli ultimi due salti del triplo, e mi dirigo verso la Corniche per la marcia. Quando vedo delle atlete scaldarsi (come se ce ne fosse bisogno…) vorrei scendere, ma il tassista insiste che può portarmi più vicino, e alla fine ha ragione: stavolta arrivo alla zona di gara abbastanza rapidamente, nonostante un'altra deviazione imposta dalla vigilanza.

Arrivato, scopro che la gara è stata rinviata alle 24. Penso che sarei potuto uscire un po' più tardi, ma comunque non avrei potuto vedere la finale dei 100, anche perché sarebbero usciti tutti e sarebbe stato più difficile trovare un taxi. Fa ancora caldo umido, forse un po' meno di eri, ma in compenso rimarrà così per tutta la gara. Stavolta avevo fatto scorta di acqua, ma poi l'ho lasciata in albergo (sono incorreggibile, lo so). C'è un po' più gente di ieri, anche spettatori comuni, soprattutto cinesi. Hanno pure tolto il piedistallo su cui ieri ci si poteva sedere. Incontro il marciatore neozelandese Quentin Rew, 11° ieri, e gli chiedo come ci si sente il giorno dopo: risponde "E' dura". Conosco anche una cppia di tifosi del Guatemala, anche se solo lei è veramente guatemalteca (ma non si sente)


La Palmisano perde contatto già al secondo chilometro, ma per un po' rimane sempre a pochi secondi, tanto da far sperare che sia una posizione d'attesa. Invece al 9° chilometro si stacca seriamente, anche se recupera in termini di posizioni. Per un po' sembra in grado di arrivare almeno nelle 8, ma poi perde contatto anche dal secondo gruppo e chiuderà 13^. Vicino a me l'allenatore di una canadese e un'americana, che sono tra e ultime, ma lui continua a dir loro che stanno andando bene. Effettivamente l'americana, dopo essere stata a lungo ultima, riuscirà a mettersene 4 alle spalle.

Finisce con un dominio cinese, per la gioia del pubblico presente: per un po' resistono due sudamericane, poi cedono anche loro. Tripletta, che sarebbe stata quaterna senza una squalifica. E dire che noi 3 medaglie in un mondiale non le vinciamo dal 2007...








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