lunedì 25 settembre 2023

Lazio - Monza (23-09-2023)

 Il tram da Flaminio è pieno, si fatica a salire: strano per una partita non di cartello di una squadra che non va neanche benissimo. Poi scopro che c'è anche un concerto al Foro Italico. Infatti di coda all'ingresso ce n'è pochissima, sia al primo cancello, sia ai tornelli: alle 20,15 sono già ai mio posto. Il mio settore è ancora in gran parte vuoto, tutta la parte alle mia sinistra ancora di più, c'è più gente nella Tevere alla mia destra e nella Curva Nord.




Poco dopo il mio arrivo finisce il riscaldamento e cominciano ad annunciare le formazioni. Prima danno quella del Monza in modo completamente piatto e in ordine di numero (il centravanti è il quarto), quindi non si capisce niente, Quando è il momento di quella della Lazio, scendo a incontrare il mio vecchio amico laziale, con cui ho visto il primo Lazio-Inter nel 2000, quindi me la perdo: sento alla fine che annunciano Immobile 6-7 volte. Quando sto tornando al mio posto, vedo qualcuno con un trancio di pizza e decido di prenderlo anch'io, prima pensavo di non aver fame.

Quando torno al mio posto, mancano pochi minuti e stanno cantando l'inno. Dopo ci sarà anche una versione di "My way", cantata al buio che mescola versi dell'originale con versi sulla Lazio. Lo stadio si è abbastanza riempito, la Curva Nord è quasi completamente piena. la Tevere anche, ad eccezione dei settori più verso sud, dal mio in poi, Sono invece deserte Tribuna Monte Mario e Curva Sud. I tifosi monzesi si disperdono nel settore ospiti e sembrano non esserci quasi: all'inizio della partita si raggrupperanno nelle prime file e si vedrà che sono almeno 200. Prima di cominciare ci dovrebbe essere il minuto di silenzio per Napolitano, ma di silenzio ce n'è ben poco: si sentono prima fischi, poi anche applausi, dopo pochi secondi si preferisce chiuderla lì e cominciare.





Si parte. L'anno scorso sembrava una gara a senso unico, partivo con l'idea che ogni minuto che il Monza resisteva era tanto di guadagnato, adesso è davanti in classifica. Nel primo tempo, il Monza attacca dal mio lato. Dopo un paio di azioni da ciascuna parte, Izzo cerca di fermare Zaccagni che entra in area: cadono entrambi, ma è rigore. Dal poco che avevo visto, effettivamente mi era sembrato. Tira Immobile e segna. A differenza dell'anno scorso, il Monza in svantaggio dopo soli 12', ma si capisce subito che non è finita: i brianzoli si fanno subito sotto e arrivano in area abbastanza facilmente. Intorno al 20' Colombo (così mi era sembrato, leggerò poi che era Gagliardini) potrebbe tirare, ma preferisce servire Mota Carvalho, che segna, ma è in fuorigioco. Il gol arriva al 31', con un'azione manovrata che libera al centro dell'area il tanto vituperato (quando giocava nell'Inter) Gagliardini, Esulto a bassa voce, ma penso che nel silenzio dello stadio (a parte il settore ospiti, che è dal lato opposto al mio) mi si noti lo stesso, comunque nessuno reagisce. Dietro di me c'è un gruppo che parla una lingua che sembra tedesco, ma non lo è, o almeno spero, visto che non capisco una parola (il tedesco dovrei capirlo). Li sento nominare Isaksen, quindi forse sono danesi. Solo dopo un po' mi accorgo che la Lazio schiera un giocatore che conosco solo per le liste del fantacalcio, appunto Isaksen, e uno nemmeno per quelle, Guendouzi.



Il primo tempo finisce con un'altra occasione del Monza: colpo di testa di Mota Carvalho fuori di poco. Nell'intervallo approfitto di un vantaggio che l'Olimpico ha rispetto a stadi più moderni come l'Olimpico di Londra o lo stadio dell'atletica di Budapest: i bagni anche nell'anello superiore. Poi mi prendo da mangiare e rientro giusto in tempo per la ripresa. Nel secondo tempo la Lazio ha due occasioni, una all'inizio e una alla fine, entrambe nate da disimpegni sbagliati del Monza. Nella prima, Immobile prende il palo, nella seconda Di Gregorio esce sempre su Immobile e riesce a togliergli la palla. L'attaccante cade, quindi per un bel po' temo il rigore, anche perché l'azione non si ferma, quindi rimaneva il rischio che tornassero indietro col VAR. In  mezzo ci sono tante occasioni del Monza, anche se nessuna proprio clamorosa. A un certo punto, dopo una mischia, la  palla entra e per un po', nel gelo che cade sullo stadio, non si capisce se il gol è valido o no. Non lo è: non capisco il perché, ma per quello che vedo dalla mia posizione, potrebbe essere successo di tutto.




Il pubblico di casa è sempre più sfiduciato: a 2-3 minuti dalla fine del tempo regolamentare comincia a sfollare. Finisce 1-1 e io ho non oso tanto dire che il Monza è andato più vicino a vincere che a perdere: in fin dei conti la Lazio ha preso un palo. Lo dirà invece il mio amico. All'uscita si vede poca gente: forse per la prima volta in quasi 50 anni che vado allo stadio troverò i mezzi meno affollati al ritorno che all'andata. 

E domani mi aspetta Empoli-Inter

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