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Rieccomi. Qualche giorno fa, mentre mi chiedevo da dove cominciare per raccontare le mie memorie, ho letto delle commemorazioni degli Europei indoor di atletica a Milano. Ho deciso quindi di raccontare delle mie esperienze di bambino e adolescente al palasport di San Siro.
Rieccomi. Qualche giorno fa, mentre mi chiedevo da dove cominciare per raccontare le mie memorie, ho letto delle commemorazioni degli Europei indoor di atletica a Milano. Ho deciso quindi di raccontare delle mie esperienze di bambino e adolescente al palasport di San Siro.
Il palasport di San Siro fu inaugurato nel 1976 e fu accolto con grande meraviglia, anche da chi aveva un po' di più dei miei 8 anni. Solo qualche montanaro faceva notare che avrebbe potuto avere qualche problema in caso di neve (lo raccontò Aldo Giordani). Una delle prime manifestazioni che vi si svolsero fu "Giochi senza frontiere". Mi sarebbe tanto piaciuto andare a vederli, ma a casa mi presero per pazzo: mia madre mi disse "non ci andremmo neanche se abitassimo di fronte al palasport". Dissero che era un evento (anche se quella parola allora non si usava) per la TV, cosa indubbiamente vera, solo che il pubblico dal vivo c'era, e quindi ci saranno pur stati dei biglietti in vendita.
Non ricordo quale fu a prima occasione in cui ci andai davvero. Gli sport che andavo a vedere lì erano tre: atletica, ciclismo e basket. Ogni anno vi si disputava anche un torneo di tennis, ma quello non ero mai andato a vederlo: ci sarei andato più tardi, negli anni '90, quando si disputava al Forum i Assago. Per l'atletica mi ricordo le due edizioni degli Europei, che ho saputo recentemente essere state nel 1978 e nel 1982. Della prima mi ricordo soprattutto l'alto femminile, col duello tra la Simeoni e la tedesca occidentale Holzapfel (non c'era la tedesca orientale Ackermann). All'epoca si saltava in silenzio, non c'erano gli applausi ritmati, ma ci facevamo sempre riconoscere: lo speaker dovette invitare a non disturbare la tedesca. Ricordo anche Mennea, che mi sembrava fosse sui 200, invece ho letto che era sui 400, i 200 all'epoca non c'erano neanche. Poi l'asta (ovviamente maschile, all'epoca c'era solo quella) con 4 a 5,45 e 12 tentativi falliti a 5,50, con vittoria del campione olimpico Sluzarski. Ricordo anche la premiazione dell'alto maschile, svoltosi il giorno prima, con l'allora diciannovenne Yashenko, anche lui, come il palasport, destinato a una brutta fine (già, dei campioni che ho nominato la sola Simeoni è ancora viva). Del 1982 ricordo soprattutto le due gare dell'alto, entrambe con 3 atleti a tentare il mondiale. tra gli uomini vinse uno svizzero a 2,34 (il mondiale era 2,35), tra le donne non ricordo.
Per il ciclismo andavo a vedere tutti gli anni la Sei Giorni di Milano, a volte anche due volte in una stagione. Una volta rinunciai anche alla partita a San Siro (dove mio padre andò regolarmente) per lei. Vidi sia Moser che Saronni (mio padre tifava per il primo, io per il secondo), ma non nello stesso anno.
Per il basket vedevo soprattutto le sfide Miano-Cantù, con mia padre che tifava per la prima, io per la seconda. Mi sono rimaste in mente 4 partite: le prime due sono quelle dei playoff 1981, entrambe vinte da Cantù, la prima di 2, la seconda di 1 dopo 2 supplementari. Era un playoff 2 su 3: in mezzo c'era stata la vittoria di Milano a Cantù. La Squibb Cantù arrivò così in finale contro Bologna e vinse: io provai ad andare a vederla, ma non trovai biglietti. Della terza in realtà non ricordo niente, ma ricordo bene quello che avvenne subito prima. Le partite si disputavano subito dopo quelle di calcio (l'impianto era di fronte allo stadio): quel giorno a san Siro c'era Inter-Napoli. Per arrivare in tempo cominciammo a uscire verso il 40° del secondo tempo, con l'Inter sul 2-0. Sulle scale sentimmo del 2-1, arrivati al palasport apprendemmo che il Napoli aveva pareggiato. Quella partita rimase famosa anche perché fu anche l'ultimo servizio di Beppe Viola, il mio giornalista sportivo preferito: dopo aver chiesto se il migliore il campo era stato San Gennaro ebbe un ictus e morì. L'ultima partita fu anche l'ultima volta che andai al palasport: era il novembre del 1984. Ricordo Riva che fece 10 su 17 da 3 (oggi non sarebbe niente di eccezionale, ma allora, primo anno del tiro da 3 punti, lo era), Cantù rimase a lungo in testa, ma alla fine perse.
Pensavo che sarei tornato per la Sei Giorni del 1985 e pregustavo anche il meeting di atletica in programma per il marzo successivo, ma non avvenne niente di tutto questo: nel gennaio 1985 la neve fece crollare il tetto. Da subito si parlò di anni per ripararlo, poi ci furono intoppi burocratici e alla fine l'impianto fu abbattuto. A lungo da San Siro si vide il buco, adesso credo ci siano delle torri di uffici.
Non ricordo quale fu a prima occasione in cui ci andai davvero. Gli sport che andavo a vedere lì erano tre: atletica, ciclismo e basket. Ogni anno vi si disputava anche un torneo di tennis, ma quello non ero mai andato a vederlo: ci sarei andato più tardi, negli anni '90, quando si disputava al Forum i Assago. Per l'atletica mi ricordo le due edizioni degli Europei, che ho saputo recentemente essere state nel 1978 e nel 1982. Della prima mi ricordo soprattutto l'alto femminile, col duello tra la Simeoni e la tedesca occidentale Holzapfel (non c'era la tedesca orientale Ackermann). All'epoca si saltava in silenzio, non c'erano gli applausi ritmati, ma ci facevamo sempre riconoscere: lo speaker dovette invitare a non disturbare la tedesca. Ricordo anche Mennea, che mi sembrava fosse sui 200, invece ho letto che era sui 400, i 200 all'epoca non c'erano neanche. Poi l'asta (ovviamente maschile, all'epoca c'era solo quella) con 4 a 5,45 e 12 tentativi falliti a 5,50, con vittoria del campione olimpico Sluzarski. Ricordo anche la premiazione dell'alto maschile, svoltosi il giorno prima, con l'allora diciannovenne Yashenko, anche lui, come il palasport, destinato a una brutta fine (già, dei campioni che ho nominato la sola Simeoni è ancora viva). Del 1982 ricordo soprattutto le due gare dell'alto, entrambe con 3 atleti a tentare il mondiale. tra gli uomini vinse uno svizzero a 2,34 (il mondiale era 2,35), tra le donne non ricordo.
Per il ciclismo andavo a vedere tutti gli anni la Sei Giorni di Milano, a volte anche due volte in una stagione. Una volta rinunciai anche alla partita a San Siro (dove mio padre andò regolarmente) per lei. Vidi sia Moser che Saronni (mio padre tifava per il primo, io per il secondo), ma non nello stesso anno.
Per il basket vedevo soprattutto le sfide Miano-Cantù, con mia padre che tifava per la prima, io per la seconda. Mi sono rimaste in mente 4 partite: le prime due sono quelle dei playoff 1981, entrambe vinte da Cantù, la prima di 2, la seconda di 1 dopo 2 supplementari. Era un playoff 2 su 3: in mezzo c'era stata la vittoria di Milano a Cantù. La Squibb Cantù arrivò così in finale contro Bologna e vinse: io provai ad andare a vederla, ma non trovai biglietti. Della terza in realtà non ricordo niente, ma ricordo bene quello che avvenne subito prima. Le partite si disputavano subito dopo quelle di calcio (l'impianto era di fronte allo stadio): quel giorno a san Siro c'era Inter-Napoli. Per arrivare in tempo cominciammo a uscire verso il 40° del secondo tempo, con l'Inter sul 2-0. Sulle scale sentimmo del 2-1, arrivati al palasport apprendemmo che il Napoli aveva pareggiato. Quella partita rimase famosa anche perché fu anche l'ultimo servizio di Beppe Viola, il mio giornalista sportivo preferito: dopo aver chiesto se il migliore il campo era stato San Gennaro ebbe un ictus e morì. L'ultima partita fu anche l'ultima volta che andai al palasport: era il novembre del 1984. Ricordo Riva che fece 10 su 17 da 3 (oggi non sarebbe niente di eccezionale, ma allora, primo anno del tiro da 3 punti, lo era), Cantù rimase a lungo in testa, ma alla fine perse.
Pensavo che sarei tornato per la Sei Giorni del 1985 e pregustavo anche il meeting di atletica in programma per il marzo successivo, ma non avvenne niente di tutto questo: nel gennaio 1985 la neve fece crollare il tetto. Da subito si parlò di anni per ripararlo, poi ci furono intoppi burocratici e alla fine l'impianto fu abbattuto. A lungo da San Siro si vide il buco, adesso credo ci siano delle torri di uffici.
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