sabato 26 agosto 2023

Mondiali di atletica a Budapest - 7^ giornata (25-08-2023)


 Mattinata senza italiani. Una volta capitava spesso nelle sessioni serali, oggi solo nelle sessioni mattutine di oggi e domani, anche se potrebbe ancora capitare domenica sera se le 4X400 non si qualificassero. Vado quindi "in incognito", ossia senza simboli nazionali, né bandiera, né cappellino (metto invece quello degli Europei di Zurigo 2014). Riesco finalmente a prendere il tram diretto, dove si vedono soprattutto francesi, e arrivo quindi con un buon margine. Ho anche il tempo di prendermi da bere e per la prima volta arrivo al mio posto prima dell'inizio della prima gara (e anche prima dei miei vicini). E' giorno di prove multiple: si vedono molti estoni, francesi (che con Mayer si giocano l'ultima possibilità di medaglia), ma soprattutto tedeschi: già la presentazione dei loro atleti viene salutata da un boato che, atleti di casa a parte, per ora si era visto solo per Tentoglu. Dal lato della seconda curva, dove si svolge il giavellotto, si vedono anche bandiere finlandesi e ceche.

La prima gara è anche l'unica su pista, i 100 del decathlon. Vince Warner con 10.32, settimo Victor (non male per uno specialista dei lanci), 14° Mayer, penultimo Kaul. Subito dopo partono i primi concorsi, che poi sono le uniche gare non decathlon: alto femminile e giavellotto maschile. Entrambi vengono presentati quando sono già iniziati, Che tristezza vedere l'alto femminile senza italiane, penso non succedesse dagli anni '60. C'è invece un'atleta di casa, e dalle reazioni che suscita si vede che gli ungheresi rimangono sempre i più numerosi. Rimarranno delusi sia da lei, sia dall'altro ungherese, nel giavellotto. Si parte da 1,75, ma le prime eliminazioni sono a 1,85 (6, tra cui l'ungherese): la Lake, entrata a questa quota, si salva al terzo. A 1,89 rimangono in 19 e si capisce che probabilmente 1,92 sarà l'ultima quota (sarebbe prevista anche 1,94) e che potrebbe anche bastare 1,89 senza errori. Si salvano alla terza Levchenko e Cunningham. La levchenko è irriconoscibile, sia fisicamente (un po' meno magra e con pettinatura diversa), sia soprattutto nelle prestazioni: esce a 1,92. Alla fine solo in 8 superano 1,92 e per qualificarsi basta 1,89 alla seconda senza errori precedenti.



Nel giavellotto si arriva all'ultimo lancio del primo turno con la miglior misura che supera di poco gli 81 metri. Ma adesso tocca a Chopra, con lo speaker cita il numero dei suoi follower su Instagram (6,3 milioni): il giavelotto va molto, ma molto oltre la linea della qualificazione a 83 metri: 88,77. In questo gruppo sarà l'unico qualificato diretto, nel secondo ce ne saranno due. Finirà con un indiano e un pachistano ai primi due posti e altri due indiani in finale.

Il decathlon prosegue col lungo, e i tedeschi hanno ancora modo di esaltarsi. Neugebauer fa già 7,83 alla prima, ma il terzo si vede subito che è molto lungo, tanto che anche lui esulta subito: 8,00: Nella gara singola sarebbe arrivato sesto. Booth e Skotheim sembrano ai livelli di Desenzano, mentre Mayer è chiaramente sottotono: ci si chiede se si rifarà nel peso. Victor è settimo, e non sono ancora arrivate le sue prove.. Finita la prova, la mascotte farà di nuovo la gag di trasformare la buca in una spiaggia, giocando a palla con un bambino: la prima volta (Londra 2017) era originale, adesso è diventata banale

Finito l'alto rimangono il secondo gruppo del giavellotto e il peso del decathlon, che si svolgono entrambi dal lato opposto al mio, ossia dalla parte della seconda curva. Provo quindi a spostarmi, cheidendomi se me l'avrebbero lasciato fare: nessun problema, non ci sono più controlli agli accessi. Arrivo appena in tempo per Vedere Vajdech qualificarsi direttamente nel giavellotto. Nel peso del decathlon, dal mio lato lancia il gruppo B, quello più scarso, per vedere il gruppo dei migliori serve comunque il binocolo. Vedo comunque Neugebauer lanciare ben oltre la fettuccia dei 16 metri ed esultare ancora più che nel lungo: 17,04. Primo sia nel lungo che nel peso, per un uomo a questi livelli sembrava impossibile. Mayer si ritira, e con questo è definitivo che la Francia chiuderà il Mondiale senza medaglie. Victor è secondo e si porta al terzo posto.










Per la sessione serale, avevo messo in conto di vedere cominciato l'alto del decthlon, ma poi arrivo comunque un po' più tardi del previsto: quando entro il gruppo A e a 2,05 e sono rimasti in 7, il gruppo B a 2,02 e sono in 3. Vedo l'americano Ziemek infortunarsi al terzo tentativo a 2,05 e leggo che Kaul, dopo aver superato 2,02, ha rinunciato a proseguire: entrambi non si presenteranno nei 400. Vince Skotheim con 2,11, Neugebauer si ferma a 2,02, ma rimane in testa.

Arrivo al mio posto con qualche minuto di margine sull'inizio delle staffette. Si comincia dalla maschile: l'Italia e nella seconda batteria. Entriamo nel rettilineo finale in testa, sembra sia secondo il Canada, ma temo sempre il ritorno della Gran Bretagna. Invece a ritornare è il Sudafrica, ma non basta: vinciamo con 37.65, 2/100 meno degli USA nell'altra batteria e solo 15 in più del tempo delle Olimpiadi. Qualcosa che non osavamo lontanamente sognare.



E se sembrava che gli uomini avessero fatto un grande risultato, dovevamo ancora vedere le donne. Nella seconda curva siamo nettamente terze e nel rettilineo finale non sono teniamo, ma ci avviciniamo alla seconda. Guardo e riguardo per essere sicuro di non fare confusione con un altra squadra, ma siamo proprio noi. Visto il tempo delle prime (41.59) si capisce che abbiamo battuto il record italiano di tantissimo. e infatti è 42.14, record di oltre mezzo secondo!



Difficile riaversi da un'emozione così, ma è cominciato anche il triplo femminile, che ne offrirà molte altre. Si parte col 14,84 della giamaicana Ricketts, che con le staffette passa quasi inosservato. Passa invece inosservato da me, ma non da molti altri, il 15,00 della Bekh: me ne accorgo dal mormorio del pubblico. Quando arriva il turno della Derkach si è già capito che sarà difficile entrare nelle 8, ma il salto sembra almeno sopra i 14 metri, e infatti lo è di un bel po': 14,36. Il salto della Cestonaro si vede che è un po' più corto, ma è pur sempre 14,05. Dopo il primo turno la terza ha già 14,84, e c'è ancora la Rojas senza risultato. Il risultato della Rojas arriverà al secondo salto, e sarà molto deludente:14,33. Il terzo sarà ancora peggio: 14,26, entra nelle 8 a stento. Seguono due nulli, il seondo di pochissimo ed era molto lungo, forse da primo posto. Al quinto salto la Lamond si porta al terzo posto con 14,90, ma esce sempre dalla pedana insoddisfatta. Il sesto salto della Rojas è quello buono: 15,08: da ottava a prima. Si migliora anche la Ricketts con 14,93, ma rimane quarta. Livello a cui non eravamo abituati da una ventina d'anni: con 14,90 (la misura con cui la Martinez vinse il bronzo nel 2003) si arriva quinta, con 14,87 sesta.





L'altro concorso della giornata è il giavellotto femminile (con tutti i continenti rappresentati), che almeno fino alla fine del triplo desta ben poco interesse: si fa notare solo un lancio della colombiana Ruiz Hurtado, che supera la fettuccia dei 65 metri e va in testa di quasi 4 metri. Almeno per i primi tre turni, il livello è basso; si entrùa nelle 8 con 58,49. La Barber, vincitrice delle ultime due edizioni, e settima, sotto i 60, poi si migliorerà, ma rimarrà settima. Al quarto turno, la lettone Kocina dal settimo al secondo posto. Si arriva al sesto: prima la Little si porta al terzo posto scalzando la Kitaguchi, ma poi il lancio della giapponese supera nettamente la fettuccia dei 65: 66,73, oro di oltre un metro.

Intanto il programma su pista prosegue con le semifinali degli 800 donne. Nella terza ci sono Mu e Coiro, stavolta l'americana non fa corsa di testa e arriva seconda dietro alla Moraa. La Coiro rimane in gruppo e nel finale dà l'impressione di poter arrivare almeno a metà classifica. Invece chiude sesta, ma col personale di 1:59.61. Finale con tre americane e due britanniche. Seguono i 400 del decathlon, dove ci sono due ritirati annunciati e uno a sorpresa: l'australiano Dubler non si presenta senza che fosse stato annunciato il suo ritiro (e aveva concluso regolarmente l'alto) . Primo il portoricano Owens-Delerme in 46.44, Neugebauer si ferma a 47.99. Warner a 47.32.


E si arriva ai due eventi più attesi: le finali dei 200 prima femminili, poi maschili. La presentazione va dalle corsie esterne a quelle centrali, le quali a sua volta dipendono dall'esito delle semifinali: quindi la Richardson, ripescata, viene presentata per prima. La Jackson entra nel rettilineo davanti alla Thomas e alla Richardson, e questo sarà l'ordine d'arrivo, solo che il vantaggio della Jackson aumenterà: vince con 21.41 , a 7/100 dal record della Griffith. Per un po' le amricane festeggiano da una parte, la giamaicana da un'altra, poi si uniscono.







Tra gli uomini, Lyles arriva nel rettilineo con un leggero vantaggio, ma poi lo aumenta. Vince con un "semplice" 19.52, ben lontano dal record che aveva annunciato. Knighton arriva secondo con 19.75, Tebogo terzo con 19,81: non è poco, ma dopo la Diamond League di Monaco ci si aspettava di più. Il quarto (Hughes) è addirittura sopra i 20.







Non guardo i festeggiamenti, esco, come quasi tutti i presenti. Domani si riparte alle 7 con la maratona, poi sessione mattutina e sessione serale

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