Quando arrivo al punto del
percorso più vicino al mio albergo, vedo sul sito che almeno il primo è già
passato ai 5 km, che corrisponde più o meno al passaggio “d’andata” in quel
punto. Piuttosto che attendere il passaggio “di ritorno” (intorno al 9° km), preferisco
andare nel punto di ieri, davanti all’Opera. A differenza di ieri, però, sono
dal lato del ritorno, in quanto ciascuna direzione della metro sbocca su un
solo lato della strada. Sul palco di fronte, oltre al dj-set di ieri, ci sono
anche un violinista, un sassofonista e una cantante lirica. Si vedono italiani,
giapponesi, un marocchino che fa avanti e indietro con un bandierone, ma anche
bandiere meno comuni in una gara d’atletica, come quelle di Colombia ed
Eritrea.
Mentre aspetto il passaggio “di
ritorno” del primo giro, che è in corrispondenza del 10° km, cerco informazioni
sul sito, ma scopro che a differenza di ieri dà i passaggi solo ogni 5 km (farà
poi un’eccezione per la mezza Maratona). L’unica fonte d’aggiornamento tra un
passaggio e l’altro sarebbe quindi lo schermo, sempre che faccia vedere la
gara, cosa che non si può dare per scontato. Nei primi km, infatti, mostra
soprattutto interviste e spettacoli a bordo pista: sono arrivati a inquadrare
un balletto mentre i corridori passavano lì davanti. Persino al 35° km per un
po’ hanno mostrato interviste con il pubblico.
Mentre si avvicina il passaggio
degli atleti, la speaker ci informa che il mongolo che era andato in fuga nei
primi chilometri è stato ripreso. Infatti, al passaggio gli atleti sono in
gruppo, ma è un gruppo molto più sgranato di quelle delle donne. Degli italiani
vedo solo, nell’ordine, Chiappinelli e Meucci: dopo un po’ capisco che Faniel
dev’essere davanti, e controllo che è così. Il mongolo lo si vede già in crisi,
si tocca la gamba ed effettivamente dopo un po’ si ritirerà.
Dopo il passaggio, provo a spostarmi dall'altro lato della strada, sia per vedere meglio lo schermo, sia per essere pronto a prendere la metropolitana al ritorno. Vado nella direzione da cui sono venuto, cercando un punto di attraversamento: è previsto sulla mappa e per di più mi sembra di aver visto gente attraversare a non lo trovo (quando nessuno lo sta usando, non è facile da individuare). Nel frattempo arriva il passaggio "d'andata" del secondo giro (poco oltre il 14° km): il gruppo sembra più compatto di prima. Cerco l'attraversamento nell'altra direzione, dove più lontano c'era un ponte, e stavolta lo trovo.
Ai passaggi dei 20 e dei 24 chilometri il gruppo di testa è ancora di oltre 30 elementi, tra cui tutti e tre gli italiani. Aumenta gradualmente il distacco degli ultimi, ma niente di paragonabile a quelli delle donne ieri. Passa sempre tra gli ultimi l'unico ungherese, sempre molto incitato: chiuderà 40° su 60. Il giordano che era stato il primo a staccarsi recupera lentamente posizioni e a ogni passaggio saluta il pubblico e chiama gli applausi: alla fine se ne lascerà alle spalle 8.
Poco dopo il passaggio dei 24, sullo schermo mi sembra di vedere un italiano in testa (che sicuramente non è Meucci) ed effettivamente Chiappinelli è passato in testa ai 25 km: la speaker parla dei suoi successi nelle siepi, dalla carriera giovanile alla medaglia agli Europei 2018. Rimarrà in testa per più di un km. Subito dopo, però, si comincia a fare sul serio, con chilometri sotto i tre minuti. Al passaggio dei 30 km c'è un gruppo di testa di 6, con altri 4 a ridosso (e leggendo adesso i nomi, noto che 2 dei primi 4 all'arrivo non erano tra i 10). Chiappinelli è leggermente staccato, Meucci un po' di più, mente Faniel non passa: dopo un po' si capisce che dev'essersi ritirato, ma non sarà dichiarato tale fino all'arrivo. Si vedono sempre più atleti in crisi, qualcuno si ferma, uno vomita.
Alla fine del terzo giro, sono rimasti in testa in 3: l'ugandese Kiplangat e gli etiopi Gebresilasie e Tola. Quando mi passano davanti al 34° km, ci sono in testa Kiplangat e Gebresilasie, con Tola poco dietro. Vedo che Chiappinelli è in buona posizione, anche se non riesco a contarla, ma anche Meucci non gli è molto dietro. Come dicevo, da allora non si riesce a seguire bene gli sviluppi perché per un po' lo schermo non inquadra la gara e anche quando lo fa, fa inquadrature molto strette, da cui non si capiscono posizioni è distacchi. A un certo punto gli speaker annunciano che Tola è sparito dai passaggi (evidentemente loro avevano i dati dei passaggi ai singoli km, che mentre scrivo si trovano sul sito), quindi si dev'essere ritirato,
Al passaggio dei 40 km, Kiplangat ha un margine di una quindicina di secondi su Gebresilasie, mentre il terzo, l'israeliano Teferi, sembra più indietro. Sorprendentemente quarto un'atleta del Lesotho. Chiappinelli è 7° e sembra in rimonta, spero recuperi ancora qualche posizione, Meucci è 13°. Si vede un'atleta ancora in discreta posizione fermarsi e poi provare a ripartire: non ce la farà ad arrivare. Vedo poi dallo schermo che Teferi supera Gebresilasie per l'argento e Chiappinelli cede, finendo per essere superato da Meucci: i due chiudono 10° e 11°. subito dopo arriva un giapponese che era quinto ai 40 km: quindi ancora una volta Meucci, che coi suoi tempi in Giappone sarebbe uno dei tanti e non avrebbe nessuna possibilità di essere convocato in nazionale, si lascia alle spalle tutti i giapponesi.
Stavolta però, non avendo altri impegni, a parte finire le valigie, rimango: voglio godermi il Mondiale fino in fondo e vedere anche l'ultimo passaggio. C'è qualche dubbio su chi sia effettivamente l'ultimo, visto che il sito segnala atleti in ritardo di parecchi chilometri, ma che ufficialmente non risultano ritirati. Si capisce però che non è realistico che siano ancora in gara e quando passa quello che suppongo sia l'ultimo, ne ho la conferma in quanto è seguito da un'auto.
I miei Mondiali finiscono qui. Non so se ai prossimi ci sarò, essendo a Tokyo: ci sono state edizioni in cui non vedevo l'ora che arrivasse la prossima perché speravo che gli italiani si rifacessero, salvo poi scoprire che uno pensava fosse andata male l'edizione prima fino a quando non aveva visto quella dopo. Adesso non vedo l'ora che venga la prossima edizione (ma naturalmente, prima ci sono le Olimpiadi) per vedere gli italiani fare ancora meglio, ma consapevole che se fosse come stavolta ci si potrebbe accontentare. Nel tempo che mi rimane prima di ripartire vado a vedere la mostra sulla storia dei Mondiali, piena di cimeli interessanti e che mi rievoca i ricordi di tutte le edizioni, quelle viste in TV e quelle viste dal vivo.
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