Stavolta cominciamo dal fondo: è finita la penultima giornata dei Mondiali e l'Italia ha quattro medaglie, Francia e Germania zero (la seconda ha ancora qualche possibilità di vincerne una, la prima proprio no). Qualcosa di assolutamente inimmaginabile non solo sei anni fa, dopo il disastro di Londra, ma anche due e mezzo, Dopo Londra speravo che sarebbero arrivati tempi migliori, non potevamo continuare a scavare dopo aver toccato il fondo, ma non pensavo fino a questo punto e così rapidamente.
la quarta medaglia è arrivata dalla 4X100 maschile: già alla presentazione si sentiva il tifo degli italiani come finora non si era mai sentito, almeno allo stadio. Tortu prende il testimone terzo, dopo USA e Giamaica e davanti alla Gran Bretagna: supera anche i giamaicani e stacca o britannici. Argento in 37.62, meglio di ieri e a soli 12/100 dal tempo di Tokyo.
Ma ancora più incredibile è stato il quarto posto delle ragazze. Una medaglia dalla staffetta maschile era ancora immaginabile, anche se difficile, ma se alla vigilia mi avessero detto che la 4X100 femminile sarebbe arrivata quarta avrei pensato a incidenti o squalifiche di massa. Al secondo cambio cade la Costa d'Avorio, per cui l'Italia si ritrova nettamente quarta, dietro USA, Giamaica e Gran Bretagna. Nell'ultima frazione, mentre Sha'Carri resiste al ristorno della Jackson per il titolo, la Pavese resiste al ritorno della Swoboda e rimane quarta.
Prima ancora c'erano state le batterie della 4X400 e anche qui risultato buono ma ancora prevedibile per gli uomini incredibile per le donne. Gli uomini si qualificano come terzi grazie alla rimonta finale di Sibilio che si infila all'interno. Tra le donne, gia dopo la seconda frazione ci sono USA e GB nettamente davanti a Italia e Belgio, le quali sono nettamente davanti a tutte le altre, ma nella quarta recuperiamo anche sulle americane. Alla fine ci supera anche il Belgio e arriviamo quarte, ma poi diventiamo terze per la squalifica degli USA. Ma la cosa incredibile è il tempo: 3:23.84, record italiano di oltre un secondo. E allora avevamo una finalista olimpica (anche se la staffetta non era il suo forte...), oggi neppure una semifinalista.
La giornata era cominciata poco dopo le 7 con la Maratona. Arrivo sul percorso, nel punto più vicino al mio albergo, che il cronometro segna 21'. Il passaggio "d'andata" era al 5° km, e di conseguenza c'è già stato; devo quindi aspettare il passaggio "di ritorno, che è poco dopo il 9° km (si tratta di 4 giri di 10 km, più uno iniziale di 2,195, che per buona parte fanno avanti e indietro su un viale). Visto il passaggio, con le atlete ancora quasi tutte in gruppo, vado verso l'arrivo, per vedere se è fattibile vederlo. Arrivo con le ultime atlete che stanno passando, alcune alla fine del primo giro, altre all'inizio del secondo, e scopro che il posto ci sarebbe, soprattutto dal lato dell'andata, ma non vedo uno schermo, anche se ci dovrebbe essere, visto che lo speaker ne parla, quindi non saprei cosa succede tra un passaggio e l'altro, a parte gli aggiornamenti sul sito (che non è detto funzioni). Decido quindi di spostarmi davanti all'Opera, dove giorni prima passando avevo visto che c'era uno schermo.
Si tratta di una sistemazione ideale: si trova posto senza problemi e si vede lo schermo. L'unico inconveniente è il volume un po' alto dell'altoparlante (sia lo speaker, sia la musica), Il primo passaggio che vedo il passaggio è quello di ritorno del secondo giro, con un gruppo di testa di 26 atlete, tra cui la Epis. Tra le inseguitrici noto una peruviana che ha l'aria di stare correndo una gara di mezzofondo veloce. Al passaggio di andata del terzo giro l'italiana sta perdendo contatto, a quello di ritorno il gruppo di testa si è ridotto a 11, che alla fine del giro sono diventate 6 e un chilometro dopo 4, tutte etiopi. Mentre gli speaker chiacchierano, sullo schermo si vede una delle leader fermarsi: al possibile momento decisivo della corsa, sullo schermo mostrano un'intervista, naturalmente in ungherese, fatta sul palco davanti a me. Alla fine le leader passano all'andata dell'ultimo giro, e sono in tre. Al ritorno, che sarebbe poi il 40° km, le atlete passano una alla volta, le prime tre a 20 secondi l'una dall'altra, la quarta, la marocchina Gardadi, anche più lontana. un chilometro dopo, però, la quarta avrà già superato la terza, che perderà altre due posizioni.
Dopo l'arrivo della Epis, che recupererà un'altra posizione e chiuderà 12^, mi dirigo verso lo stadio. Sul tram incontro un tedesco che è stato a due Mondiali che ho saltato, Daegu 2011 e Pechino 2015 (ma, se ho capito bene, non a Doha): Tedeschi ed estoni saranno le presenze dominanti in questa mattinata.
Arrivo allo stadio che sta partendo la prima serie dei 110hs del decathlon, unica gara su pista della mattinata. Quando arrivo davanti agli schermi, sta partendo la seconda e decido di vederla lì. Poi vad a comprarmi la maglietta, e vedo che sta partendo la terza. Penso di vedere dallo schermo anche quella, ma dopo una falsa partenza decido invece di entrare: finirò per vederla cominciata. Arrivato al mio posto, noto che non hanno controllato i biglietti all'ingresso del settore, quindi sarei potuto andare dall'altro lato e vedere meglio le qualificazioni del peso femminile, Ormai però sono troppo stanco per muovermi, vuol dire che vedrò meglio il disco del decathlon e mi sposterò dopo, per l'asta.
Nel perso la misura di qualificazione (19,10) mi sembrava esagerata, invece la superano in otto: si va in finale con 18,59. Nel decathlon, dopo il disastro di Neugebauer nei 110hs, guida Lapage davanti a Warner e al tedesco. Nel disco, Lapage e Neubauer sono nel primo gruppo, Warner, con Victor, nel secondo. Lapage fa 50 metri, Neubauer fa due lanci che alla partenza sembrano dover andare molto lontano, ma poi atterrano improvvisamente, e si ferma a 47. Nel secondo gruppo, Victor batterà due volte la migliore prestazione dei campionati, portandola a 54,97, mentre Warner si fermerà a 45 metri. Tra i due gruppi disputano una gara di ragazzini simile al "Palio dei Comuni" pre-Golden Gala. Le spiegazioni sono solo in ungherese: si capisce che è una staffetta mista con frazioni di 200 metri, ma solo alla fine capisco che le frazioni sono 10.
Finito il disco, oltre che andare in bagno e prendermi da mangiare (cosa che fanno tutti, con conseguenti code), mi sposto dall'altra parte, per seguire da vicino l'asta (altra cosa che fanno quasi tutti, a parte chi era già lì). Arrivo che c'è già un atleta (Garland, settimo in classifica generale) con due errori alla quota d'apertura, 4,50: farà anche il terzo, La stessa sorte subiranno Nilsson a 4,80 e nel secondo gruppo, Owens-Delerme (finora sesto) a 4,40. Nel primo gruppo, Neugebauer fa 5,10 e festeggia andando sotto la curva e guidando un'onda. Primo Williams con 5,30. Rimane il secondo gruppo, cominciato dopo: decido che lo vedrò finché saranno in gara gli uomini di classifica, Warner e Victor, poi a 4,90 vedo che si è fatto tardi e decido che sarà comunque l'ultima quoto. Il canadese la supera, ma sarà l'ultima, il grenadino no.
La sera era arrivato allo mio posto che il primo gruppo del giavellotto del decathlon era al terzo turno e l'asta stava concludendo la prima quota, 5,55. A sorpresa scopro che l'asta non è dove si sono svolte tutte le altre prove della specialità. ossia dal lato della seconda curva, ma all'esterno della pista, dove gli altri giorni c'erano i salti in estensione, posizione quindi molto più favorevole per me. Oltre agli italiani, si vedono molti spagnoli, in tutti i settori, oltre ai soliti olandesi, concentrati dalle mie parti. dato il giorno, ci sono anche molti svedesi
Il giavellotto del decathlon presentava nel primo gruppo gli atleti della seconda metà della classifica, nel secondo quelli della prima metà. Nel primo gruppo l'estone Oiglane superava i 70 metri, nel secondo Victor con 68, superava Neubauer al terzo posto. i 1500 avrebbero poi confermato il podio Lapage-Warner-Victor, con Tilga che scavalcava Neubauer al quarto posto. Gli atleti non avrebbero però potuto fare il loro classico giro d'onore collettivo, in quanto si è passati subito alla presentazione della 4X100: si son dovuti limitare a sfilare all'esterno della prima curva.
L'asta è stata un'altra gara incredibile, difficilmente immaginabile fino a poco fa. La progressione è molto rapida: 5,55-5,75-5,85, per poi salire di 5 cm alla volta. I 5,55 li superano tutti alla prima o alla seconda, a 5,75 escono in due, con Stecchi (che lo speaker in inglese, con le sue solite pronunce orrende, chiama "Stecci") che si salva alla terza. I 5,85 li superano in 5, di cui 3 alla prima. Tra questi il francese Collet, per cui comincio a chiedermi se non ho parlato troppo presto quando avevo detto che la Francia sarebbe rimasta senza medaglie. I dubbi aumenteranno quando supererà alla prima anche i 5,90, assieme a Nielsen e Obina, mentre Duplantis passerà e Marschall si conserverà i tentativi dopo il primo errore. I 5,95 li passano in 4 alla prima, tutti tranne Collet, che dopo un errore si conserva i tentativi. Sono quindi in 5 a provare i 6 metri: Duplantis li supera al primo con la sua solita disarmante facilità, Obiena la seecondo, gli altri escono, con Nielsen e Marschall che prendono il bronzo a pari merito. Duplantis supererà, un po' meno nettamente, ma sempre senza problemi, anche i 6,05 e i 6,10, mentre Obiena sbaglierà una volta i primi e due i secondi. Duplantis fallirà poi il record a 6,23. Cinque anni fa consideravo incredibile una gara con 3 sopra i 5,95 e 4 sopra i 5,90, oggi sono stati rispettivamente 4 e 5.
C'era anche la finale del peso femminile, che almeno per i primi tre turni ho seguito pochissimo: dalla mia posizione facevo fatica a rendermi conto delle misure, anche col binocolo, eppure il settore era lo stesso della gara maschile. A metà gara guidava la Ealey col 20,35 del primo lancio, si entrava nelle 8 con 19,26 e c'erano solo 37 centimetri tra la terza e l'ottava. Al quarto turno Gong e Dogmo fanno entrambe 19,69, al momento la portoghese è terza per la seconda misura, ma al turno dopo la cinese la scavalcherà. Al quinto turno la Ealey allunga a 20,43 e la canadese Mitton, già seconda, supera anche lei i 20 metri (20,08). L'ultimo turno invece si segue bene perché l'unica altra gara rimasta sono i tentativi di record di Duplantis, ma non succede nulla.
C'erano state altre due finali: 800 maschile e 5000 femminili. Nei primi, dopo un primo giro tattico, Arop parte e tiene la testa fino alla fine, davanti a Wanyoni, mentre il britannico Pattison conquista il bronzo per la gioia dei miei vicini. Anche i 5000 sono stai tattici: quando si accelera, a 800 metri dalla fine, la Battocletti è la prima a staccarsi e chiuda a oltre 30 secondi. Vince la Kipyegon davanti alla Hassan e alla Chebet.
Si esce dallo stadio lentamente, è uno dei giorni in cui è più pieno. Il motto di questi Mondiali (anche sulla maglietta che ho comprato) è "Witness the wonder": non pensavo che sare stato testimone di così tanta mrerviglia, soprattutto italiana.
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