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Arrivo sotto il trampolino di Innsbruck intorno alle 10 (la gara inizia alle 10.30). Peccato che il parcheggio sia a più di un chilometro, e non abbia nemmeno tanto l'aria di un parcheggio, più di una zona industriale. Mi aspettavo un parcheggio da stadio di calcio e anzi, mi ricordavo una cosa del genere quando ero andato alla gara dei Quattro Trampolini nel 2001.
Arrivo sotto il trampolino di Innsbruck intorno alle 10 (la gara inizia alle 10.30). Peccato che il parcheggio sia a più di un chilometro, e non abbia nemmeno tanto l'aria di un parcheggio, più di una zona industriale. Mi aspettavo un parcheggio da stadio di calcio e anzi, mi ricordavo una cosa del genere quando ero andato alla gara dei Quattro Trampolini nel 2001.
Complice anche un leggero ritardo nell'inizio, arrivo mentre salta il n. 2. Non c'è molta gente, i settori più in alto sono completamente vuoti. Stavolta sono in netta prevalenza gli austriaci, ci sono poi i soliti norvegesi e un po' di tedeschi, ma meno di quanti me ne aspettassi: uno di loro ha anche una bandiera giamaicana (paese non presente). Sono all'altezza del punto più basso della pista:dalla mia postazione non si vede buona parte del lancio, né lo stacco, ma si vede bene il volo e l'atterraggio. La pendenza della zona di frenata fa impressione
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Il tabellone non dà i risultati, tanto che per qualche discesa penso che siano ancora i salti di prova: visto il brutto tempo un rinvio sarebbe stato possibile. Tra l'altro, maledico di non aver portato l'ombrello, ma scoprirò poi che è stata la mia fortuna. Cominciano a comparite i risultati dal n. 21, appena in tempo per il primo italiano, che salta subito dopo. Quello dopo di lui fa un salto mostruoso, e solo dopo che è atterrato scopro che si tratta di un altro italiano, Aaron Kostner. Italiano anche per lo speaker, e non è una cosa scontata, visto che di solito gli austriaci non dicono che i sudtirolesi sono italiani, li chiamano sempre sudtirolesi. Va in testa di oltre un minuto, rimarrà primo fino al n. 36 e chiuderà 18°. Dopo i n. 25 la gara viene sospesa per 10-15 minuti: ci saranno altre sospensioni più brevi e 3 abbassamenti della partenza. Frenzel fa il miglior salto e lì i tedeschi si fanno sentire, delude invece Pittin, che chiude 38°.
Finita la gara, decido di andare alla stazione di Innsbruck e da lì prendere il treno per Seefeld. Il treno è pieno di tifosi norvegesi: siccome indosso il pettorale coi colori italiani, uno di loro mi chiede se faccia parte della squadra italiana. Pensavo di avere molto tempo, ma alla fine arrivo allo stadio solo una decina di minuti prima dell'inizio. Rispetto agli altri giorni, si fa più fatica a camminare sulla neve, resa scivolosa dalla pioggia. All'ingresso dello stadio due cataste di ombrelli, che non sono ammessi all'interno: ringrazio di non averlo portato.
La tribuna è molto più vuota di ieri: si trova posto facilmente. Diranno poi che gli spettatori sono 8.400. Ci sono molti tedeschi, anche se più nella tribuna A che nella mia. La gara è su 4 giri, in ciascuno dei quali gli atleti passano due volte nello stadio. I primi 4, partiti a 10 secondi di distanza, fanno subito gruppo, e mentre gli altri fanno tattica gli altri recuperano: il distacco scende da 50 secondi a meno di 20 e per un po' sembra che possano prenderli. Nell'ultimo giro, ognuno, a turno, prova ad attaccare, ma è Frenzel a sferrare l'attacco decisivo e ad arrivare da solo sul rettilineo finale. Volata per il secondo posto, vinta da un norvegese: gli austriaci si devono accontentare del bronzo. Gli italiani rimontano tutti: Kostner chiude 13°, Pittin 22°.
Alla fine faccio tappa al negozio, anche per scaldarmi: la coda scoraggia un po', ma decido di comprare lo stesso. In coda incontro due signore dello staff italiano: una racconta di far collezione di mascotte, e che l'unico posto dove non le vendevano era Sochi. Arrivo poi sulla Medal Plaza alle 17.50: le premiazioni dovevano cominciare alle 18, ma scopro che le hanno rinviate alle 18.30. Erano infatti previste ogni mezz'ora, e mi chiedevo come mai una premiazione durasse così tanto: adesso sono ogni quarto d'ora, e infatti dureranno 13-14 minuti l'una. Nel frattempo c'è un DJ che ci intrattiene.
All'inizio delle premiazioni la piazza è piena, soprattutto di tedeschi e norvegesi. Salgono sul palco i primi 6: il podio ha un quarto gradino, più basso e largo, per i piazzati dal quarto al sesto. La premiazione segue uno schema insolito: solo dopo che gli atleti sono tutti sul podio si distribuiscono le medaglie. Ogni premiato riceve anche un gadget, che per la combinata nordica viene distribuito dalla ministra della difesa tedesca Ursula von der Leyen, che viene fischiata: tutti si chiedono cosa c'entri. L'inno norvegese si sente, ma non tantissimo: sembra che lo cantino tutti, ma sottovoce. Quando suona l'inno tedesco, invece, all'inizio lo cantano in pochi, poi aumentano (e lo canto anch'io, per quello che so). Le cerimonie terminano con i fuochi d'artificio
Domani devo scegliere se andare a vedere il salto o il fondo: propendo per il primo. Se fossi un blogger di successo magari lascerei scegliere ai fan, ma se fossi un blogger di successo magari non sarei più uno spettatore comune.
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