domenica 24 febbraio 2019

Mondiali di sci nordico a Seefeld - 5^ giornata

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Arrivo al parcheggio, un po' più tardi del previsto, e lo trovo chiuso. Lascio la macchina in un parcheggio di fronte, destinato agli sciatori, poi scopro che ne avevano aperto uno dietro. Sulla navetta incontro un gruppo di valdostane, tifose della Brocard, che raccontano della 50 km di Holmenkollen. Oggi è decisamente il giorno in cui si vedono più italiani: c'è naturalmente il fan club di Pellegrino, ma anche molti trentini.

Arrivo in tribuna con qualche minuto di margine. La mia tribuna B è quasi vuota, la A è un po' più piena, ma non pienissima. Questi mondiali non sembrano un grande successo di pubblico, come si vede anche dal parcheggio, che non si è mai riempito nemmeno a metà (forse per questo è stato sostituito da uno più piccolo). Dalla mia parte, soprattutto norvegesi e finlandesi, dall'altra molti svedesi, che forse oggi sono più dei norvegesi.

Si parte con le batterie della staffetta sprint femminile. L'Italia è nella prima: tiene fino a quando, nella terza frazione (su 6) la Laurent (fidanzata con Pellegrino, come ci racconta lo speaker) cade. Nella quarta frazione ci riavviciniamo, ma nelle ultime due crolliamo ed arriviamo quinte a 26 secondi. Passano le prime 2 e i 6 migliori tempi: la seconda batteria è più veloce, quindi ci tocca sperare che la sesta rimanga staccata. Lo è, ma non abbastanza: Italia prima delle escluse.

Nella prima batteria maschile, l'Austria va in testa nella prima frazione e il pubblico rimane quasi impassibile, nonostante gli incitamenti dello speaker: li austriaci sono pochissimi. Raramente ho visto una squadra di casa così poco incitata, anche se gli andrà un po' meglio nella finale. L'Italia è nella seconda batteria: lo speaker ha preparato un repertorio di frasi tipiche del telecronista italiano per usarle con Pellegrino, tipo "tutti gli occhi puntati su di lui". Entrambe le batterie vanno come previsto: Norvegia, Svezia e Russia nella prima, Italia, Francia e Finlandia nella seconda.

Speravo di poter vedere sullo schermo il salto della combinata nordica, invece quando finiscono le batterie è già finito. Lo speaker dà solo le prime 4 posizioni (che comprendono l'Austria), per cui devo controllare sul sito per scoprire che l'Italia è 7^ a 1'38". La pausa prima delle finali è breve, una ventina di minuti. Mi viene l'idea di guardare la finale femminile dalla cima della seconda salita, e si rivela una pessima idea: riesco a vedere solo un tratto molto breve. Probabilmente si vedeva di più dalle pendici della salita, ma c'era troppa folla. C'è un silenzio irreale: lo speaker non si sente, il pubblico poco. Dopo l'ultimo passaggio mi sposto per seguire l'arrivo sullo schermo: vedo così la vittoria della Svezia sulla Slovenia.

Torno in tribuna per la finale maschile, ma non trovo più il mio posto: mi piazzo un po' più in alto, in mezzo a un gruppo di tedeschi, che all'inizio sembrano non essersi resi conto che la loro squadra non è in finale. Gara che parte molto tattica, poi si stacca una squadra dopo l'altra: all'ultimo giro rimangono in 6 (le 6 che ho nominato prima), poi 5 quando la Finlandia cade. Quando gli atleti escono dalla vista per l'ultima salita. l'inquadratura è molto stretta: si vedono solo le prime, Norvegia e Russia, e non si capisce cosa succeda dietro. Solo quando sono di nuovo visibili dal vivo, scopro che Pellegrino è terzo, davanti alla Svezia, e lo rimarrà fino alla fine. Ho visto due medaglie italiane!: non potevo sperare di meglio!

L'intervallo prima della combinata nordica è poco meno di un ora. Più della metà lo passo in coda per il pranzo, un hamburger con i roesti di patate al posto del panino, tanto che temo di non fare in tempo. Alla fine ce la faccio, ma mangiando molto in fretta. Ci sono molti più austriaci di prima: stavolta il tifo per a squadra di casa si sente. La gara va com'era prevedibile, visto il risultato del salto: vince la Germania (ma più nettamente del previsto), Norvegia e Austria lottano per il secondo posto e vince la prima, quarto il Giappone, quinta l'Italia.

All'uscita incontro un gruppo di tifose finlandesi, e mi complimento con loro per la passione: sono sempre numerosi, nonostante gli scarsi risultati dei loro rappresentanti. La cosa si nota ancora di più nell'atletica. Sono arrivato alla fine: mi dispiace andarmene, quindi mi fermo un po' nella piazza centrale a seguire il salto sullo schermo. Ve do la prima manche, poi vedendo che la seconda non inizia decido di andare: in ogni caso non mi potrei permettere di fermarmi per le premiazioni.

Ci rivedremo (forse) a Oberstdorf, ma prima c'è Doha e tanti altri eventi interessanti.














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