venerdì 18 giugno 2021

Europei di calcio: Italia - Svizzera (16-06-2021)

Dalle istruzioni sulla app, avevo capito che non sarei potuto andare allo stadio come facevo di solito. L'unica possibilità per andare in auto era lasciarla a un parcheggio a Tor di Quinto e prendere la navetta. Peccato che non dessero l'indirizzo del parcheggio. Per chi entrava dal mio lato suggerivano comunque di farsela a piedi dalla metro di Ottaviano (2,2 km) o di prendere la navetta da Cipro (intesa sempre come fermata della metro). Ho scelto quest'ultima soluzione.

Rispetto alle altre volte che avevo visto la nazionale avevo un problema in più: cosa mettermi. Nel 1980 non ci si poneva certo il problema: se è per questo neanche nel 1982 e nel 2000, ma per di più quelle volte era inverno e si sarebbe visto solo il soprabito. L'unico capo dedicato alla Nazionale che ho è la maglietta celebrativa dei Mondiali 2006: indosso quella. Avevo pensato anche di mettere il pettorale tricolore preso a Seefeld, ma c'è logo e data di quella manifestazione. Non sono ammessi zaini, a meno che non abbiano le dimensioni di un foglio A4, quindi porto la bandiera in mano

Fino a 3-4 fermate dall'arrivo, non vedo nessuno che vada allo stadio: non ricordo che mi sia mai successo per un evento sportivo di questo livello, soprattutto una partita di calcio. Arrivati a Cipro, si trova facilmente posto sulla navetta: ci sono poche persone in piedi. C'è anche un gruppo di svizzeri: arrivato all'ingresso noterò che gli svizzeri sono parecchi e dentro lo stadio occuperanno quasi interamente alcuni settori e saranno almeno un terzo del totale. Tra questi, due con una tenuta molto particolare, che lo steward all'ingresso definirà "da Ballando con le Stelle". Ci sono anche molti gruppi misti svizzeri-italiani.






All'arrivo della navetta, lo stadio non si vede neanche, ma in realtà l'ingresso è abbastanza vicino. L'ingresso sarebbe poi quello del Centrale del tennis, per cui per arrivare poi allo stadio bisogna attraversare l'intero Foro Italico. Bisogna entrare necessariamente in una determinata fascia oraria: la mia è 19,30-20. arrivo alle 19,20: devo aspettare. Ci sono due barriere a distanza di pochi metri: in entrambe controllano il biglietto (sul telefonino), nella prima anche il pass vaccinale, nella seconda si viene perquisiti (io due volte). Arrivati ai cancelli, si passa il biglietto ai tornelli (mi devono spiegare dove), poi nuova perquisizione.

C'è ancora tempo: mi predo da mangiare, ma la coda è piuttosto lunga, una ventina di minuti. Incontro un collega, che poi è quello che mi convinse definitivamente ad adottare questo titolo per il blog. Alle 20,15 sono dentro. Sono nei distinti tra la curva sud e la tribuna Monte Mario, molto in alto. I posti da occupare sono uno su due, a file alterne, ma molti rimangono vuoti: nella mia fila sono l'unico. Anche se molti sono seduti vicini, si ha l'impressione che il 25% dei posti non si siano neanche riempiti tutti. L'Olimpico, ristrutturato con nuovi colori, quasi non si riconosce.




Alle 20,30 già danno le formazioni, poi suonano "Un amore così grande" dei Negramaro. All'avvicinarsi del fischio d'inizio, l'emozione aumenta: per quanto sia un veterano dello sport dal vivo, ero abituato a vedere queste manifestazioni solo in TV. A un certo punto parte un coro per Capello, per cui mi accorgo che è su un palco sopra di noi. Suonano gli inni, col testo in sovrimpressione: apprendo quindi che l'inno svizzero ha tre testi, uno per lingua. L'inno italiano lo cantano tutti: solo a Parigi nel 2003 l'avevo sentito così.

Partiti: l'Italia attacca dal lato più lontano dalla mia postazione. I numeri non si distinguono bene, per cui distinguo i giocatori soprattutto dal fisico (chiaramente Insigne è quello che si distingue meglio) e dalla posizione in campo. Non vedevo una partita dal vivo da 16 mesi, non mi sembra quasi vero che posso vedere i movimenti senza palla, posso vedere che Spinazzola è quasi sempre libero sulla sinistra mentre il gioco si concentra sulla destra. Al 20' c'è un mischione in area: mi sembra che la palla sia entrata, ma da così lontano non sono sicuro, quindi prima di esultare aspetto lo facciano tutti. C'è il controllo della VAR e non ho idea del perché: penso più a un fallo, invece il gol viene annullato per fallo di mano. Rimendiamo sei minuti dopo: Locatelli lancia Berardi, che gli ridà la palla in area: stavolta è gol senza dubbio, ed è bellissimo.

Alla fine del primo tempo sembra impossibile che non vinceremo, ma penso anche che siamo solo 1-0, quindi non è deciso niente. Penso che nel secondo tempo si giocherà un po' più dal mio lato, ma sarà vero solo nei primi minuti, fino al secondo gol di Locatelli. Partono i cori per lui, e io mai in vita mia avrei pensato di ascoltare dei cori dedicati a Locatelli (probabilmente nemmeno lui, almeno in questi livelli). Poi però attaccherà di più la Svizzera, per cui si giocherà ancora di più dall'altro lato. Si potrà stare veramente tranquilli solo col 3-0 di Immobile, dopo alcune occasioni fallite.


All'avvicinarsi della fine mi chiedo: si potrà uscire liberamente o faranno uscire un po' per volta? C'è uno steward proprio sui gradini tra il mio posto e l'uscita, per cui penso che mi bloccherà, invece lasciano uscire senza limitazioni. Vedo che si potrebbe prendere la navetta senza tanta coda, ma preferisco farmela a piedi fino a Ottaviano, per prendermi qualcosa per strada.

E' stato bellissimo, ma la cosa più bella è che tra 4 giorni si replica

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