domenica 9 giugno 2024

Campionati Europei di atletica a Roma - 2^ giornata (08-06-2024)

 Da dove vogliamo cominciare, in questa serata epica, dove abbiamo conquistato un bottino di medaglie che nei primi vent'anni di questo secolo avremmo considerato straordinario se non irrealistico per un intero Europeo, e per di più senza che nessuno dei risultati possa essere considerato una grossa sorpresa? C'è stato l'oro di Fabbri, la cui superiorità era però talmente netta da non essere nemmeno emozionante, come Tamberi nel 2016: come dissi allora, mi sentivo un pokerista che ha in mano una scala reale quando tutti gli altri non hanno niente. Anche l'oro di Jacobs, dopo il forfeit di Prescod e Azu, era diventata un atto dovuto, ed anche la doppietta diventava prevedibile, Partiamo semmai da Simonelli, di cui si poteva prevedere che vincesse l'oro e si migliorasse, ma è andato al di là delle aspettative, con un risultato che lo candida a una medaglia olimpica? Credo però che la vera "foto di copertina" della giornata non sia una foto delle gare, ma del medagliere: l'Italia ha 5 medaglie d'oro, nessun altro paese ne ha più di una. Dopo solo due giornate, siamo a solo due medaglie dal record.


Ma ripartiamo dall'inizio. La mattina arrivo rapidamente e trovo parcheggio subito, Andando verso lo stadio, incontro la Thiam, che entra dall'ingresso atleti, prima dello Stadio dei Marmi. Anche l'ingresso al prefiltraggio è rapido, senza coda. Tutto a posto, quindi, dopo l'incubo di ieri? Non proprio: in tutta la tribuna Tevere c'è un solo cancello aperto. e logicamente c'è coda. Fortunatamente, hanno aggiunto un varco a controllo manuale, quindi si esaurisce abbastanza rapidamente. Dopo l'esperienza di ieri, non faccio nemmeno il gesto di andare al mio posto e mi sistemo al centro della tribuna Tevere. Tribuna che si riempirà abbastanza, sicuramente più di ieri: stavolta, per essere una sessione mattutina, il pubblico non è tanto  poco, anche se parlare di "Olimpico pieno", come farà lo speaker, ù un'affermazione un po' ardita. C'è un po' di gente anche in curva Sud, dove si svolge l'asta, pochissima invece negli altri settori. Chiaramente, dipende anche dalla spropositata differenza di prezzo tra le due tribune (che c'è anche nel calcio, dove ha ancora meno senso). Si vedono molte bandiere finlandesi (entrambi i loro campioni uscenti, il siepista Raitanen e l'astista Murto, sono in gara oggi) e alcune spagnole, in onore soprattutto del siepista Arce. Due file dietro di me c'è il dt La Torre. Mi sembra strano che sia qui e non in una tribuna riservata, ma guardo il badge: è proprio lui.

Entro che sta finendo la prima batteria dei 3000st maschili, dove passeranno il turno O. Zoghlami (mio follower) e Bouih, mentre non ce la farà A. Zoghlami nell'altra. E' in corso il primo gruppo delle qualificazioni del martello maschile: Nowicki sarà l'unico qualificato diretto e poi alla domanda "Cosa ti piace di Roma?" risponderà "il tempo". Evidentemente non se la sentiva di ringraziare il sostegno del pubblico... Subito dopo ci sono le qualificazion dell'asta donne, con le tre italiane che non hanno problemi fino ai 4,40, poi a 4,50 la Molinarolo li supera al primo, la Bruni al secondo, la Malavisi non ce la fa. A 4,50 rimangono in 12, quindi non si prosegue (la qualificazione era a 4,55). Rimangono a zero in 5, tra cui la Bradshaw.



Su pista c'erano le batterie dei 100 femminili e dei 400 maschili e femminili. Per seguire i 400 mi sposto un po' più in alto per via delle pedane sopraelevate che ostruiscono la vista. Incredibile la prestazione di Sito nei 400: arriva sul rettilineo finale in netto vantaggio e controlla, guardandosi intorno, eppure fa 45.12. E aveva corso una grande frazione di staffetta ieri sera! Rimango sotto shock per buona parte della mattinata.


Mattinata che si conclude col lungo dell'eptathlon, dove la Kaelin fa un incredibile 6,84, che non vedo, perché stavo seguendo l'asta, ma comunque dalla mia posizione non ci si rendeva molto conto delle misure. La Gerevini fa 6,33 (con un nullo molto lungo) ed è settima.




Stavolta nella pausa torno a casa, per impegni familiari ed elettorali. Al ritorno, arrivo al Foro Italico a tempo di record e trovo subito parcheggio. Ho un buon margine per la partenza della marcia, per cui penso che riuscirò a vederla dall'inizio senza problemi, avendo anche il tempo di cercare il posto migliore. Ma l'imprevisto è sempre in agguato: stavolta hanno deciso di fare ingressi separati per chi ha zaini e chi non è ha, per cui nel primo c'è coda. Visto però che la marcia parte vicino all'ingresso, riesco a vedere la partenza, faticando un po' a farmi largo tra la folla, che stavolta c'è.

Mi piazzo attorno alla nedal plaza, dal lato dell'ingresso. Vicino alla fontana c'è la mamma di Orsoni, una signora dai capelli viola. Arriva la Trost: mi presento (come spettatore comune, naturalmente), visto che ci siamo scambiati qualche messaggio, e facciamo una foto insieme. Gli italiani partono in testa al primo giro, ma poi va avanti Karlstrom e mantiene la testa quasi sempre, con l'eccezione di un periodo in cui viene scavalcato dallo spagnolo McGrath. Quando gli atleti non sono in vista, non c'è modo di sapere cosa succede, sembra di tornare indietro di decenni: ci sono due schermi, ma uno trasmette spot e l'altro, quello dietro il palco, solo verso metà gara inquadrerà gli atleti al di fuori della medal plaza.







Dopo il 15° km, con una classifica ormai consolidata: Karlstrom-McGrath-Fortunato, che rimarrà fino alla fine, mi dirigo verso lo stadio. C'è un po' di coda ai cancelli, ma scorre rapidamente. Stavolta vado direttamente al mio posto: la Tevere e quasi del tutto piena e lo sono alcuni settori della Monte Mario, meno il resto dello stadio, anche se la curva Sud è un po' più piena della Nord. Vicino a me c'è un gruppo di tifosi di Barontini, che dopo la gara saranno raggiunti dal loro idolo. Dopo gli italiani il gruppo più numeroso sono decisamente gli svizzeri, che stasera hanno Ehammer e gli ostacolisti. Dopo la vittoria di Ingebritsen, verranno fuori le bandiere norvegesi, Non si vedono invece greci, nonostante Tentoglu.

Si parte col giavellotto dell'eptathlon, con la Gerevini che fa l'ennesimo personale ed è sesta. Seguono le semifinali degli 800, dove Barontini delude i suoi tufosi, mentre Tecuceanu vince e nell'altra Pernici tenta di nuovo la rimonta nel rettilieo finale e la manca di poco. La prima finale è quella del lungo maschile: la presentazione (a cure di due lunghisti, Howe e Strati) si svolge proprio davanti a me. Fortunatamente sono tornati a presentare gli atleti in ordine di salto, e non più in ordine inverso di ranking. Dalla mia posizione si vede bene la rincorsa, ma non tanto l'atterraggio e non si riesce a farsi un'idea della misura. Come mi farà notare il mio vicino, però, lo schermo trasmette i salti con un leggero riterdo, per cui uno fa in tempo a vederli dal vivo e poi controllare la misura. Tentoglu,  spara subito 8,41 poi il primo salto di Furlani si vede che è molto oltre gli 8 metri, ma non pensavo fino a quel punto; 8,38! Che strano vedere questa misura proprio a Roma, ma stavolta siamo sicuri che è vera. Tentoglu si migliorerà fino a 8,65, Furlani no e rimarrà secondo



Dopo i primi due turni di salto e le semifinali dei 100hs, vado a prendermi da mangiare, contando di perdermi una o al massimo due semifinali dei 100hs, tanto Simonelli è nella terza. Non c'è tanta coda, anche se più di ieri, quindi mi perdo solo la prima. Simonelli fa una grande impressione: 13.20 rallentando nel finale. Parte il peso maschile, difficile da seguire in quanto dall'altro lato, ma col binocolo riesco a farmi un'idea della misura. Al primo lancio Fabbri mantiene un po' di suspense facendo solo 20,42, con cui è quarto, ma al secondo chiede il silenzio e spara 22,12. Si migliorerà ancora con 22,45, tutti gli altri a più di un metro




Nelle semifinali dei 100, Jacobs e Alì vincono le loro, e anche Melluzzo avrebbe vinto col personale di 10.12, solo che non si era accorto che la gara sera stata fermata e solo in due avevano proseguito fino alla fine. Nella nuova partenza (dopo le altre due) si infortunerà. Ci sono poi gli 800 del decathlon, con la Gerevini che arriva seconda e chiude sesta col record italiano di oltre 200 punti, e la finale dei 100hs, dove la francese Samba-Mayela fa il record dei campionati: è l'unica gara della serata dove non vince il netto favorito della vigilia.


E si arriva così agli altri due trionfi italiani. Nei 110hs Llopis parte forte, ma Simonelli gli sta dietro e al nono ostacolo lo supera: vince in 13.05, un risultato oltre le aspettative, che lo pone tra i candidati al podio olimpico. E per finire i 100: Ali parte forte, Jacobs non tanto, ma poi si distende e a due terzi della gara la doppietta è ormai scontata rimane da stabilire l'ordine, Nel finale Jacobs passa e vince in 10.02 contro 10.05




C'erano anche due gare senza italiani, 5000 uomini e disco donne, entrambe vinte dai favoriti, rispettivamente Ingebritsen e Perkovic (anche se adesso si fa chiamare in un altro modo). Quest'ultima fa venire qualche rammarico: la Osakue col personale sarebbe arrivata terza, con lo stagionale quarta.

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