giovedì 13 giugno 2024

Campionati Europei di atletica a Roma - 6^ giornata (12-06-2024)

 Per questa serata finale, avevo in programma di vedere anche le premiazioni prima delle gare, solo che devo affrontare il traffico dell'ora di punta serale, che è anche peggio di quello mattutino. Arrivo quindi in zona stadio, e passando incontro alcuni atleti mentre scendono dal pullman, mentre si sente l'inno spagnolo: sono quindi alla premiazione del triplo, il che vuol dire che posso al massino sperare di vedere l'ultima, quella di Gimbo. All'ingresso trovo una coda mai vista e che, ribadisco, non si trova per le partite di calcio, ma poi aprono un altro ingresso e scorre abbastanza rapidamente. Entro quindi che stanno suonando l'inno italiano e faccio appena in tempo a vedere il finale della premiazione dell'alto.





Tamberi si ferma nel piazzale, attorniato da una folla enorme. C'è anche una francese medagliato, credo Gogois (triplo) che posa col pubblico, Suppongo che tutti andranno verso i tornelli e quindi si creerà coda e panso di lasciar passare un po' di tempo, ma poi penso che dopo potrebbe essere peggio. La coda ai tornelli è lunga e si crea molto nervosismo. Il problema è il solito: c'è un tornello che non funziona bene (naturalmente quello dove sono in coda io) e nessuno fornisce assistenza. Anch'io dovrò fare 4-5 tentativi per passare il biglietto.

Entro dopo 25 minuti di coda. All'interno dello stadio, vedo meno gente di quanta me ne aspettassi, vista la ressa fuori: il mio settore è quasi vuoto, mentre c'è più gente verso il centro della tribuna. Sono tentato di spostarmi, visto che il clou è tutto dall'altro lato (asta, atterraggio del lungo), ma penso che potrebbe riempirsi, E infatti si riempie: la Tevere sarà anche più piena di ieri, la curva Nord è quasi piena, c'è molta gente anche in curva sud e nella zona arrivi della Monte Mario, molto meno nel resto dello stadio, che comunque non è deserto come gli altri giorni. Gli stranieri sono meno del solito: ci sono un po' di belgi, tra cui uno dietro di me, i soliti britannici e norvegesi, irlandesi soprattutto nella Monte Mario e molti francesi, soprattutto nelle curve, mentre sembrano meno del solito soprattutto gli svizzeri, che pure si noteranno quando avranno atleti coinvolti.



Quando entro è in corso la seconda serie dei 10.000 ed è già cominciata anche l'asta: sono alla prima quota, 5,35. La serie sarà vinta da uno spagnolo in 28'24", quindi i big avranno spazio per fare gara tattica, Quinto e sesto due italiani. Poco dopo parte il, giavellotto maschile: dopo un paio di lanci intorno agli 80 metri, Weber fa 85,94 e da lì capisco che la seconda fettuccia non è a 85 metri come pensavo, ma a 90. Gatra di livello medio un po' più alto che in altre occasioni, per entrare negli 8 ci vogliono più di 81 metri, e anche equilibrata: dopo i primi tre lanci primi tre in poco più di un metro, primi otto in 4 metri. Si prospetta una seconda parte molto emozionante, invece non succede niente fino al sesto turno, quando Vadlejch andrà vicino alla fettuccia dei 90 (88,65) e vincerà

E si arriva all'unico concorso con italiani, il lungo donne. Dalla mia posizione non sono assolutamente in grado di valutare la misura, l'unico modo per avere un'idea è dalla reazione del pubblico in zona atterraggio, e da questa si capisce che il primo salto della Iaspichino è buono: infatti è 6,82. La Mihambo uccide la gara con un 7,22 al primo salto, ma al momento sono in pochi ad accorgersene (io sono tra questi) in quanto la misura compare sul tabellone durante una gara su pista. La Iapichino si migliora poi a 6,84, ma dopo il terzo salto è quinta, in una gara dove con 6,80 si è settima e con 6,68 si è fuori dalle 8. I suoi salti continuano a suscitare reazioni positive dal pubblico in zona e infatti al quarto fa 6,86, ma rimane quinta, al quinto fa 6,90, ed è quarta a un centimetro dal bronzo e dall'argento, al sesto fa 6,94 ed è seconda. Si festeggia cantando il Seven Nations' Army, ma non è finita. Quando salta la tedesca Assani, l'ultima che rimane tra la Iapichino e una medaglia, lo speaker chiede di battere le mani anche per lei, ma molti non sono convinti. Alla fine molti lo fanno, anche se meno che per le altre, Né lei, né la portoghese De Sousa si migliorano, quindi l'argento rimane.



Non era però la prima medaglia della giornata, in quanto nel frattempo erano cominciate le gare su pista e ne avevamo vinta un'altra, Si era partiti con la 4X400 donne. con l'Olanda in testa alla fine  della terza frazione e quindi gara che sembrava finita, essendoci la Bol. Invece l'Irlanda le rimane attaccata e  nel finale sembra quasi insidiarla. Seguono il Belgio e l'Italia, che arriva a 1" dall'Olanda e fa l'ennesimo record italiano: 3:23.40. Si passa a quella maschile: nell'Italia manca Sibilio, il suo sostituto Meli dirà poi nell'intervista che l'aveva saputo dieci minuti prima. In prima frazione Sito rimane attaccato a Sacoor nella seconda approfittiamo della frazione più debole del Belgio e cambiamo in terza, nella terza il Belgio è di nuovo primo, ma noi rimaniamo attaccati, nella quarta Doom pian piano fa il vuoto e nel finale Scotti viene insidiato dal tedesco, ma sembra resistere, e così è: argento per 1/100. Il distacco dal Belgio è 97/100, quindi probabilmente con Sibilio avremmo vinto.







Seguono le due gare senza italiani. Prima gli 800 femminili, con la Hodgkinson in testa dall'inizio alla fine, ma a un ritmo non proibitivo, tanto che vincerà per soli 19/100. Poi la prima serie dei 10.000 maschili: il tabellone non avvisa che Crippa e Riva hanno rinunciato e anche lo speaker lo dirà solo dopo la partenza. Ciò nonostante, per un po' il tabellone darà Crippa all'ottavo posto. Partenza lentissima; per 2 km si rimane sopra i 3' al km, poi si accelera un po', ma non molto, tanto che a metà gara sono ancora tutti in gruppo e al nono km lo sono ancora più della metà. Volatona finale: vince lo svizzero Lobalu in 28'.


Intanto prosegue la gara dell'asta, e tutto fa pensare che proseguirà anche dopo la fine delle gare su pista. A 5,82 sono ancora in 9: solo Duplantis li supera alla prima, con la solita disarmante facilità. In 4 ce la faranno invece alla seconda, ma io ne vedrò solo uno, Karalis. A 5,87 Duplantis passa e solo Karalis li supera (e io me lo perdo ancora).

Si arriva all'ultima gara individuale: i 1500. Ingebritsen va in testa ai 600, ma fa il vuoto solo nel rettilineo finale, dove Arese si fa largo fino al terzo posto, fra due belgi. E fanno 23 medaglie, Rimangono le due 4X100: in quella femminile la Gran Bretagna parte forte con la Asher-Smith e la vittoria non è mai in discussione, anche se la Francia rimane vicina. Per il bronzo lottano Olanda e Svizzera: vince la prima, ma la Svizzera sarà poi squalificata. Bronzo a 42.46, quindi per l'Italia sarebbe stato difficile, ma non impossibile. E siamo al gran finale: la 4X100 maschile. L'Italia è in ottava corsia, quindi capisco che non vedrò la frazione di Jacobs (per l'esattezza, vedrò solo la testa). Melluzzo sembra partire bene, ma potrebbe dipendere dal fatto che davanti ha solo la Grecia, poi quando Jacobs torna visibile il vantaggio è già netto, e sarà enorme all'inizio del rettilineo finale, dove Tortu l'aumenta ancora, chiudendo. Gli Europei di atletica finiscono quindi come quelli di nuoto, con una staffetta dove l'Italia parte da grande favorita e domina.








In realtà le gare non sono ancora finite: ci sono ancora Karalis e Duplantis nell'asta. Nell'attesa, c'è un altro di quei giochi scemi che ci hanno ammorbato in settimana, soprattutto nelle sessioni mattutine: si inquadrano spettatori con facce deformate in modo da farle sembrare disperate. Duplantis supera 5,92, poi 5,97, quota che comincia a essere appena appena impegnativa per lui, mentre Karalis fa un tentativo a 5,92, uno a 5,97 e uno a 6,02, andando sempre molto lontano dal superarli. 

Decisa la gara, decido di andare e non fermarmi per i tentativi di record dello svedese, visto che domani è un giorno lavorativo (gli svantaggi di avere le manifestazioni in casa). Uscendo vedo che sono regolarmente cominciate le premiazioni, è in corso quella dalla 4X400 donne. Vado col solito senso di vuoto che prende alla fine di una manifestazione, ma pensando che mancano solo 45 giorni alla partenza per le Olimpiadi




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