mercoledì 5 giugno 2024

Campionati Europei di atletica a Barcellona (2010)

 Gli Europei di atletica tornano a Roma dopo 50 anni: l'edizione del 1974 è la prima di cui abbia memoria. Per me saranno i settimi dal vivo, quinti consecutivi: ho narrato, giorno dopo giorno, Berlino 2018 e Monaco 2022, e ho raccontato i miei ricordi di Goteborg 2006, Zurigo 2014Amsterdam 2016. Helsinki 2012 è l'unica edizione che ho saltato: rimane quindi Barcellona 2010.

Avevo abbinato la trasferta a una vacanza in Costa Brava con la famiglia: ho quindi visto le sessioni da martedì a sabato mattina, poi ho saltato il sabato pomeriggio per trasferirmi al mare e sono tornato per l'ultima sessione la domenica sera. Avevo un abbonamento, nel secondo anello verso la fine del rettilineo opposto all'arrivo. Il biglietto era ancora cartaceo, e a un certo punto dovetti farmelo sostituire in quanto rovinato dalla pioggia. Lo stadio era relativamente piccolo per essere uno stadio olimpico, si vedeva bene dappertutto.

Il primo giorno arrivai allo stadio quando le gare erano cominciate da un po': mi persi le batterie degli 800 femminili, con la sorprendente eliminazione della Cusma, che era andata tanto bene l'anno prima a Berlino (si disputavano solo due turni). Deluse anche Chiara Rosa, penultima nel peso. Arrivò la prima medaglia con Meucci, bronzo nei 10.000. Due atleti italiani di quel giorno saranno ancora in gara a Roma oltre a Meucci, c'è anche Fassinotti.

Il  secondo giorno ci fu una delle gare che ricordo meglio: il martello maschile, con Vizzoni che si riscatta della sfortuna dell'anno prima e verso l'inizio, mi pare al secondo lancio, si piazza al secondo posto con 79,12, mantenendolo poi fino alla fine. Ci furono anche semifinali e finali dei 100, con la vittoria del favorito Lemaitre e due italiani in finale, che all'epoca sembrava un grande risultato.

Della terza giornata ricordo soprattutto le qualificazioni dell'asta, con Gibilisco che fu l'unico a chiuderle senza errori, almeno del suo gruppo (anche Lavillenie ne fece uno), e io già sognavo di rivivere le emozioni di Parigi. Ci fu anche il triplo maschile, con l'ennesima delusione di Donato, che fino all'edizione successiva di Helsinki non fu mai competitivo nei campionati all'aperto. C'era anche Greco, che non arrivò neanche in finale (il miglior italiano fu Schembri, ottavo).

Il venerdì ci fu la finale dei 400, con la Grenot che fece un'ottima gare, andando vicina al personale: 50.43, che nelle tre edizioni successive, di cui due vinte dalla stessa Grenot, sarebbe bastato per l'oro. Nel 2010 invece si arrivava quarte, dietro a tre russe. Ci fu anche la finale dell'asta, senza la Isinbayeva, che fu vinta dalla Feofanova. Prima di andare allo stadio avevo visto in TV la 50 km di marcia, che si svolgeva in centro: ricordo il telecronista dire che si metteva male per il campione olimpico Schwazer, che infatti poi si ritirò. Qualche giorno prima, sempre in TV, avevo visto l'altoatesino vincere l'argento nella 20 km.

Al sabato alla fine della sessione mattutina, rimasi a lungo allo stadio, con la famiglia che mi aspettava per partire per il mare, peer vedere l'arrivo della Maratona femminile, con la Incerti terza dietro a una lituana e una russa. Quel pomeriggio, nella sessione che mi persi, ci fu il sorprendente argento di Simona La Mantia nel triplo e il quarto posto di Gibilisco nell'asta. Tornai a Barcellona con mio figlio per l'ultima serata. Doveva essere la serata di Howe, che a metà gara è quinto con 8,12, ma il podio è a solo 11 cm, quindi sono sicuro che nel finale piazzerà la zampata: l'ha già fatto tante volte... Invece rimane quinto con 8,12. Non avrei mai immaginato che in tutto il resto della sua carriera non avrebbe pmai fatto meglio e una sola volta avrebbe superato gli 8 metri. Sorprende invece in positivo la 4X100 maschile, che arriva seconda, attaccata alla Francia, in 38.17, battendo il record italiano che risaliva ai Monsdiali 1983. Si difende bene anche la 4X400 femminile, con 3:25.71 che però non basta per il podio. C'era anche l'alto femminile, senza italiane, dove speravo di veder vincere ancora la Hellebaut, la campionessa-segretaria, come la chiamavo per via del suo look, che era diventata il mio idolo quattro anni prima: invece arrivò quinta, vinse la Vlasic.


Ho parlato dei piazzamenti come li ho visti, ma se uno guarda adesso le classifiche, spesso le trova molto diverse: la Incerti ha vinto l'oro (passando per l'argento), così come Schwazer nella 20 km, mentre la Grenot ha vinto il bronzo sia nell'individuale che nella staffetta. Risulta persino un quarto posto della Romagnolo nei 5000, in una gara che non ricordo assolutamente, mentre se l'avessi vista arrivare quarta sarebbe stato un grande risultato: delle quattro che furono poi squalificate, non ricordo quante le fossero arrivate davanti, ma suppongo tutte. Si sa, purtroppo, che in atletica le classifiche rimangono provvisorie per 10 anni.



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