sabato 5 ottobre 2019

Mondiali di atletica a Doha - 8^ giornata (04-10-2019)

Pensavo di aver passato delle belle giornate allo stadio, ma questa le batte tutti. Peccato per la delusione finale sulla Corniche. Ma procediamo con ordine. Pomeriggio al Souq Waqif (che se questo fosse un blog turistico direi che è assolutamente da visitare): si incontrano tanti componenti delle squadre, dagli italiani agli americani. Arrivando allo stadio più di un'ora prima (pensavo di fare un giro nei dintorni) si nota una ressa mai vista prima: si capisce che non è un giorno come un altro, se per noi è il giorno di Tamberi (e io ho il mio half-shave d'ordinanza) a maggior ragione per loro è il giorno di Barshim.

Stavolta c'è davvero coda agli ingressi, sia a quelli per famiglie, sia a quegli per uomini soli, un po' meno a quello per donne sole. Temo di dover rinunciare a prendermi da mangiare (peraltro non ho nemmeno molta fame), invece la coda si smaltisce in fretta e faccio in tempo: arrivo al mio posto intorno alle 20 (l'inizio è alle 20,05). Ho misurato che il percorso per arrivare al posto è 1,7 km, e ieri era anche più lungo. Stavolta lo stadio è quasi completamente pieno, forse il settore che lo è un po' meno è proprio il mio. A due posti da me si siede Bernard Lagat, che parla della sua preparazione per la maratona olimpica. Davanti ho una famiglia con due bambini: il grande guarda le gare, la piccola (non più di 3 anni) i cartoni su un tablet.

Si parte con le semifinali dei 1500, entrambe combattute e con arrivi molto serrati. Arriva poi la presentazione dei finalisti dell'alto: dopo Barshim, Tamberi è il più applaudito, non solo dal gruppo di italiani alla fine della prima curva, ma anche dai qatarioti e dai keniani della curva. Finita la presentazione, si continua però col riscaldamento: la gara comincerà con un quarto d'ora di ritardo. Barshim supera i 2,19 con un ampio margine, e fin qui lo fanno quasi tutti, anche se lui di più. Poi però fa lo stesso a 2,24, poi a 2,27, poi a 2,30. Intanto Tamberi supera tranquillamente i 2,19 (esultando come se avesse passato almeno 2,30), poi i 2,24 (senza esultanza), a 2,27 ha bisogno del secondo tentativo. A 2,30, dopo il primo errore passa direttamente a 2,33: non va lontanissimo a superarli, soprattutto al primo tentativo, ma non ce la fa. Chiude ottavo.



A 2,33 per due volte Barshim vola altissimo, ma poi abbatte l'asticella prima coi polpacci e poi col tallone. Intanto Nedasekau, dopo aver fatto tre quote alla seconda, li supera alla prima. Alla terza Barshim mette e cose a posto: rimangono in 4, ci sono anche i due russi. Barshim vola nettamente prima sopra i 2,35 (ma lo fanno anche i russi), poi sopra i 2,37 (e rimane solo). Sembra in una forma da record del mondo, ma si ferma e festeggia.



Nel frattempo si erano svolte le batterie della 4X100, prima femminile, poi maschile. Le ragazze italiane arrivano seste, quindi fuori, ma non lontane da quarte e quinte. Visto il tempo delle vincitrici, si capisce che anche quello dell'Italia dev'essere buono: infatti, 42.90! Per la prima volta sotto i 43. Scopriremo poi che il Brasile è stato squalificato e quindi siamo in finale. Tra gli uomini, l'Italia è nella batteria di ferro, con USA, Gran Bretagna; Giamaica e Brasile: arriviamo quarti, davanti alla Giamaica e non lontani dagli USA. Il risultato non compare sullo schermo, per cui devo guardare sul sito per scoprire che abbiamo fatto il record italiano: 38.11. Viene mostrato più volte un cambio dubbio degli USA, ma dalla mia posizione non si vede abbastanza per giudicare. Penso che sia fatta: è fantascienza che nella seconda in 5 facciano meno di 38.11. Invece nella seconda arrivano tutti vicini e, guardando il tempo del vincitore, capisco che può essere successo. Infatti in 6 sono scesi sotto 1 38: con 37.91 si è fuori dalla finale!



Si è svolta anche a finale del disco femminile, che ha destato scarso interesse, anche perché, tra i paesi che puntavano su questa gara, solo la Germania è rappresentata ta il pubblico, e la migliore tedesca arriva 8^. le cubane Perez e Caballero si superano più volte, poi vince la prima. Premiano la Johnson-Thompson, e si sente cantare l'inno: i britannici sono sempre i più numerosi. Alla premiazione di Kaul si sente un po' anche l'inno tedesco (nell'occasione scopro che anche la famiglia davanti e tedesca) e lo canto anch'i: del resto sono 16 anni che non posso cantare l'inno italiano a un mondiale d'atletica e mi devo pur sfogare in qualche modo.



Altra gara attesa era la finale dei 400hs femminili, col duello Muhammad-McLaughlin. Si vede subito che sono di un'altra categoria: la Muhammad arriva sul rettilineo finale nettamente in testa, poi la McLaughlin si avvicina, ma rimane dietro. Tempo 52.16: record mondiale!



Dopo i 3000 siepi vinti al photofinish dal Keniano Kipruto, per la gioia di Lagat, si chiude coi 400. Gardiner e James partono forte, ma solo il primo tiene fino alla fine e chiude in 43.48: un tempo migliore di quello di Londra, dove c'erano tante aspettative. A sorpresa il colombiano Zambrano rimonta fino all'argento: un altro paese che ci supera nel medagliere.



Ho circa un'ora per arrivare alla Corniche e, vedendo il traffico, capisco che non sarà facile.prendo prima il 32 (stavolta pieno soprattutto di keniani) poi un taxi, che mi lascia in zona verso le 23.20. Avvicinandomi alla zona di gara, vedo poca gente e do per scontato che la gara sia stata rinviata, come quella femminile. Invece scopro che è partita regolarmente: semplicemente non ero ancora arrivato al percorso di gara (la strada viene chiusa molto prima).

Fatico a trovare un posto vicino all'arrivo: lo trovo vicino a un'australiana col cartellino "official", a cui i compagno portano gli snack dalla zona vip. Rispetto alla gara femminle, il gruppo rimane folto più a lungo. Dopo il primo tentativo di un cinese, il giapponese Yamanishi prende il largo: sembra destinato a una cavalcata solitaria, ma verso l'11° chilometro perde qualche secondo, ma è una crisi passeggera, poi continuerà a guadagnare fino al traguardo.

Stano è nel gruppo degli inseguitori e sembra in buona condizione. Gli allenatori si fanno largo per dagli consigli, ma verso il 12° km gli dicono di rallentare. capisco subito dopo il perché: ha la seconda ammonizione. Lui non i ascolta e si becca i due minuti di penalità, eppure non mi sembrava marciasse peggio degli altri, soprattutto il turco mi sembrava decisamente peggio: sfuma anche questa possibilità di medaglia, per un attimo penso anche di andarmene.

Dal 15° km, con i doppiati, non ci si capisce più niente, tanto che alla fine verrà dato al quarto posto un tedesco di cui nessuno si era accorto e io ho tuttora dei dubbi che fosse arrivato davvero quarto.

Domani riparto subito dopo la maratona, ci risentiremo da casa.






Nessun commento:

Posta un commento