mercoledì 8 agosto 2018

Europei di atletica a Berlino - 1^ giornata (07-08-2018)

Sveglia alle 7,30 chiedendomi "ma chi me lo fa fare?". Arrivo al percorso della marcia verso le 8,20, con gli atleti che si riscaldano: che strano vedere uomini e donne insieme. C'è un gruppo di slovacchi con gigantografie di Toth (a un certo punto faranno anche un balletto, ma non sono stato abbastanza rapido da fotografarli), si vedono anche molti finlandesi. Mi siedo in tribuna, ma in realtà è il posto dove si vede di meno, perché le impalcature coprono la visuale, quindi dopo la partenza mi sposto sulla strada. Da un lato ci sono i chioschi a coprire la visuale, quindi mi sposto dall'altro: per fortuna ero vicino alla fine del percorso, con inversione (a differenza che in altre occasioni, come Londra, non sono previsti attraversamenti). Al primo giro gli uomini sono divisi in tre gruppi: nel terzo si mimetizza la Henriques, lo speaker non la nota e crede che la ceca in realtà seconda sia in testa.

Dopo il terzo passaggio, con la Henriques davanti a molti uomini e più o meno equidistante tra il primo degli uomini e la seconda delle donne, mi dirigo verso lo stadio. Arrivo verso le 9,40, appena in tempo per la batteria di Cairoli che era il mio obiettivo. Sono proprio contento di avere un italiano per cui tifare nel decathlon. Sono all'inizio della seconda curva, in ottima posizione per il peso, l'unica gara senza italiane (ma poi c'è anche quello de decatlon). Peccato non esserci, si va in finale con 17,17. Sarei in sesta fila, ma ci sono tanti posti liberi, mi fermo più in alto. Vedo bene anche il disco, mentre del lungo vedo la rincorsa, ma non sono in grado di farmi un'idea della misura.

Il vero problema però è il caldo: veramente devastante, a un certo punto non riesco a pensare a nient'altro. Anche prendersi da bere è un'impresa: i chioschi nel mio settore sono tutti chiusi, mi tocca girare almeno un quarto di stadio. Nel farlo, mi perdo il 7,49 di Cairoli nel lungo. Il lungo del decathlon si chiude con la disfatta dei francesi: 9 nulli in 3! Mayer viene intervistato (in francese), saluta con "Ich liebe dich" e accoglie l'applauso dei tedeschi. Dei 4 rimasti a zero nel lungo (c'è anche il tedesco Brugger) sarà l'unico a non continuare.

Avevo pensato di tornare a vedere la fine della marcia, ma viste le cattive notizie (ci aggiornano comunque solo dopo il 30° km) e, di contro, la buona prestazione di Cairoli, decido di restare per il peso del decatlon. alla fine passo dal percorso della marcia, in tempo per gli ultimi arrivi delle donne. Incrocio molti marciatori, dalla Henriques seduta al tavolo di un bar della piazza ad Agrusti che si fa fotografare con la bandiera sarda.

Ritorno allo stadio verso le 18,20, ma per via della coda al chiosco entro poco dopo l'inizio delle gare (18,30). Arrivo al mio posto per scoprire che non esiste: è stato abolito per far posto alle telecamere. Me ne danno un altro, sempre in prima fila del secondo anello: posto 12, e i primi 11 sono tutti occupati. 12 posti occupati di fila sono comunque un'eccezione: rimarranno molti vuoti, in particolare il secondo anello sulle curve è quasi deserto. Comunicheranno che i biglietti venduti sono 34.882, quindi meno di metà della capienza.

Il posto ha la scomodità di doversi un po' piegare per evitare la balaustra, ma in compenso la visuale è ottima per tutte le gare, ma in particolare per il peso. Peccato non ci siano salti in estensione, la posizione sarebbe ideale. Devo usare il binocolo solo per i 100 e per l'arrivo delle corse (sono sul rettilineo opposto. Nell'asta all'inizio si fatica a vedere l'asticella per via della luce, ma poi migliora.

Prima dei 10.000 trovo il coraggio di farmi largo per andare a prendermi qualcosa. stavolta è più facile, c'è un chiosco al secondo anello, appena fuori dalla porta. Grande gara di Crippa: parte dietro, più volte sembra si stia per staccare, invece gli altri si sfilano e lui rimane. All'ultima curva ho sperato che li beffasse tutti come all'europeo U23 (sui 5000): non arriva a tanto, ma è comunque terzo.

Dopo i 10.000 il programma, serratissimo fino ad allora, si fa meno intenso: di concorsi rimane solo il peso. Ci sono  i 400 del decatlon, con Cairoli che chiude la giornata sesto (un italiano sesto nel decatlon: bisogna ripeterlo, se no non ci si crede), poi i 100 donne, poi finisce il peso, con la parziale delusione tedesca e rimangono i 100. A quel punto alcuni spettatori se ne vanno: non mi era mai capitato di vedere gente che non aspetta la finale dei 100. Meno male che ho letto del forfait di Vicault, perché altrimenti non so se l'avrei capito: sul tabellone risulta partente, lo speaker lo salta semplicemente. Le speranze per Tortu aumentano, ma rimangono deluse. Vabbe', ci sarà tempo per rifarsi e comunque chiudiamo la giornata con una medaglia.

Alla stazione della metro la folla spaventa, ma si riesce comunque a prendere la prima corsa, e non si è nemmeno molto pigiati. Sale con me una coppia di Roma: commentiamo che nella nostra città un affollamento del genere sarebbe di ordinaria amministrazione.

P.S. Per un problema tecnico ho solo foto della mattinata







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