giovedì 9 agosto 2018

Europei di atletica a Berlino - 2^ giornata (08-08-2018)

Arrivo verso le 9,30. Stavolta c'è un po' di coda ai cancelli, che lascia presagire che ci sia un po' più gente di ieri, e così è: si potrebbe definirlo un pubblico normale per una sessione mattutina, se non ci fossimo abituati male l'anno scorso a Londra. Il mio posto è più o meno lo stesso di ieri, quindi al sole. Il caldo è ancora peggio di ieri: sono in buona posizione per l'asta del decatlon, ma penso che non sarà facile arrivarci vivo. Alla prima pausa per bere noto che nel mio settore ci sono alcuni posti in ombra e mi piazzo lì per il resto della mattinata.

Anche oggi arrivo puntuale per la batteria di Cairoli, che si migliora ancora e sale al quarto posto in classifica, non lontano dal podio. Lo speaker lo presenta come un possibile contendente per le medaglie, ma poi specifica che non è bravo nel disco, e infatti lì scenderà al 12° posto. Limiterà poi i danni nell'asta, dove si migliorerà ancora arrivando alla pari o davanti a tanti atleti più quotati, compresa la futura medaglia d'oro Abele. I tedeschi si entusiasmano molto per i loro decatleti (stavolta non è il caso di dire "si scaldano").

Dopo la sua batteria, Howe viene intervistato dallo speaker (in inglese) e parla della macchinetta del caffè di Donato. Poi suonano "Azzurro". La gara che vedo peggio sono le qualificazione del triplo donne, e forse è meglio così, perché dopo aver riso tanto dei francesi ieri, stavolta tocca alle nostre fare 6 nulli in 2.

Stavolta mi allontano volontariamente un po' prima della fine dell'asta del decatlon, dopo che a Londra ci avevano cacciati .

Arrivo per la sessione serale poco dopo le 18, in tempo per vedere il terzo lancio di Cairoli, che si migliora ancora. C'è un po' più gente di ieri, ma concentrata sul lato opposto agli arrivi (come me): il primo anello è quasi tutto pieno, il secondo buona parte. Di contro la zona tra la tribuna VIP (al centro del rettilineo finale) e la porta Maratona è quasi vuota. Il pubblico si concentra nel settore del lancio del disco, dove va in scena l'addio dell'idolo locale (e anche mio) Harting.

Si parte poi con l'alto donne, aperto da Rossit e Vallortigara. Per circa mezz'ora la scena sarà tutta loro: già a 1,86 rimangono a 17, per cui si intuisce che essere arrivata fin lì senza errori potrebbe bastare a qualificarsi. E' il caso della Trost, sempre sicura sulle quote basse, ma non della Vallortigara, mentre la Rossit è già fuori. Si pensa che l'errore della Vallortigara sia un episodio, invece a 1,90 sbaglia 3 volte, mentre la Trost alla terza li supera bene.

Le gare su pista si aprono con i 400 ostacoli donne. La posa degli ostacoli è un'impresa: la macchina che li trasporta non si ferma mai e gli addetti devono prenderli, posarli e poi rincorrerla per ripetere l'operazione.

Vado a prendermi da mangiare prima delle semifinali dei 200, ma sottovaluto la coda e mi perdo la prima. Arrivo appena in tempo per la seconda, dove mi sembra di aver visto Desalu arrivare secondo, ma il tabellone dà secondo Gemili, eppure sia il colore della maglia che quello della pelle sono molto diversi. Il tabellone poi si ferma, e scopro che si era sbagliato lui.

A differenza di ieri, la serata si anima nella seconda parte. C'è la finale dei 10.000 donne, che a un certo punto sembra una gara di marcia: non si capisce più chi è davanti, chi è dietro e chi è doppiata. ma soprattutto ci sono 3 concorsi tutti ricchi di colpi di scena. Nel disco solo uno dei primi non si migliora nei 3 lanci finali, Harting a un certo punto è terzo, ma chiude sesto e nell'ultimo turno ci sono 3 cambi di posizione, compreso il sorpasso per il primo posto di Gudzius. Anche nel lungo tanti stravolgimenti, col tedesco che conquista l'argento all'ultimo salto.

Il peso donne è la gara dove meno movimentata, fino al penultimo lancio. Lo speaker ricorda che  la Guga è l'ultimo ostacolo verso l'oro della tedesca, ma il pubblico la incita e continua ad applaudirla dopo che fa il sorpasso.

Alla fine del disco proiettano un video celebrativo di Harting e tutto il pubblico applaude in piedi. Pi c'è il decatlon dove la Germania festeggia un altro oro e l'Italia una grande prova di Cairoli.

Insomma, è uno di quei giorni in cui guardi gli italiani e ti chiedi "ma perché non vado a vedere la scherma?", ma poi guardi il resto e pensi che ne vale la pena. E' stata una delle migliori serate d'atletica che ricordi


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