Arrivo intorno alle 11. Stavolta ho deciso di prendermela comoda e di saltare il primo gruppo del martello donne (di cui vedrò giusto l'ultimo lancio). Vedo un po' cominciati anche le qualificazioni dell'asta (anticipate all'ultimo momento) e il lungo dell'eptatlon. E' la giornata in cui si incontrano più italiani: comincio con Rondelli sulla metro, poi all'entrata un gruppo di Pavullo nel Frignano, tifose della Bertoni, ed altri se ne vedono nel mio settore e dintorni. Dopo la gara incontrerò la stessa Bertoni. I più numerosi, tedeschi a parte, sembrano sempre svizzeri e francesi. vi sono poi i britannici, i norvegesi (soprattutto la sera) e rimane costante la presenza di finlandesi: commoventi, visti i risultati dei loro atleti (finora non sono andati oltre un sesto posto).
Fatico un po' a trovare il mio posto, difficile da raggiungere in quanto la porta più vicina è un ingresso VIP e quindi bisogna fare un giro. Vedo bene il martello e la partenza dei 200, nel lungo vedo la rincorsa e riesco a farmi un'idea della misura, ma vale sempre la pena guardare le eptatlete da dietro. Ho invece un problema con l'asta: non vedo il tabellone del gruppo B, al massimo scorgo un paio di lettere dell'atleta.
Prima che riesca a capire cosa stia succedendo Thiam e Johnson-Thomson sparano 6,45 e 6,44, poi KJT si migliorerà. Vedo Stecchi superare con sicurezza 5,36, poi 5,51. A questa misura rimangono in 16, quindi penso sia fatta, ma a un certo punto temo di aver parlato troppo presto: alla fine comunque solo in 10 superano i 5,61 e quindi Stecchi, pur non essendo tra questi, rimane nei 12. In pista abbiamo prima i 200, dove le italiane non brillano, ma passano, poi i 3000 siepi, dove due italiane faranno il personale: una di ben 16 secondi. E' già la seconda gara con due italiani che fanno il personale: non ricordo altri casi del genere a questi livelli. Le gare su pista terminano con le staffette 4X400, con l'Italia che passa senza problemi, le ragazze addirittura col miglior tempo.
Le ragazze dell'eptatlon cedono il posto ai triplisti: dopo le prime due prove disastrose degli italiani vado a prendermi da bere. Ci metto un po' a tornare al posto, per i problemi citati, e mi perdo il terzo turno di salti: scopro che gli italiani si erano migliorati e che Forte sarà l'ennesimo primo escluso dalla finale.
Finite le staffette, rimane solo il giavellotto dell'eptatlon: mi allontano dopo aver visto una volta le prime due.
La sera arrivo ancora un po' in ritardo: mi affretto a entrare per vedere almeno la seconda semifinale dei 110hs. Fa meno caldo, anzi fa quasi fresco, e si notano le code più brevi ai chioschi delle bevande. Dal mio posto si vede molto bene il salto in alto: avevo scelto il posto apposta. Si vede bene anche l'inizio del rettilineo finale, mentre, vedendo gli arrivi da dietro, non si capisce molto delle posizioni. L'anello inferiore è quasi tutto pieno, tranne un po' nelle curve, quello superiore meno: annunciano 48.000 biglietti venduti
Non mi pento certo di aver scelto questo posto. Anche se la Trost rimane sui suoi livelli attuali, non eccelsi, e arriva ottava, il salto in alto è molto emozionante. La progressione è più lenta del solito: dopo 4 quote (1,94) rimangono in 5. In 3 superano 1,96, la Jungfleisch molto nettamente, una fallisce ed una, la Demireva, passa. La Demireva passa anche 1,98, superati solo dalla Lasitskene, tanto che penso abbia problemi e mi chiedo se rientrerà in gara: invece a 2,00 rientra e alla terza li supera. Arriverà seconda perché la Lasitskene li aveva superati alla seconda.
Poco interessanti gli altri concorsi: nel giavellotto la Hussong spara 67 metri alla prima quando le altre sono ferme a 61 e quindi si capisce che la gara per il primo posto è già finita, nel triplo dopo i primi 2 turni solo mutamenti marginali. In pista per noi il clou erano i 400hs donne con la Pedroso che parte male, poi nel rettilineo finale recupera e sembra in lotta per le medaglie, ma alla fine cede e chiude quinta. Peccato: si arrivava a medaglia con un 55.31. E' la giornata dei rimpianti: sono 3 le gare in cui si andava a medaglia con risultati abbordabili per gli italiani: ci sono anche alto donne e 400 uomini.
Si chiude con i 1500 dei fratelli Ingebritsen. Già non è facile distinguere atleti della stessa nazionalità in una gara di mezzofondo: figuriamoci se sono pure fratelli. I tre partono dietro, poi vanno in testa tutti insieme e alla fine vince il piccolo Jakob (18 anni da compiere!).
A differenza di ieri stasera non avrei resistito senza una pausa: devo studiare attentamente il programma per scegliere il momento giusto e lo individuo prima delle semifinali dei 200, mettendo in conto di perdere la prima, quella senza italiane. Inece a sorpresa non trovo coda e faccio in tempo ad affacciarmi per vedere la prima semifinale. Il programma è moto serrato, tanto che si chiuderà un po' in ritardo, e penso che mi mancano le cerimonie di premiazione, che si svolgono in piazza e sempre il giorno dopo (per le gare a stadio). E dire che nel 1936 si faceva al contrario: si svolgevano allo stadio Olimpico anche le premiazioni degli altri sport.
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